giovedì 30 giugno 2005

L' EVENTO/3 : Dream Theater

Un'ora per sgombero, cambio, avvolgimento/svolgimento fili, prove chitarra, tastiere, batteria, basso, trilli, squilli... e non mi viene altro in mente. Un brivido, in particolare, quando entra in scena portata da un tecnico, la pedaliera di John Petrucci, un mostro di elettronica, pesante ad occhio e croce qualche tonnellata...


... e adesso...


Entra Mike Portnoy, maglietta dell'Italia di basket, saluta e va a scalare (è il termine esatto, perchè non era a livello di palco) la propria impressionante, incredibile batteria... E iniziano le note di...


di... di... di... non riesco a dirlo... di...


Allora, come si può definire un gruppo che inizia un concerto al rovescio? Ossia che inizia con il proprio manifesto, con la propria perla, con il proprio classico... insomma con la propria storia? Sì, indovinato, la prima canzone è nientemeno che METROPOLIS - PART I, la canzone Dream per eccellenza, quella con il marchio registrato ®. Marea umana di sostenitori presenti in delirio. Assurdo, veramente le mie sono Scenes from a memory, perchè sono indescrivibili, le ricorderò solamente io. Si salta, si canta... tremendo...


E John Petrucci mi è davanti, lo vedo a tre metri, non di più, lì a macinare note. Più dietro Mike che scandisce il tempo da paura. John Myung al basso è fenomenale (e il solo in Metropolis è da brividi). Jordan Rudess con il cranio pelato è al tempo stesso pauroso e genialoide. In ultimo, ma solo in ordine di apparizione sul palco, James LaBrie, in formissima. Sinceramente, non so perchè, forse perchè non avevo mai assistito ad un concerto del Teatro del Sogno, James me lo immaginavo un tipo "statico", fermo, bloccato sul palco a cantare neanche tanto bene come sui cd. Invece mi ha clamorosamente smentito. Era lì a vagare furiosamente da una parte all'altra del palco ad incitare, a chiamare il pubblico, a cantare, a fare gesti, saltare, duettare con gli altri compagni. Dava poi l'impressione di essere lì per tutti, non solamente per noi delle prime file, salutava anche i lontani  i lontanissimi.


Sono stati sensazionali, delle macchine. Nessuna nota sbagliata, energia a profusione, potenza a getto continuo. Sono davvero i migliori al mondo nel suonare, anche se non serviva la mia affermazione; ma me ne sono reso davvero troppo conto.


John Petrucci è il più forte. Forse ha inventato qualche nota oltre le canoniche doremifasollasi; viaggiava al quintuplo della velocità di chinque, con gli occhi non si riusciva a seguirlo. Con le orecchie men che meno.


Mike Portnoy è stato altrettanto fantastico; come ho già detto, Aquiles degli Angra è fortissimo. Ma Mike, con i suoi occhiali, sembrava davvero un professore in cattedra. Senza sforzo teneva tempi impensabili, senza battere ciglio, si alzava in piedi e tutta la batteria continuava a suonare, lanciava sputi in continuazione (ecco perchè il soprannomedi "cammello" non ci volevo credere) e lontanissimi (ci sta che a Petrucci l'abbia beccato più di una volta). Ad un tratto sono rimasto con le palle (oculari) fuori dalle orbite vedendolo alzarsi, lanciare una bacchetta verso il pubblico, sputare (tanto per cambiare) e tirarne subito fuori un'altra (probabilmente dal culo) continuando a macinare battiti stratosferici.


Da notare che io sono andato a questo concerto senza aver sentito il nuovo cd, solamente un assaggio in macchina prima di arrivare. I brani nuovi spaccano. E tanto, dal vivo. "Panic Attack" è superba. Peccato non abbiano fatto le due ballad, le avrei ascoltate con piacere.


E con piacere,  quasi sull'orlo di un collasso, è arrivata una "The Spirit Carries On" da leggenda, con un'intro acustica di John, con un cantato meraviglioso e con tutto il gruppo in generale veramente in palla. Accendini da tutte le parti, corale tremenda per una delle loro più belle canzoni.


Poi "In The Name Of God", mattone indigesto (almeno per me) di 17 minuti, in cui (scusate, ma l'ho fatto) a un certo punto ho pensato: "Ma quando finisce?"... e James mi ha preso in parola, ha salutato tutti con una buonanotte.


... ma non può finire così! Ed eccoli di nuovo per "The Roots Of All Evil" (Octavarium) e, delizia, "Learning To Live", forse con una jammina in mezzo e con un acuto pari pari all'album.


