venerdì 30 marzo 2007

Neologismi

Sapete una cosa? Quel CANIMALE di mio Papà Andy è affetto da una grave malattia. Pensate un pò: per esprimersi, a volte parla in napoletano, altre volte in inglese. Conosce il tedesco, ha sentito pure l'islandese. Spesso, nei suoi discorsi infila anche qualche fonema in italiano, addirittura. Purtroppo non riesce a parlare coi rutti, gli manca solo quello. Ha una grave forma di POLIGLOTTIA.


(ringrazio Zia Biancolet per le nuove paroline che mi ha insegnato... affrangere, comunque, esiste)

giovedì 29 marzo 2007

Arbitraggi... uguali in tutto il mondo...

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=tQQubLJDw7M]
 

mercoledì 28 marzo 2007

lunedì 26 marzo 2007

Frigo vuoto #20

Accidempoli, mi hanno consigliato di andare a prendere qualche etto di neuroni che mi sono finiti. Corro subito, il tempo di prendere la giacca... speriamo non li finiscano (anche se non penso, al giorno d'oggi non sono molto appetiti)

domenica 25 marzo 2007

Intorno al camino, con Zia Biancolet #2

La storia più attesa della settimana, nuovamente sui nostri schermi, direttamente dal genio, dalla penna e dalle cateratte di ZIa Biancoletta. Oggi siamo da...


LA STREGA SEGURA E LE SCARPINE DORATE


C’era una volta…una fanciulla senza età…

Questa viveva in un vecchio borgo medievale arroccato sulla cima di una collina fredda e ventosa, e la sua casetta aveva muri di marzapane, tegole fatte di zucchero e porte di cioccolato, mentre i suoi coinquilini erano un grillo parlante (alto quanto lei e che le fungeva da coscienza aggiunta), una bietolina molisana che cresceva rigogliosa sul terrazzo della casupola (e stranamente sapeva cucinare ogni tipo di ortaggio e guardava ogni dì la prova del cuoco), una bambolina fatta di ghiaccio che aveva un surgelatore per camera da letto (e ascoltava solo canzoni deprimenti) e un folletto malefico fidanzato con un troll irlandese brutto e rosso( questi ultimi due avevano come unica occupazione quella di impegnarsi quanto più possibile a dare fastidio…ci riuscivano alla perfezione).

La fanciulla viveva felicemente la sua vita nel paesino umbro fino a quando non conobbe lei…La Strega Segura (di origine spagnola…parlava solo la sua lingua e non comprendeva una cippa di italiano.. si fumava le canne x strada a 40 anni ed era zitellissima…un po’ come qlc1 di nostra conoscenza ma un po’ più giovane…).

La strega cattiva… anzi no la strega cattivissima… decise che la giovane fanciulla sarebbe stata la sua vittima sacrificale…le chiedeva sempre l’orario…e la giovincella arrotondava sempre i minuti…e l’essere malefico le diceva…no che non si fa…(ma che ti cambia nella vita se sono e ‘20 o e ’30? Nella tua lingua io scelgo quello + facile da dire va…!)

Il massimo della crudeltà fu raggiunto quando la strega cattiva fissò un esecuzione capitale per un lunedì…

La fanciulla e le sue compagne sarebbero state vittime di una carneficina…ore ed ore a contatto con la lingua straniera…il terrore dilagava tra le giovani donne e come se non bastasse….la fanciulla avrebbe desiderato essere nella bella tuscania per trascorrere una serata tarallucci e vino con i nanetti di Biancaneve sua cara amica…

Le carrozze erano in sciopero e il tempo scarseggiava, così la ragazza ricordò che su in soffitta c’era un grosso baule, lasciatole in dono dalla fata madrina…aveva sempre creduto che vi fosse un corredo ma disperata com’era decise che valeva la pena andare a sbirciare…

Salì in soffitta cercando di non farsi vedere dal folletto malefico (ma soprattutto dal troll ladro…che metteva mani dappertutto)…entrò e con una tronchesina per la manicure scardinò il lucchetto del baule…e…sorpresa delle sorprese…nel baule non c’erano lenzuola, coperte e simili ma…un paio di scarpette…

Scarpine dorate…orribili a dire la verità…tutte sberluccicanti al punto che quasi accecavano…la fanciulla in preda ad una crisi di nervi lanciò le scarpine contro il muro e …magia…quelle si animarono di vita propria e le si infilarono ai piedi…e iniziarono anche a parlare….

Le scarpine le raccontarono che erano le famose scarpette del Mago di Oz e che se imparava a ballare il tip tap avrebbero esaudito un suo desiderio imminente…

La piccola avrebbe tanto desiderato materializzarsi in Tuscania nel giro di qualche secondo…stava per esprimere il suo desiderio quando…arrivò il suo Grillo Parlante…

Il Grillo impiccione iniziò a snocciolare altri 5 o 6 desideri che la giovane poteva voler vedere esauditi…Sei una zitella…perché non chiedi di darti un Principe Azzurro?...Sei povera…perché non chiedi un po’ di azioni in borsa?...Sei bruttina…perché non chiedi un intervento dal chirurgo?...La strega Segura ti fa fuori lunedì…perché non chiedi un miracolo???...

A queste parole la giovane donna si risvegliò dallo stato di trance in cui era caduta…e capì che il suo capriccio non doveva distoglierla dai suoi doveri…e soprattutto che se avesse vissuto ancora…la tuscania e gli amici nanetti li avrebbe visti più e più volte nei tempi a venire….

Aperti i volumi ricchi di formule magiche in lingua straniera, la nostra protagonista indiscussa iniziò a ripetere e ripetere ancora…fino a notte inoltrata…chiedendo di tanto in tanto aiuto al Grillo Parlante esperto tuttologo…

Il lunedì giunse prima del previsto…la Strega Segura era la in tutta la sua bruttezza…stracolma di cattiveria inespressa…dopo un rapido processo…la nostra eroina fu condannata alla SUSPENSION…ma poco prima che potesse incidere col sangue (ovviamente quello della povera fanciulla..) il verdetto sul registro, un raggio di sole illuminò la stanza e andò a riflettersi direttamente sulle scarpine sberluccicanti ke la fanciulla aveva dimenticato di smettere…

La Strega era sconfitta…accecata dalla luce indietreggio fino alla finestra aperta e …cadde di sotto bestemmiando in sagnolo come al solito…un drago la colse in volo e ne fece un solo boccone…indigesto per di più…

La nostra eroina era salva…felice, aveva ancora le scarpette e un desiderio da esprimere…cos’avrà scelto??

Soldi..bellezza..o amore??

Decidete voi…

 

Fine

 

Come si concluderà la storia della Giovane fanciulla???Attendo vostre libere interpretazioni….

La Gigia (pronuncia La Jijia)

La Gigia (pronuncia La Jijia)

Ovvero Quel Che Rimane E’ Una Tovaglia

 

E riecco la Famiglia intorno ad un tavolo, ovviamente per le cose che le riescono meglio: ossia mangiare e sparare cazzate.

Premettiamo: non ci siamo divertiti come l’altra volta. Avevamo promesso a Zia Bradipoletta di non ridere troppo, data la sua mancanza. E, devo dire, siamo stati molto attenti. Ogni volta che qualche situazione ilare superava un certo livello di guardia, ci azzittivamo tutti, facevamo penitenza e ricominciavamo da zero, cioè dalla seriosità assoluta. Abbiamo fatto proprio un bel lavoro.

