domenica 29 novembre 2009
EndiCalculeitor
Oggi è il mio 135° complemese!!! Almeno, se ricordo bene, dovrebbe esserlo. Ad ogni modo, quando si hanno di questi dubbi, basta contattare l'EndiCalculeitor... chiamando il numero a pagamento xxx xxxxxxx una (mica tanto) simpatica voce accentata napoletanamente vi calcolerà nel giro di tre secondi la vostrà età in mesi. Provato e ... funziona!!!!
venerdì 27 novembre 2009
Domanda esistenziale
giovedì 26 novembre 2009
mercoledì 25 novembre 2009
domenica 22 novembre 2009
venerdì 13 novembre 2009
Per tutti, prima o poi, ci sono dei giorni, dei momenti, in cui si cresce. In quegli istanti, capisci di star oltrepassando una soglia, di esser sul punto di entrare in una nuova fase della vita.
Questo passaggio avviene quando un riferimento è portato via dal vento. Diventare grandi significa prendere gli insegnamenti e cominciare a metterli in pratica.
Ma è colui che ci ha insegnato ad indirizzarci, secondo le conoscenze che ci ha trasmesso.
La grandezza di una persona si valuta non tanto in base a ciò che ha fatto, ma a quanto si lascia alle spalle. I ricordi, gli ammonimenti, i sorrisi, le carezze, le frasi pronunciate e quelle regalate al silenzio, le lacrime, le telefonate, i pensieri…
Tutto ciò è quello che resta ed ognuno di noi ne conserva una parte.
Inutile girarci intorno. Il nostro riferimento era Rosa, Nonna Rosa.
In famiglia era il perno, il punto focale, la risorsa nel momento del bisogno. Tutto – TUTTO – passava da lei ed ogni primo passo era il suo.
Qui, in chiesa, era un piccolo riferimento. Per anni ha occupato sempre lo stesso posto, lì in fondo. Le bastava guardare la sua Madonnina.
Anche in spiaggia, la sua adorata Serapo dove ogni anno tornava, era di riferimento. Vi strapperò un sorriso, forse, dicendovi che io non so quale sia il mio ombrellone; lei era lì, e la mia sdraio era quella dove c’era nonna.
Riferimento. Riferimento. Come ricorre questa parola. E’ quella che meglio sintetizza, anzi, che meglio cristallizza, Rosa. Chi l’ha conosciuta sa che sto dicendo la verità.
Aveva due qualità eccezionali. Sapeva ascoltare e sapeva provar compassione.
Poteva star ore a guardarti negli occhi per sentire il tuo sfogo, il tuo problema, la tua gioia; sempre con la porta aperta, cercando di capirti, usando la giusta parola nel giusto momento. C’era sempre. Per chi poteva vederla tutti i giorni e per chi era lontano. Non poteva essere la distanza a fermarla, questo proprio no. Sarebbe stato banale dopo aver detto addio a Salvatore, dopo essere arrivata dall’altra parte del mondo, dopo aver cresciuto Maria, Alessandranna e Rita, dopo aver preso in braccio Emanuele, Alessandro, Cecilia, Sara e Davide, dopo aver sostenuto Antonio, Mino ed Antonio.
Ascoltava, nonna, e cercava di capire.
Spesso non poteva aiutare, non poteva con le sue sole forze, risolvere le situazioni. Da qui, dalla presa di coscienza dell’essere umana, l’altra sua immensa qualità.
Sapeva compatire.
Ma nel senso vero del termine. Spesso, infatti, si travisa il significato di questa parola. Compatire significa “patire insieme”, significa caricarsi in due dello stesso dolore, così da alleviare il fardello di uno solo.
Soffriva offrendo la sua mano, la sua spalla, a tutti ed in modo totale.
In questo era inarrivabile e riusciva davvero nel suo intento di spostare il peso delle preoccupazioni. Inconsciamente pensavi: “C’è nonna… c’è mamma… sono a posto”.
Inutile aggiungere altro. Ognuno ha il proprio ricordo, conserva in cuor suo una piccola Rosa. Una mamma, una nonna, una sorella, una zia, un’amica, un fiore.
Salutaci Ninù.
martedì 10 novembre 2009
Notte fonda
Senza luna
E un silenzio che mi consuma
Il tempo passa in fretta
E tutto se ne va...
Preda degli eventi e dell'età
Ma questa paura per te non passa mai
Angelo, prenditi cura di lei
Lei non sa vedere al di là di quello che da
E l'ingenuità parte di lei...
Che parte di me
Cosa resta
Del dolore
E di preghiere, se Dio non vuole?
Parole vane al vento
Ti accorgi in un momento:
Siamo soli... questa la realtà?
Ed una paura che... non passa mai
Angelo, prenditi cura di lei
Lei non sa vedere al di là di quello che da
E tutto il dolore
Che grida dal mondo
Diventa un rumore
Che scava, profondo...
Nel silenzio di una lacrima
Lei non sa vedere al di là di quello che da
E l'ingenuità parte di lei...
Che parte di me
Senza luna
E un silenzio che mi consuma
Il tempo passa in fretta
E tutto se ne va...
Preda degli eventi e dell'età
Ma questa paura per te non passa mai
Angelo, prenditi cura di lei
Lei non sa vedere al di là di quello che da
E l'ingenuità parte di lei...
Che parte di me
Cosa resta
Del dolore
E di preghiere, se Dio non vuole?
Parole vane al vento
Ti accorgi in un momento:
Siamo soli... questa la realtà?
Ed una paura che... non passa mai
Angelo, prenditi cura di lei
Lei non sa vedere al di là di quello che da
E tutto il dolore
Che grida dal mondo
Diventa un rumore
Che scava, profondo...
Nel silenzio di una lacrima
Lei non sa vedere al di là di quello che da
E l'ingenuità parte di lei...
Che parte di me
venerdì 6 novembre 2009
I'm Still Here
Questa canzone è il tema del cartone Il Pianeta Del Tesoro. La versione italiana è cantata da Max Pezzali, ma questa, l'originale, è scritta e cantata da John Rzeznik (Goo Goo Dolls). Magica.