E qui è proprio la fine... ecco la setlist:


1- Metropolis Part 1
2- A Fortune In Lies
3- Just Let Me Breathe
4- Lie
5- Panick Attack
6- Endless Sacrifice
7- Never Enough
8- Sacrificed Sons
9- Home
10- The Spirit Carries On
11- In the Name of God
12(bis) - The Root of All Evil
13(bis) - Learning to Live


Concerto strepitoso, con la sorpressissima di un James LaBrie sui livelli di "Images and Words".


Che altro dire? Queste sono solamente (pochissime) parole, che non possono e non devono rendere ciò che ho vissuto; quello lo ricorderò sempre dentro, perchè ormai è incancellabile.


Alla prox.

martedì 28 giugno 2005

L' EVENTO/2 : Angra

... Angra ...


Li aspettavo con ansia, poichè sono uno dei miei gruppi preferiti negli ultimi tempi... hanno grande carica, grandi melodie, sono cattivi al punto giusto ma sanno anche essere tutt'altro. Sono brasiliani e quindi la loro musica è piena di ritmo, oserei dire... felice. E c'è Kiko, uno dei miei chitarristi preferiti. E c'è Edu, un grande cantante, ma non davanti i miei occhi (sigh)... ma ne parlerò più diffusamente in seguito.


Per primo, entra in scena Aquiles, alla batteria, e subito inizia a suonare. Mamma mia, la voleva distruggere quella batteria, picchiava come un matto, come se la volesse polverizzare, la volesse ridurre in semolino! I brividi. Il pezzo era "Spread your fire" dall'ultimo album "Temple of shadows", un brano con una potenza impressionante e live ancora di più... il pubblico è caldissimo, tutti si muovono, saltano, nessuno è fermo. Entrano poi Kiko (chitarra), Rafael (chitarra) e Felipe (basso), tutti a seguire la batteria. Infine Edu, maglia nera a maniche lunghe e pantalone (osceno) in pelle rosso e nero (sembrava Spiderman)... Giù a cantare, tutti, a squarciagola il ritornello con Edu a saltare su e giù, tutti a correre sul palco e Aquiles sempre a volere spaccare a metà il mondo con le bacchette.


Finita la prima canzone, finisce la voce di Edu....NOOOOOOOOOOOOOOO!!!


Sui cd mi aveva impressionato; certo, non ha la voce di Matos, ma rifaceva gran parte delle liriche del vecchio Angraman e comunque era più potente, un grande cantante. Invece è stato un pò una delusione; intendiamoci, quando non c'era da sforzare ha cantato bene; ogni tanto, conscio di essere live e di non star facendo una gran figura, arrischiava qualcosa di più con risultati alterni; ma non si può cannare COMPLETAMENTE la nota negli ultimi ritornelli di "Carry on"!!! La canzone Angra per eccellenza deturpata ignobilmente.


Comunque, tornando al concerto, gli Angra hanno spaccato. Aquiles non si fermava, Kiko e Rafael (più il primo che il secondo come è giusto che sia) duettavano da paura e Felipe con quel basso è un mito, veramente fortissimo. Canzoni che ricordo sono, in ordine sparso, "Never understand", "Angels and demons", "Waiting silence", "Acid rain". "Winds of destination" ha visto cantare Felipe al posto di Hansi dei Blind Guardian; ha cantato bene, ma c'è un abisso anche perchè Hansi ha cantato come non mai sul cd.


Ad un certo punto, però, abbiamo smesso di assistere ad un concerto metal e ci siamo trasferiti direttamente a Rio... infatti (grandiiiii) i cinque sul palco hanno imbraciato tutti delle percussioni e sono andati avanti a suonare con un ritmo incredibile. Veramente bello, un'idea da riproporre... si vede che sono brasiliani e certe cose le hanno nel sangue...


Dopo la già citata Carry on, gli Angra salutano, espongono una bandiera brasiliana e ricevono la giusta dose di applausi.


e ora....

lunedì 27 giugno 2005

L' EVENTO/1 : Labyrinth

E tutto ebbe inizio.


Dopo 20 minuti di sound-check, ecco i Labyrinth a salire sul palco. Entrata dei componenti con le camicie di forza, ovviamente per i musicisti con le mani libere in modo da suonare ed esplodere tutto il loro power metal. Di seguito il cantante, Roberto Tiranti, con la camicia di forza che legava ben bene le braccia dietro la schiena... camminata pensierosa, a squadrare la folla, e piano piano verso il microfono che... E' TROPPO ALTO... Non c'è problema, armeggiamento stile "monco" ed ecco che il mic scende come per magia. E da lì, non si è capito più nulla.