Presenti Amica Carmela, Amico Paky, Papà Andy, Piccolo Ema, Sorella Vale, Mamma Valeria, Zio Francesco (new entry, finalmente uno zio!). Assenti, le due stagionate Zie, Maryan e Biancolet, una per problemi all’apparato digerente e l’altra per problemi ispanici. Luogo di ritrovo: Piazza Del Piccione Impiccato, Lucca. Luogo di degenza: La Gigia (pronuncia La Jijia), famigerata trattoria lucchese.

Il Piccolo Scrivano ha scritto e non ha scritto. Ci sono stati infatti solamente degli appunti, non un resoconto dettagliatissimo. Eravamo in un luogo pubblico; quindi, senza carta, l’Emanuense si è dovuto arrangiare scrivendo sulla tovaglia (di carta… ma non si sarebbe fermato neanche davanti alla seta).

Si proverà a collegare in qualche modo tutte le frasi, come si faceva coi puntini della Settimana Enigmistica.

 

Ovviamente, non si può non iniziare dalla prima frase “Io mi ciamo Emanuele e o cincue anni” che credo sintetizzi alla perfezione il mio recondito pensiero (o almeno è indice della sua assenza). La piccola Sorella Paperella ha argomentato circa la mia totale imbecillità. Poi ha aggiunto che sono fastidioso. La mia risposta “E’ vero, mi sto sui coglioni pure io. Ecco perché non mi guardo mai allo specchio” ha messo a tacere ogni altro discorso. Ergo, sono un imbecille senza ombra di dubbio.

Diciamo che gran parte della serata verteva su una cosuccia capitata a Mamma, ma che non ricordo assolutamente. Comunque, ecco qualche appunto circa l’argomento:

E’ SEMPRE MEGLIO AVERMI COME AMICA CHE COME NEMICA… STO COME ‘NA JENA… DOMANI FACCIO UN MACELLO… VAFFANCULO A ME? VAFFANCULO A LUI… VALERIA SOTTO I PIEDI NON TE LA METTI… QUANDO VALERIA SCOPPIA FA ‘NA SEGA ALLO STROMBOLI…

Ed altre amenità di questo tipo. Non parliamo di gesti alla Moratti assortiti, di 4507 parolacce (tutte diverse e piene di brio), faccette incazzate, sigarette e sbalzi d’umore preoccupanti. Zio la guardava strano. Papà Andy pensava allegramente al proprio futuro. I Piccoli cercavano di non ascoltare (per non imparare) le paroline della Mamma, ma quelle, niente – zac – imparate. Poi nessuno venga a dire che siamo maleducati!

Insomma, Mamma vuole girare nuda per casa… non si può? Sorellina già gira solo in mutande, ha imparato presto.

In tutto questo, Papà è diventato famoso. Prima pagina di Repubblica. Domani comprate. E leggete. Fidatevi… Vabbè, diciamo quasi famoso. Ha scatto la foto di un bambino morto… Vabbè, quasi scattato. Diciamo che più precisamente l’ha trovata… ehm, mi dicono dalla regia che gli avevano detto di trovarla; lui l’ha solo cercata ma nulla… Insomma, ha avuto qualcosa da raccontare nei due minuti necessari a raggiungere il parcheggio dietro casa sua…

Lo sapete che mia Sorella si fa di aerosol; sìsì, credeteci. Adesso è diversa. E’ una bimba broncodilatata.

Si è parlato del compleanno dell’Anziana, il 26 Maggio. Dovrebbe compiere f(x)=26^(x2+sin(x+8)) [anni in db]. I produttori di candele saranno felici.

Papà mi vuole far vedere il suo quaderno di Energia. Fossi più grande e non fossi suo figlio, potrei equivocare. Ma essendo piccolo, ho pensato che forse ha trovato la formula dell’Onda Energetica di Dragon Ball.

Zitti tutti: ho una poesia da recitare…

Un’apetta

Una petta

Una pettola

Unap etta

Clap clap clap. Grazie degli applausi, troppo buoni. Bis. Bis. Biiis. Volete il bis? Ecco un’altra declamazione di versi, tratta da una libera interpretazione dell’Amleto:

Tensioni o piatti, questo è il problema.

Tensioni o piatti, il mio dilemma.

Tensioni e piatti, qual è il legame?

Eh sì, lo so che è difficile ed introspettiva. Speriamo che almeno Battiato la capisca. Pertanto, ritorniamo sulla Terra, con questa frase:

“La terza serie di basket femminile sta sotto il ping pong per gay”

Sìsì, l’ho detta. E potrei aggiungere una citazione da Sorella Vale:

“Scivolano ‘ste cose. Ho in mano cose che scivolano”

 

Nel mentre, ovviamente, parliamo delle portate. Antipasto. Non so neanche cosa ci fosse, io gli antipasti li salto per definizione. Poi, primo. Pappardelle al cinghiale per tutti… per tutti? Ma no, ovviamente, io risotto ai funghi (in realtà le pappardelle le volevo pure io, ma mi dovevo distinguere). Ancora pappardelle, perché il Gigio (pronuncia Jijio) ne ha portate altre. Indi arrosto misto cum peperonata (solo Papà) cum insalata (un po’ tutti tranne me e non so chi altro). Dolce a forma di tiramisù (e qui Sorellina ha iniziato un discorso… non finiva più… l’abbiamo dovuta abbattere con una doppietta). Caffè. Limoncello.

Ci sono stati anche Vino e Prosecco con noi, per un po’, a farci compagnia. Come si sa, Vino è un gran compagnone. Molto amico di Paky (che versava a destra e manca), parlava un po’ con tutti. Ma si vergognva un po’, era tutto rosso. Prosecco, invece, è venuto proprio un attimo, presentatoci da Gigio (pronuncia Jijio) che, rintronato dal fumo della sigaretta di Mamma, l’ha chiamato. Prosecco è venuto, ha salutato ed è andato subito via (giù).

Sono stati fatti svariati brindisi. Vorrei ricordare quello offerto alle due “colonne portanti assenti” (le zitte), quello “a noi” (che sembra molto fascista, ma non lo era assolutamente), quello “a chi ci vuole male”.

Come vedete, di cazzate ne sono state sparate, ma in modo ridotto per venire incontro alle vostre capacità mentali (come diceva un lontanissimo Luttazzi). Mi preme solo lasciarvi con una storiella. Il titolo è STORIA FANTASTICA: PAPA’ E LO STUDIO.

Il mio papà stamattina ha studiato dalle 9.30 alle 10.15. Per colpa sua e dei suoi libri mamma ‘sta ‘na iena. Pensate, si è messo a fare Energia: ha un quaderno che non vi dico e che vuole mostrare a tutti. Immaginatelo a studiare. Diligentissimo, con la materia grigia a colare dappertutto (e mamma a pulire), sudato per lo sforzo, imbottito di caffè (peggio di Sorellina con l’aerosol), pronto a gestire tutte le aziende della Lucchesia (compresa l’Ortopedia Michelotti, il settore trainante dell’economia di San Concordio).

Ecco detto, ecco fato. Sono stanco, ho scritto per inerzia. Ho scordato tanto. E poi mamma era ‘na jena, non si poteva fare di meglio. Mamma, domani vai e uccidi. Fai una bella combo, mi raccomando. Papà, smetti di studiare che, come vedi, succedono catastrofi e a Mamma sale la pressione. Sorella Paperella, domani vinci per tutti noi (e non tirare gomitate se sei davanti all’arbitro). Amici Paky&Carmela, non correte con la macchina (sì, Carmela, mangio tutto… sì, Carmela, sto attento alle macchine… Paky, voglio la Playstation). Zio Francesco, buona fortuna per domani (controlla la sorella e prendi il treno). Piccolo Ema, vattene a dormire.