Nonostante un sound-check "fatto con il culo" (Lancio dixit), nonostante tutti i presenti fossero lì per i Dream Theater e in seconda battuta per gli Angra, i Labyrinth hanno spaccato, hanno scaldato il pubblico (non che ci volesse molto dopo tre ora sotto il sole) e hanno fornito una grandissima prova. Purtroppo le chitarre non è che si siano troppo sentite, si percepivano solo le note alte, la batteria e il basso giocavano ad impastarsi (fonico di merda).... in mezzo a ciò, ecco Tiranti a risollevare e a far rifulgere il tutto. Una voce pazzesca! Una voce enorme, potente, alta! UN FENOMENO! Mamma mia, ero con gli occhi di fuori e con le orecchie polverizzate dai suoi acuti che raggiungevano vette impensabili (gli si sarà ghiacciata l'ugola?). Una presenza scenica paurosa, sempre alla ricerca del pubblico, sempre ad incitare, a urlare...


Di pezzi ne conoscevo solamente uno, quel Moonlight con cui hanno chiuso la loro mezz'ora, ma ero soddisfatto. Approfondirò sicuramente la conoscenza di questo gruppo italiano (è sempre bene ricordarlo).


Finito, tutti a smontare velocemente, pronti a...

mercoledì 22 giugno 2005

AVVICINAMENTO L'EVENTO!!!

Ieri, 21 Giugno 2005, ho assistito all'EVENTO: Il concerto di Labyrinth, Angra e Dream Theater (in ordine di apparizione sul palco) a Fucecchio. Questo è ciò che mi ricordo del viaggio da casa fino al palco.


Sapevo che due occhi e (soprattutto) due orecchie non sarebbero bastate, ma sono voluto andare lo stesso... Inimmaginabile, fantascientifico, indescrivibile... Ho sentito tante di quelle note che non pensavo potessero esistere.


Ma andiamo con ordine. I cancelli aprono alle 17.30, quindi col mio gruppetto di amici, decidiamo di partire verso le 15 da Livorno in modo da arrivare lì per le 16.30 circa e sperare anche in un buon posto. In effetti la tabella di marcia fino alle 16.40 è rispettata perfettamente. Cerchiamo il cancello di entrata, e troviamo solo una cinquantina di persone davanti... benissimo, pensavamo ce ne fossero già migliaia... e ci mettiamo in coda, aspettando docilmente l'apertura. Giornata calda, molto calda, troppo calda, terribilmente calda, ipercalda... e così via. Insomma calda. Inutile dire che eravamo completamente al sole.


16.45.... 17.15 (si avvicina l'apertura... e si sentiva il sound-check dei DT e degli Angra...mamma mia)... 17.30...... 17.45....... 18.00 (beh, comincia a essere un pò tardi rispetto alle prospettive... il sole picchia, il malumore inizia ad aumentare, le bottiglie d'acqua si vuotano sempre più rapidamente e dentro le gole riarse e su nuche, teste, corpi.).... 18.15..... 18.30..........18.50


18.50 si aprono i cancelli... sono già in coma a questo punto, con metà delle mie riserve liquide evaporate, con la stanchezza di essere stato in piedi al sole per due ore stretto stretto, con la mia bella maglietta dei DT e con le mie aspettative per un qualcosa probabilmente di unico.... Stacco il biglietto e via di corsa ad accaparrarsi un posto decente... E CHE POSTO!!!!!!!!! A due metri dal palco, leggermente spostato verso destra. Guardo sul palco e a prima vista rimango male, sembra davvero piccolo. Ma pian paino metto a fuoco. E' un palco "a cipolla". Le strumentazioni dei Labyrinth sono proprio a ridosso della folla, poi vengono quelle degli Angra e poi...


un telo enorme a coprire la batteria di Mike Portnoy...

martedì 14 giugno 2005

Oggi è un giorno

Oggi è un giorno. Bella scoperta, direte. Ogni giorno è un giorno. Per fare il figo potrei dire "E' speciale!!!"... ma non è ciò che voglio intendere. No, oggi è un giorno normalissimo, triste, grigio.                                                                            Ogni giorno, penso, dovrebbe essere speciale, in modo da non sprecarlo. Il tempo che abbiamo sembra tanto, ma non è così; altrimenti la morte non farebbe paura, sarebbe accolta come riposo. Bisognerebbe che ogni giorno rifulgesse, sia ricordato anche per una piccola sciocchezza.


Oggi non è così... ricorderò di esso solo un peso che mi opprime, ricorderò di non essere uscito, ricorderò di aver avuto voglia di parlare con un'anima gemella, con la mia anima gemella. Non c'è. Oggi.

lunedì 13 giugno 2005

Stanchitudine

Sono stanco. Sto studiando nel vero senso della parola ed è una cosa nuova per me. Non voglio vedere nessuno. Non riesco a dormire. Riposo sempre meno. Suono ogni tanto la chitarra, ma non ne ho molta voglia. Ascolto musica, come sempre, ma non massicciamente. Sto andando pochissimo su Internet.


Mi sono rimasti solo i Simpson. Infatti adesso li vado a vedere su Fox.

4 croci

Stamattina sono andato a votare, ho segnato quattro croci.