 

Siamo alla fine. Quindi… Chicicicici. Chicicicici. Chicicicici. CHI-CI-CI-CI-CI.

giovedì 22 marzo 2007

Frigo Vuoto #19

Uff... hanno portato alla mia attenzione che mi è finito il carisma. Ora sono fuori casa quindi non posso controllare. Comunque lo vado a prendere. Male che vada me ne trovo un poco in più.

martedì 20 marzo 2007

Learn To Fly

Sapete, non ho mai parlato seriamente dei Learn To Fly, il gruppo di cui faccio parte in qualità di Chitarrista Scarso (ma scarso lo considero un complimento, perchè mi reputo ancora più giù come perizia), in cui faccio i cori (vabbè, ci provo) e di cui sono il Fondatore e Padrone Assoluto Con Facoltà Di Vita e Di Morte (già sto ridendo al pensiero della faccia degli altri quando leggeranno queste parole... ahah). Dicevo, non ho mai parlato dei Lear To Fly; non so perchè, forse volevo aspettare che le cose andassero un pò più a posto, che si acquistasse una certa fisionomia, che l'amalgama fosse più stretto ed alcuni contorni fossero meno netti e definiti. Va bene, mi placo, non uso più questi paroloni e questo tono serio perchè sennò l'altro chitarrista non mi capisce e deve prendere il dizionario.

Il batterista è Flip. Il più anziano del gruppo, anche più grande di me. Ma se li porta bene; pensate, mentalmente è un ragazzino di 14 anni. Ahah. Allora, cominciamo col dire che ho commesso un'inesattezza. Flip è alla batteria, è dietro le pelli, tiene il tempo - come volete voi - ma non è il batterista. Infatti non sa fare l'unica cosa che i batteristi degni di tal nome sanno fare: NON SA FAR ROTEARE LE BACCHETTE TRA LE DITA. Ergo (Erà, non prendere il vocabolario, ergo significa quindi), non può essere ammesso alla razza dei batteristi.
Insomma Flip è alla batteria, una Roland elettronica. Potrebbe sembrare un usufruitore di bacchette niente male. Sì, se non fosse per la testa che ha. Si scorda gli attacchi. Cambia tempo in continuazione. Perde le bacchette nel mezzo di una rullata. Alza i volumi invece di cambiare il suono del ride. Telefona mentre suona. Fuma mentre telefona e suona. Per le precedenti azioni, ovviamente, si scorda di suonare. Che dobbiamo fare con lui? E' così e basta. Pertanto è perfetto per noi.

Al basso (ma è più alto di me, e grosso almeno il doppio) c'è Flea. O Totti (anche se a calcetto mi fa una pip.....). O più semplicemente Matteo, uno dei due, come li chiamo io, Bambocci. All'inizio sembrava il classico bassista.
Mi spiego meglio. Il bassista, di ogni gruppo, NON PARLA. E' un tipo solitario, il bassista, al limite dell'afonìa, taciturno e silenzioso. Se pensa qualcosa, non si sa. Se dice qualcosa, lo fa sussurrando e nessuno se ne accorge. Se è esuberante e si spara l'assolo, può morire affogato nel proprio sudore ma pochissimi se ne avvedono. Pertanto, la maggior parte dei bassisti, sapendo ciò, fanno il proprio compito, statuari in un angolo del palco e basta. Davanti a loro i cantanti limonano con le girls della prima fila, i chitarristi corrono su e giù simulando amplessi biblici, i batteristi fracassano i coglioni... e loro nulla. Impassibili. Di solito si concedono qualche cenno d'intesa coi tastieristi, l'altro elemento pietrificato (non per colpa loro, però) di un gruppo. Ma nulla di più.
Mattew, all'inizio, sembrava il classico bassista, zittoso e fermoso. Poi, è deflagrato. Parla. Vi rendete conto? PARLA!!! Mentre fa il suo plin plon a-melodico, canta, ride e prende per il culo a Graziemille (sono stato un buon maestro, in questo). Quindi, forse, abbiamo il bassista meno bassista del mondo. Dopo il batterista-non-batterista è perfetto, credo.

Allora, veniamo alle chitarre. Una sono io (e di me parlerò in seguito). L'altra è Jimi, Cicciogal, l'ennesimo Bamboccio della squadra. Il Fenderman, colui che nel cellulare ha I Remember You seguita da Celentano.
Potrei zittirmi e lasciargli tutta la vergogna del caso. Ma voglio continuare ad infierire.
Allora, come dice lui è il Primo Chitarrista. Certo, fisicamente potrebbe tranquillamente impormi questo fatto. Ma il Primo Chitarrista sono io... perchè a me va così. Lui è il Secondo.
Ma che chitarrista è uno che si mette e spara note a caso? Senza studiare la canzone? Per lui è un'accessorio, dovremmo essere lì ai suoi piedi, sostenendolo nelle sue presunte evoluzioni artistiche. (Nessuno glielo dice, ma non sa assolutamente suonare. Esce fuori tempo. Si impiccia con le dita. Pensa solo al fischio del suo amplificatore. A proposito, dire che ha un amplificatore è un complimento. A proposito dell'A proposito Forza Kustom e Cort). Peccato che l'unica evoluzione che davvero gli riesce è sbafarsi il gelato in 12 secondi netti. Il gelato è un modo di dire. Davanti ai miei occhi sollevava un iceberg multicolore, enorme e probabilmente pesantissimo.  Maledetto me quando ho pensato di offrirglielo, mi potevo comprare una PRS. Anche Graziemille ha subito l'ira di Cicciogal; ha provato ad offrirgli la pizza. Paolopropoli, ovviamente è rimasto al verde e a digiuno. Il Fenderman ha invece pulito il bancone dalle briciole e ha permesso al pizzaiolo di andare in pensione e di sistemare i propri discendenti per un numero imprecisato di generazioni.
Dice di sapere le scale pentatoniche. Dice di saper fare i Led Zeppelin. Poi lo vedi a sbagliare gli accordi de Il Mio Nome E' Mai Più e a cantare La Canzone Della Felicità insieme a nugoli di bambini. Si può definire chitarrista uno così?

Eccoci alla voce. Il tasto dolente. Non l'abbiamo.

Passiamo al prossimo.

No, scherzo, uno davanti al microfono ce l'abbiamo. E qui finisco di scherzare e passo a parlare della croce che mi porto dietro da 23 anni e spiccioli. Graziemille, Paolopropoli, Max, Astro, Scafista, Simba e un florilegio di altri soprannomi con cui potrei riempire la Cappella Sistina (il volume, non la superficie.... che è peggio come direbbe PuffoQuattr'occhi). E' un essere da studiare, su cui dare la tesi. Comincio col dire che è un perfetto Essere Cantante. Nel senso che, per un Essere Cantante, non serve avere la voce, ma un quantità di altre cose... tipo, avere i capelli lunghi... avere il foulard anche d'estate.... l'anello al pollice.... il vestito studiato nei minimi dettagli... una schiera di fan personali, urlanti ed invasate ai concerti (l'ultima volta erano lì solo e assolutamente per lui... a noi altri nessuno/a ci ha guardato). Ci sono tanti altri piccoli particolari che non sto a menzionare, ma si possono immaginare facilmente. Lui ha tutto questo.
Inoltre è affidabilissimo. Tipo, tu dici "Scendo questo week-end"; lui si ammala. Tu fissi una prova, lui si ammala (e fin qui anche Il chitarrico Jimi riesce a seguirlo nell'ammalarsi). Tu inventi una malattia dicendo che va in giro; lui ci pensa, la prende e si ammala. Intendo dire che la PRENDE DAVVERO, cioè si ammala di quel morbo sul serio!!! Che so... l'octoplasmosi differita laterale lui l'ha presa tre volte; oppure la tromboplasticapolmonosi; da piccolo, se ben ricordo, è anche morto qualche volta. Purtroppo per il gruppo, ancora imperversa.
Che dire adesso? Potrei parlarvi della voce. Quella voce così... così... così... non trovo aggettivi... così... .così COSI', insomma, per non dire cattiverie troppo gratuite. Insomma, come i precedenti batterista-non-batterista, bassistaparlante, chitarristasbranante, un EssereCantante.

(Paulinho, mi sono mantenuto... sappiamo tutti che ti dico ben di peggio... lettori, fa molto più cagare di quanto ho detto. Inoltre, ascolta Le Vibrazioni)

Vorrei parlare anche di un personaggio laterale, per così dire del gruppo; colei che si è autonominata la nostra manager. E' di Roma, per cui si potrebbe pensare abbbia agganci decenti.. .sarà...
Il suo nome è Spokkiosity, Lady Spokky o Giulietta (come il modello della lavastoviglie che ho a casa) ed è degna compagna del cantante. Da qui anche il nome di Astra. Ci aiuta in tutto. Dalla salaprove (siamo senza salaprove), alla produzione (mai inciso nessun cd) alla promozione (nessuno ci conosce, neanche tra i nostri amici). Quindi, direi che è fondamentale.

In ultimo ci sarei io. Franco, Mongoloide, Idiota e tutte le parole più offensive che vi possano venire in mente. Non vi preoccupate di pensare male, accetto tutto perchè è vero. Sono un cRETINO (con la c minuscola) e me ne vanto.
Tecnicamente sarei alla chitarra. Ovviamente il mio orizzonte è quello degli accordi. Pertanto mentre il mio gemello Cicciogal va in mare aperto, io rimango ad aspettarlo sulla banchina... che so, preparo da mangiare, spazzo un pò - roba così...
Poichè sono un cesso mostruoso sulla mia Cort (Forza Cort di nuovo), spesso emigro in altri campi... tipo fonico, produttore, fotocopiatore, tuttofare, netturbino e via discorrendo... con risultati alterni ma tendenti al pessimo. Come è giusto che sia.

Ecco i Learn To Fly. Questi. Secondo me se cominciassimo a fare rock demenziale scalzeremmo immediatamente gli EeLST dal trono (chi ci e mi conosce sa che sarebbe così). Purtroppo ci siamo impelagati in questo progetto di fare le rockstar serie, con tutti gli assoli, gli acuti e le doppiecasse al loro posto (ossia molto lontano da dove proviamo). Il divertimento c'è alla grande, non si può negare. Penso che i Bambocci muoiano a vedere le "discussioni amichevoli" tra me e Graziemille (un giorno vi spiegherò il perchè di questo soprannome, che ben si accoppia a quello di Ned Flanders). Prossimamente parlerò ancora dei Learn, non vi preoccupate. E un giorno saremo famosi, ne sono sicuro

lunedì 19 marzo 2007

Libertà , visto

 


[youtube http://www.youtube.com/watch?v=2Qrt1_vCi3M]


Libertà è stato proiettato all'Ariston l'11. Scusate, ma ho avuto un pò da fare negli ultimi tempi. Ecco comunque un piccolo sunto.

Intorno al camino, con Zia Biancolet #1

Da oggi, una nuova rubrica nasce sulle pagine e tra i post di In A Darkened Room. Come avevo anticipato, è dedicata ai più piccoli, ai bambini come me e la piccola sorellina, desiderosi di storie. Le storie di Zia Biancolet, direttamente dal secolo scorso, quando gli anziani incartapecoriti raccoglievano la famiglia intorno al fuoco e cominciavano con le loro rievocazioni e i loro racconti. Ovviamente, famigerati per gli adulti ma spettacolarmente avvincenti per i bambocci.


La nostra Zia Biancolet da salotto è un modello 48 pollici, a colori (perchè nonostante abbia un'età, se li porta bene); purtroppo manca il dolbysurround, ma comunque si sente bene... i coni delle casse sono perfetti. Inoltre, è fornita di cavi schermati ultimo modello, due prese scart e hard dink integrato da sette/otto byte (utilissimo quindi).


Vabbè, lasciamo spazio alla storia. Pronti. Via. Partenza.



C'ERA UNA VOLTA...AVVENTURE PER VIAGGIATORI INESPERTI


C'era una volta una bambina grande che si chiamava...non importa come si chiamava...


questa dolce bambinella desiderava viaggiare più di ogni altra cosa, vedere posti nuovi, incontrare nuova gente e avrebbe tanto voluto farlo a cavallo di uno splendido volatile, che ne so un aquila reale per esempio...ma purtoppo non viveva in una fiaba troppo antica e così fu costretta a predere un aereo...il suo primo aereo...


adrenalinica ma piena di timori, la giovincella salì a bordo con il suo principe azzurro un principe un po' anomalo..senza cavallo e senza motore...e anche senza soldi e regno, ma che importa l'amore è cieco come una talpa e..anche la fanciulla non è che ci vedesse poi tanto bene...


i nostri eroi volarono mille miglia sopra il suolo, attraversarono le nuvole e la manica e giunsero, felici e contenti per non essersi schiantati al suolo, in un regno di non troppo lontano dove c'era ancora una regina con strani copricapi, un figlio scemo con le orecchie a sventola e brutto come un porcello magro.


il senso dell'orientamento dei due temerari non era poi granchè e così per ricodare la strada di casa avevano portato con se una grandissima valigia contenente migliaia e migliaia di Pettole...una fantastica invenzione di mamma val...ovviamente le pettole, non certo la valigia...


la grande bambina spargeva per la strada pettole a gogò..le offriva anche ai passanti e se non le offriva quelli sconsideratamete le raccoglievano da terra e le mangiavano con avidità tant'erano buone...


girarono la città in lungo e in largo, bevendo qua e la pinte di buona birra per rallegrare la giornata e non sentire la stanchezza...ma giunti ai confini del regno decisero di tornare indietro...le pettole erano infatti terminate e loro rischiavano di smarrirsi nella brughiera..


i nostri avventurieri invertirono la rotta e per la prima volta da quando era cominciato il viaggio si voltarono indietro e videro...ecco cosa videro....uomini donne e bambini in preda al mal di pancia...chi si contorceva dal dolore, chi piangeva e implorava una compressa di maalox, chi beveva litri di citrosodina per cercare di digerire le "deliziose" pettole di mamma val...


spaventati i nostri eroi cominciarono a correre...e corri ora e corri poi...(inseguiti dai pochi che erano sopravvissuti indenni alla leccornia pugliese e che cercavano di vendicare i loro concittadini sofferenti..) riuscirono a ritrovare l'aeroporto...nulla era sembrato loro più bello in quella città dove la gente aveva le creste sulla testa come i galli ma tutte colorate e le catene intorno al collo e parlava una lingua incomprensibile...


passato il checkin i poveri ragazzuoli credevano di essere in salvo...e invece non era ancora finita..il duty free sembrava il mondo dei balocchi..e loro due vi si persero all'interno..troppo intenti nello scegliere dei biscotti ma indecisi se al cioccolato o al burro non sentirono la vocina che dall'altoparlante li chiamava per tornare a casa...e così..l'aereo partì senza di loro...


soli, diperati, senza una sterlina nel portafogli ne carte di credito i due disgraziati furono costretti ad accamparsi nell'aeroporto per le 24h seguenti...


infreddoliti, stanchi e tanto tristi...furono soccorsi da un uomo grande e grosso con una folta barba bianca..non so se il suo nome fosse babbo natale, ma di sicuro se non era lui era suo fratello tanto gli somigliava...l'omaccione aiutò la bambina grande e il principe povero a trovare un altro aereo per tornare alle loro casette...d'altronde era l'unico che grazie ad un fantastico incantesimo riusciva a capire la loro lingua strana e diversa dalla sua...


saliti a bordo dell'aereo i nostri beniamini si abbracciarono felici..l'italia era vicina vicina...un puntino un po' più sotto da tutto quel bianco delle nuvole...e guardavano dal finestrino giù giù...per vedere il mare e le città dall'alto e finalmente eccola la..la loro brundisium...con il cervo che dal porto faceva l'occhiolino, felice del loro rientro in patria da eroi, quasi come ulissi notrani...


e mamma val era la...pronta a riabbracciare i suoi cari, e curiosa di sapere se il suo capolavoro culinario aveva avuto successo oltreconfine...


i giovincelli si guardarono negli occhi prima di rispondere e poi le dissero che erano state un successone...d'altronde ogni tanto le bugie si possono anche dire...


peccato solo che non avessero considerato una piccolisima ipotesi...da quel giorno mamma val prepara le pettole ogni giorno...il principe povero per sfuggirle è emigrato in africa e la bambina grande bacia tutti i rospi che trova nello stagno dietro la sua casetta a 3 piani nella speranza che uno di loro si trasformi in un principe bello ricco e coraggioso che la porti vai, lontanissima dalle pettole..più lontana che si può...e magari mamma val..smetterà di cucinare quell'intruglio terribile...


ma nonostante pettole e problemi di digestione vissero tutti felici e contenti..si vollero bene e stipularono una convenzione con l'azienda che prouce il miracoloso maalox...


come diceva mary poppins...basta un po' di maalox e la pettola va giù..


venerdì 16 marzo 2007

Due parole...

Non ci sono parole adatte per colorare questo disegno. Il silenzio è troppo profondo, troppo lungo da sopportare. Nonno, non ci sei più.
Sei volato lassù, ad accendere il cielo per noi, a giocare con gli angeli. Infatti, Angelo il tuo nome.
Lo sei stato per tutti, sempre, in ogni luogo. Ed ora continui da lì, mentre stringi la manina di quel Salvatore che non hai mai conosciuto, mentre guardi negli occhi la Mamma di tutti che tu stesso chiamavi di volta in volta.
Eri un uomo pratico. Ma nonostante questo guardavi lontano. E si sa, chi guarda lontano perde di vista le piccole cose, quelle vicine.
Da te non si sentivano le parole "ti voglio bene". Tu volevi bene direttamente, dimostrandolo con i fatti, con i gesti, col tuo modo di essere.
Guardavi lontano quando dalla tua Tierra Grande pensavi a noi.
Guardavi lontano quando ci raccontavi le tue storie.
Guardavi lontano, sempre, anche negli ultimi giorni, quando chiedevi di alzarti. Un letto era troppo stretto per te, volevi stare in piedi, volevi stare tra di noi con quel sorriso che sempre avevi.
Sapevi che era difficile, sapevi di star male, ma l'orizzonte, lontano, tu lo volevi raggiungere.
Il tuo cuore era debole perchè volevi troppo bene. Non ha retto per questo.

Angelo, Ninù, salutaci dal cielo, brilla per noi e accendi questa lunga notte.

giovedì 15 marzo 2007

Guarda lassù

Alzate gli occhi al cielo. Da oggi c'è una nuova stella.

Postcompleanno

Ragazzi, utenti, avventori, conoscenti e passanti... ascoltatemi! Fatemi gli auguri. Mi sono appena accorto di aver raggiunto la magica cifra di 370 posts (371 con questo). Sì, capito bene avete, trecentosettanta posts. Con la s a post a indicare il plurale, addirittura. Più di un anno di post. Anzi, di posts. Ah ah ah. Felicità. Gaudio. Tripudio. Fossero stati minimamente utili per l'umanità, mi avrebbero dato qualche premio. Fossero stati minimamente utili per una porzione d'umanità, mi avrebbero dato un riconoscimento, una pergamena forse. Fossero stati non dannosi, sarei passato inosservato. Purtroppo il mio blog nuoce gravemente alla salute, a quanto vedo e sento. Non so se dà assuefazione, ma scombicchera il cervello. Cristicchi è passato di qui, prima di andare a Sanremo. Hannibal Lecter lo trovava una utile lettura. Troppo difficile per gli amici di Amici, ma abbastanza alla portata degli amici, i miei amici.


Vorrei scrivere qualche caxxata degna di questo nome e della mia fama, ma ho tanto sonno. Se mamma o zia vedono che a quest'ora sono ancora sveglio, mi riempiono di patte; per fortuna c'è papà a coprirmi. Un saluto a tutta la Famiglia, alla Ciurma della Perla Nera, ai LearnToFly (Graziemille, Flip, Fenderman e Totty) e ai tanti altri decelebrati (non più di me) che spesso mi seguono, quissù e nelle mie scorribande mentali.

Scaip

Scaip è lo strumento del diavolo. Statene in guardia. Il telefono sembrava posseduto. Conversazione del secolo (come recita il messaggio di Aky su messenger)... Papà Endi, Aky, Mamma Vale, Zia Bianculettola, Il Re, Sconosciuti, addirittura Sgori!!!!!!!


Assurdo... purtroppo a me cadeva sempre la linea. Potenza del 56k.


Adesso scappo che ho un Appuntamento Con La Storia. Ossia, devo andare a dormire.

martedì 13 marzo 2007

Frigo Vuoto #18

Ho finito di avere il raffreddore. Mi rimane solo un pò di tosse. Ma adesso è tardi, saranno tutti chiusi. Non ne farò scorta. Quando mi servirà di nuovo, andrò a comprarlo.

Stralcio di discorso

Un bravo giornalista riporta ciò che sente (e non intendo il sentito dire, ma proprio il sentire). Dato che da grande voglio diventare come papà, oggi ho posto le domande, ho ascoltato, ho annotato. Di seguito, ecco un pezzo di discorso fatto oggi.


Piccolo Ema: "Vabbè, papà studiava (ahahah). E tu che hai fatto tutta la mattina?"


Mamma Valeria: "Ho perso tanto tempo a fare il letto. Tuo padre, non so come, aveva fatto un casino"


Piccolo Ema: "Eh eh... AVETE fatto un casino!"


Mamma Valeria: "No, guarda, ha fatto tutto lui. Io non mi sono accorta di niente!"


Ognuno traga le proprie (ovvie) conclusioni.

Venghino gente, venghino

Prossimamente, su questi schermi, direttamente dal cervello, dalle dita e dalla scarsa vista di Zia Bradipy... produttore io, sempre io e solo io... l'Angolo dei Bambini (sorella, preparati). Pargoli assetati di storie, vampiri avidi di favolame, sofferenti d'insonnia di tutte le latitudini, preparatevi alla lettura. Voi che volete le storie della buonanotte, voi bramosi di intrecci senza fine e senza senso, voi che vivete solo per questo momento, in guardia. C'è già chi ha comprato un corso per imparare a leggere, chi ha prenotato le ferie e chi ancora sta già gettando il popcorn in pentola. Gli abbonamenti per l'adsl si impennano, le suocere vengono chiuse negli sgabuzzini senza pietà, gli analfabeti si suicidano a ripetizione, il Parlamento ha indetto Festa Nazionale, Bush sta pensando di smetter di bombardare pace in lungo e in largo, la Juve sta ritornando apposta in A, molte persone si stanno facendo la doccia, i cinema chiudono, Baricco aspetta di imparare qualcosa, molti fanno all'ammore 8perchè dopo non ne avranno il tempo), c'è qualcuno che fa scorte d'acqua, Simone sta cercando di capire come si accende il computer, Berlusca se ne sta già andando affanculo (ma su quest'ultima non ci giurerei... ci ho provato).


... tutti in attesa delle storie di Zia Bradipius...

sabato 10 marzo 2007

Pillole

Famigliaaa!!! Parenti tutti!!! Scusate! Scusa soprattutto tu, papà. E scusa mamma. E scusa zia, non ti sono stato a sentire...


Vi dico tutto. Ieri papà si è fatto spiaccicare da un autobus con la macchina. Finire sotto un bus non è semplice, ma neanche difficile. Purtroppo, devo ammetterlo, la colpa è assolutamente mia. Sì, avete capito bene, mia. Ricordate le pilloline di zia? Ovviamente... è l'argomento preferito, ultimamente. Ebbene, quando le ho mangiate, vi ho raccontato di essermi sentito strano (o, almeno, molto più strano del mio status normale... il che è parecchio); solo che non mi ricordo nulla di quei momenti. Allora, da bravo piccolo chimico, ho fatto un esperimento. Mentre mamma preparava il piattone di papà, io mi sono nascosto sotto il tavolo, piccolo e determinato a fare qualcosa nel nome della scienza. Mamma allora ha posato il piatto fumante sul tavolo e ha chiamato papà che era nell'altra stanza, intento SICURAMENTE a studiare. C'è stato un attimo di distrazione, ho preso il piatto e ho messo dentro due di quelle pilloline sbriciolate... il delitto perfetto! Poi, ho rimesso il piatto a posto e sono andato a giocare con i soldatini, prima che mamma mi chiamasse per mangiare l'omogeneizzato (sapete, anche se ho cinque anni, ne mangio ancora perchè non sono proprio un bongustaio).


Da lì è successo quell oche è successo. Papà si è alzato dal tavolo e da allora ha cominciato a studiare, guida con gli ovvi risultati già citati e fa un altro mucchio di cose... PENSATE: A VOLTE PARLA ANCHE IN ITALIANO invece che il suo solito slang napolet-island-tedesc-ingles-toscano. Assurdo.


Spero che adesso che si riprende non mi dia le botte. Male che vada dico che è stata la sorellina. Ah, fossi stato a sentire zia quando mi diceva di non toccarle e soprattutto di non darle a papà. Ah, se avessi sentito mamma quando mi dice sempre di stare attento alle cose che non conosco. Ah, se fossi stato a sentire il mio cervello... a proposito, non lo vedo da parecchio, voi sapete dov'è?


Per la cronaca, Andy sta bene. Inoltre, non lamentiamoci più della Fiat... la Punto ha distrutto l'autobus. Davvero! E' saltato in aria come succede alle biciclette o ai camion del latte nei Simpson... W la Fiat. W la Juve.

Frigo Vuoto #17

Urca, ieri avevo finito i sorrisi. Poi, lungo la giornata, piano piano, ne ho trovato qualcuno, per cui sono sopravvissuto. Oggi va già molto meglio. Me ne hanno portati un pò.

Odio Bruno Vespa

Io ODIO Bruno Vespa. Sì. Lo ammetto. Da ieri. Fino all'altro ieri mi stava un pò sulle palle per la sovraesposizione, come penso a gran parte dell'Italia; per i suoi modi di fare, per quella scampanellata odiosa e la musica di Via col Vento.


Ma ieri si è comportato da grande str....o. Stavo vedendo Million Dollar Baby. Ultimo stacco pubblicitario, prima dell'ultima mezz'ora. Maggie è in procinto di salire sul ring per il titolo mondiale. Già pregusto le botte e quello che accadrà dopo mentre scorrono davanti immagini di assorbenti, auto e roba così. Ad un tratto, Vespa. Con la faccia suadente (suadente?) per lo spot pro-PortaAporta. Il solito, penso... e la mia mente ritorna al film. Solo che Neo sta parlando e non posso far a meno di ascoltarlo... ascoltarlo... ascoltare che.. che... che... MI DICE LA FINE DEL FILM!!!


(non ripeterò cosa ha detto il vecchio Bruno per rispetto di chi ancora non ha visto il film... ma vedetelo che è davvero bello)

mercoledì 7 marzo 2007

Ma da quanto tempo non faccio un post serio? Davvero non lo ricordo piu'. Non vi preoccupate, non ho intenzione di cominciare adesso.
Comunque, da buon appassionato di calcio voglio solo ricordare a tutti i risultati di ieri sera della Champions:
Liverpool - Barcellona 1 - 0
Lione  - Roma 0 - 2
Chelsea - Porto 2- 1

Valencia - Inter 0 - 0
Grazie a tutti per l'attenzione disinteressata.

Aky

Oggi, sette marzo duemilasette, Aky si è laureato: centodieci. Direi di farli gli auguri. Auguri. E direi anche di dare un gettone del peggiore a Simone. Gettone. Inoltre, direi a tutti di gettarsi sulla Ricerca. Gettarsi. E direi anche di muoverci a laurearci. Muoversi. E gli auguri a Lord Bona e Pietro. Auguri bis. E ancora complimenti a Naruto. Naruto.

Oggi siamo esploratori di un continente ignoto #1

Abbiamo cantato le loro canzoni
abbiamo visto i loro film
abbiamo indossato i loro jeans
ci siamo fatti le seghine sui loro giornaletti
ma il calcio è un'altra cosa
nel calcio, vogliamo comandare noi!

Rubrica ispirata da Gini Il Ricercatore, Fabio Caressa e Beppe Bergomi

martedì 6 marzo 2007

Trovato

Zia Bradipoletta, ho trovato il tuo portapillole... e' uscito dalla scatola dei Ringo!!!

lunedì 5 marzo 2007

Petizione

Famiglia! A rapporto! Sapete tutti qual'è il problema. La Zia Anziana manifesta sofferenza a causa della propria lontananza da noi. E noi, da brava famiglia, scriveremo la famosa Petizione alla nostra "adorata" università. Pronti a scrivere? Che? Ok, scrivo io. Almeno tenete la penna a portata di mano per firmare. Via.


Carissima Università Pisana,


eccoci qui, tutti bravi, belli e simpatici. Tutto a posto a casa? Le piccole facoltà crescono? Spero vada tutto. A noi, tutto occhei. Anzi, devi sapere che questo uichend la Famiglia si è riunita, tutti sotto lo stesso tetto, nella stessa casa, addirittura nella stessa cucina! Pensa un pò.


E' proprio per questo che ti scriviamo. Sai, abbiamo un piccolo problemino. C'è la Zia che abita un pò fuori mano. Sì, ad occhio e croce un 400 km più in là. Sì, te ne abbiamo parlato, Biancoletta ricordi? Quella che abita in un castello draculesco di 845 piani? Quella che mangia baciperugina a pranzo? La donna dai molteplici soprannomi? Bene, vedo che ti sovviene. Ebbene, sai, vorremmo chiederti un favoruccio, magnanima Università. Perchè non la fai venire qui? COme che c'entri tu? C'entri perchè, devi sapere, la ZIa ha una fissa. Alla sua tà si è iscritta all'università. Lo so che è da non credere ma sai quando gli anziani si impuntano.. difficile che cambino idea. Comunque, volevamo chiederti, se non arreca troppo disturbo, su tu potessi aprire un corso qui, all'ombra della Torre (sì sì, anche sul prato, Zia si accontenta), per lei, così potrebbe raggiungere la famiglia (facciamo il ricongiungimento). Il corso sarebbe Comunicazione Pubblicitaria e Design Strategico. Sì, lo so che è inutile, ma pensa a noi, poveri nipoti e cognati abbandonati. La Vecchia... ehm, L'Anzian... ops... L'Arzilla ci manca. Davvero. E solo tu puoi metterci una pezza. Dai, per favore. Che ti costa? Basta che metti un esame di Font (anzi ne metti due, Font I e Font II), uno di Strategia (Age Of Empires va bene) e uno di spagnolo (così impara pure lei a fare la paella). Possimo contarci?


Umilmente ci inchiniamo a te, nostra Signora Università.


Fiduciosi nel futuro, attendiamo Sue notizie.


Distinti Saluti


La Famiglia


Allora, parenti. Pronti a firmare? Le voglio nei commenti al più presto, mi raccomando. Così la portiamo qui da noi e le troviamo qualche altro migliaio di soprannomi. Arrivederci a tutti.

Diario di una cena in famiglia

Eccovi il diario promesso e spero tanto atteso. La sera tra il 3 e il 4 Marzo è avvenuto tutto questo (anche qualcosa in più, ma non sono stato abbastanza lesto di bic)... buona fortuna lettore, ne avrai bisogno


PISA 3 MARZO 2007-03-07


 


Buona sera a tutti.


Eccoci qui, ad una cena che è qualcosa di più. Ad un karaoke che è qualcosa dimeno. Ad una serata che è quello che in realtà è.


Presenti 7 regioni all’appello (ovviamente una nazione sola), tante città ed altrettanti quartieri.


Vediamo un po, in ordine sparso: Mamma Valeria e Papà Andy, Zie a volontà ( Biancoletta e Marianna,alfabeticamente parlando), Amici di famiglia (Carmen e Pasqualino) e due bimbi rompicoglioni (io, Piccolo Ema estremamente più fastidioso di Sorella Valentina).


Inizio queste mie memorie (perché di memorie si sta parlando, non sopravviverò) dopo vodka e vino (2 bottiglie). Non vi dico cosa mi sta circondando. Letteralmente 5 donne umide e stanche, stravolte da danze frenetiche stile tribù africana. Ho appena visto una foto in cui un braccio è evanescente. Sorella vale chiede dov’è il bagno. Si parla di ologrammi.


Vediamo un po, sono le 22.50 ( zia sessantottenne rolla) e la cena ancora non si vede, il vino scarseggia, le canne girano, zia Marianna mangerebbe riso crudo…mi correggo, dicono che il vino ci sia, io me la sto facendo sotto, richiedono la playlist…tante cose stanno accadendo contemporaneamente, e a me sta già venendo il crampo dello scrittore.


Purtroppo non mi posso fermare perché non potendo parlare, almeno qualche graffio in questa serata lo lascio pure io.


Comunque, finora, ecco qualche appunto sparso: ho visto un filmato di papà che canta Nino D’Angelo, la stampante che non stampa, zia Biancolet che mi prende a gomitate dietro la testa, ho sentito canzoni karaokate (o almeno così voleva essere)…


Sinceramente quello che avevo detto qualche rigo più in su vale ancora:mi sto pisciano addosso…quindi pisc-stop.


Svuotato il pipistrello, rieccomi a scrivere.qua mi sa che a me non tocca nulla vista l’aria che si sente;pare che stiano girando ALIVE-sopravvissuti. Tutti si guardano famelici, bramano carne umana (e ovviamente vino).


E’ partita maledetta primavera e zia Marianna sta ripetendo le divisioni: 1 litro di vino diviso 8 non dovrebbe essere difficile.


… abbiamo fatto un brindisi…


qualcosa sta bollendo in pentola;non so cosa e non so se lo voglio sapere. Zia Maerianna spaccia idraulici ( e mi travia la sorella); ma ke caxxo di zia mi è capitata.


Zia Biancoletta è alle mie spalle e non so quello che sta facendo.


Io sono uscito da una rotativa, lo sapete? Mia sorella è uscita invece dalla parte giusta (questo per completezza).


Dalla regia mi dicono che c’è pure il tiramisù. Questo per la cronaca.


Il riso sa di tappo. Il riso è scotto. Il riso sarà fatto? Mamma mia, pur di mangiare lo stanno assaggiando tutti.


Mamma va a fare pipì. Sorella è in attesa. Biancoletta vuole passare.


Mamma è uscita dal bagno. La sorella in forchetta tutto e tutti; le ci vuole il porto d’armi, credo.


Zia Biancolet sta tentando di cucinare; del resto a 68/69 anni dovrebbe essere la nostra memoria storica…quindi dovrebbe essere quella che sa cucinare meglio.


Mi chiedono che pasta voglio. Sinceramente non lo so. Zia Marianna dice che devo andare al ristorante, paga papà.


Qualcosa credo che stia bruciando, ma io non dirò nulla. Voglio proprio vedere se qualcuno se ne accorge.


Si parla di tronchi (o tronky…o troncky…o tronki…)… Mia sorella mi ha imboccato, mi ha dato le schiacciatine della mensa.


Mi stanno a dà un etto di pasta (mi volevano dare 20 grammi)… Chissà se tornerò mai a casa.


In Toscana fanno il pane non salato; ma la mitica mamma ha il pane cum sale, così come dev’essere fatto.


Carmen ride e basta. Zia Biancolet non so da quanto tempo sta tritando quel prezzemolo…è diventato polvere verde.


Coff…Coff (questa è la mia tosse)… Ah, novità! Si mangia a turno, da quanto mi è dato di capire. Zia Marianna, ovviamente, si è prenotata per prima. Il pane sta finendo.


La Carrà (immancabile ormai) sta cantando la propria Tanti Auguri.


Oddio, mi sto perdendo tante caxxate; non riesco a star dietro a tutti.


Sorella Vale, dovete sapere, cavava le molliche da piccola.


Papà ride e sorride, mangia pane… in pratica è inutile.


On air: Alan Sorrenti.


Mamma e zia Bincky (che bel diminutivo, ogni volta Biancoletta è troppo lungo) stanno armeggiando col riso. Chissà che caxxo ci esce. Mi sa che anche gli spagnoli si leccheranno i baffi ( quelli che non hanno i baffi probabilmente se li faranno crescere).


Pare che stiano per iniziare a fare i piatti. Mah, si sopravviverà?


Il giornalista padre sta facendo l’intervista alla pallanuotista sorella; adesso diventerà qualcuno, meglio di Giusy Malato.


È partito il nano. Idioti, mica Berlusconi. Intendo Cocciante e la sua bella senz’anima.


Zia Marianna invita ad intingere…e questa frase si potrebbe intendere in molti modi. Qui mi sa che non mi lasciano nulla da mangiare: zia marianna mi sta inculando tutto il sugo.


Zia Marianna sta dicendo una cazzata.


Col passare degli anni, noi mangiamo gli estrogeni e ci diventa più piccolo”.


Zia Biancoletta è esperta di Viagra.


Ragà, non ci sto a capì più niente. Mi stavano a fa spaccà i denti con pasta cruda e senza sale. Sorella Vale ha coinquilini a cui le eliche girano.


L’idea del bowling c’è ancora. Zia Marianna ha le pantofole coi tacchi. Sorella Vale, mi sono scordato di dirlo, viene dall’est ( credo Polonia, ma non ci giurerei)…è venuta per fare la badante comunista di Lady Byanche.


Mamma sta togliendo i vuoti di vino…e sono tanti, lo giuro.


Rettifica: mia sorella è ungherese, scusate tutti.


Qui stanno chiamando la Misericordia…speriamo vengano e non si mettano troppa paura.


Siamo dolci creaturine, dice la sorellina…secondo me vede troppi Puffi in TV…è la bimba di st’estate che le ha fatto vede tutti i folletti di sto mondo (secondo me sorella è partita).


Fanno i piatti, addirittura. Sono le 23.40 circa, in perfetto orario direi. Mamma mi sta chiamando, devo andare a mangiare prima che mi fottano tutto.


→Arrivati I Piatti È Calato Il Silenzio ←


 


PISA 4 MARZO 2007


E finalmente è domenica. Sono le 00.13 e la cena prosegue.


Io ho mangiato a parte al tavolo dei bimbi. Gli altri stanno sfondandosi di paella. Dicono sia buona. Certo, ha effetti collaterali, ma ancora nessuno ha smesso di respirare.


Papà è già in pigiama che se l’è fatta sotto: ha la pipì alcolica.


Pasqualino è fuori al cell.


Sorella trova i reggiseno a 3 euros ed è avanti a tutti gli altri in quanto a colori. Le altre mangiano senza fiatare. Io annoto senza sosta e senza tregua. È stato aperto altro vino; adesso siamo al bianco, finora è sceso solo rosso.


Devo ammettere che Zia Marianna e Sorella Vale sono una fonte inesauribile di caxxate; sempre nuovi spunti. Basta un po’ di vinoe possono considerarsi come una fonte rinnovabile.


La mamma di Zia Marianna fa i gamberoni.


Zia Biancolet, mentre legge si da il tempo…sennò esce fuori sincronizzazione e non capisce più niente. E aggiungo, sa pulire pure i gamberoni.


Carmen: “Ma avete mangiato?”.


Zia Marianna:”Vabbè,il riso ti tiene teso un ora.il pesce è acqua…”


Sto emettendo suoni gutturali…chissà perché ma solo Zia Marianna mi intende.


Ma che caxxo di amici ha sorella Vale? Ha una tipa che piange sangue, un tipo che rutta la Divina Commedia, il solito tipo a cui girano le eliche, UNO CHE SI E’ VESTITO DA LAPIDE (detto Gabriele, insegnante e portiere di pallanuoto).


Zia Marianna, sul balcone sta facendo il Re Leone. Potremmo chiamarla Zia Ruggito Selvaggio (questa è di sorella) d’ora in poi.


Zia Marianna vuole asciugare la patta di papà. Anzi, ci ha ripensato.


La povera Carmen sta facendo i piatti. Di solito li faccio io quando mi trovo in una situazione del genere; ma adesso sto scrivendo, cosa che adoro un po’ di più.


Zia Biancholettolissima sta facendo il jolly; gira per casa senza alcuna meta.


Sorella Vale è andata da Giacomino.


Si sta iniziando a sparecchiare…sono le 00.35 circa.


Che seratina eh? E siamo solo all’inizio. Devo finire questa risma, Udite udite. A casa di Valentina esiste pure qualche coinquilino normale (il Giacomino di cui sopra).


Zia Marianna ha smesso di ruttare durante la lettura pubblica del suddetto testo. Mancano 3 bottiglie di vino; basteranno per il prossimo quarto d’ora?


Papà soffre il solletico.


La testa di Zia Maryann è centrifugata, dicono. Lei risponde che ancora non è entrata nel cesso. A questo punto mi chiedo: zia M. si pettina con la testa nella lavatrice?


Vengono scattate foto e le due sorelle (Binche e Mamma) parlano di ingravidamenti liceali.


Ho le piattole. Così sembra, almeno.


Zia M. a Sorella: “Allarga le cosce”.


Zia Biancolè sta installando Windows Vista sulla fotocamera: sò due ore che la guarda e spisppola.


Sto spirando, lo dico ufficialmente.


Zia ha ricominciato a ruttare. Marianna ovviamente.


A Zia sta venendo la pipì. Vuole il catetere a 45 anni. Ora glielo presta zia B. che ne ha tanti. Troia sexy che non fa pompini ma con il catetere rosa da borsetta di Luì Vvvviinttoooon. Scusate, la troia sexy etc.etc. è Zia Marianna, mica la zia Anzianotta.


Zia Marianna è una piaga, un catetere a fiorellini. E ha pure lo spazzolino e le ciabatte che puzzano.


Papà deve andare in missione a seguire la Serie C2 libanese.


Tralascio le varie pronunce della parola Afganistan.


A zia sta uscendo e a sorella sta arrivando in cima.la luce è sullo specchio.


Sorella:”Ho dimenticato le formine di silicone per te…quelle per farci i dolci”.


Zia B.:”Bevici su che è meglio”.


Zia Marianna si è svuotata.


Zia Marianna è tornata in bagno. Sarà diarrea? Pasq:”Che è lo Stromboli?”


Aspetto la storia del Carrefur di Sorella Valentina. Forse è stata inculata al Carrefur? (“io e mamma ci prendiamo le nostre…in verità l’abbiamo presa in Corso Italia”). Che sarà successo al Carrefur?


Questo magico posto in cui i culi girano a profusione; i peli pelosi girano anch’essi… Niente, del Carrefur non sapremo mai niente…potrei inventare io ma non mi va.


AIUTOOO…sorella sta bevendo acqua. Sopravviverà?


Sono le 1.13 e non si accenna a smettere.


Zia Marianna è tornata vergine. Sorella: “Bene s’è ricucito tutto”.


Stanno iniziando ad incazzarsi tutti con me. Forse ho scritto qualcosa che non va?


Non si riesce a capire chi tra Mamma e Papà ha pagato per andare con il partner.


Nuovo soprannome: Biancolatte. O ancora: Pan di Stelle.


Le pettole mancano in questa serata.


“Caccialo fuori, rimettilo dentro”, zia M. dixit.


Zia Bradipoletta. Zia Brakypoletta. Zia Bradipy. Zia Brady. Perfetto.


Punto.


Arriva il tiramisù. Nei piatti. Con le forchette. Zia Brady smista tiramisù che manco Vissani.


Dicono sia buonissimo, Carmen è in estasi, continua a far complimenti.


Mi sa che stacco per qualche nanosecondo così mangio.


Zia mi sta imboccando. Se non mi infilasse il tiramisù nel naso non sarebbe male.


Zia Biancoletta ha il PARKINSON.


Il tiramisù era davvero buono, confermo e sottoscrivo.


“Fanculo a te, al bradipo e al tiramisù”. Fanculo a me, al bradipo e al tiramisù.


Zia Mary vede fiorellini che parlano e crede ai folletti. Stiamo bene.


Si accettano scommesse: chi dirà la prima caxxata?


Zia Marianna vince: “Ti piace il gatto? Non ce l’ho qui, ce l’ho giù”.


Mi dicono di iniziare a pensare e scrivere caxxate mie. Potrei, ovviamente, senza alcun problema. Ma necessito comunque di spalle comiche e se nessuno mi supporta non mi viene nulla.

Frigo Vuoto #16

Urca, è finita la settimana. Mi sa che domani me ne compro una nuova. Speriamo la trovi della mia misura.

domenica 4 marzo 2007

La Reunion

Di reunion, negli ultimi tempi, ne sono avvenute tantissime. Cito ad esempio, l'ultima che temporalmente mi sovviene, il ritorno sulle scene dei Police (eh beh, ovvio che me lo ricordi... sono Sting, del resto...); ma potrei citare il comeback dei Genesis, gli Heaven And Hell (i Black Sabbath con RJD), i Rage Against The Machine, Padre e Figlio Facchinetti...


Iersera, cena. Reunion. Di famiglia. Della MIA famiglia, creata interamente da me e dai miei neuroni malati. Come ben sapete, da qualche mese ho "acquistato" un nuovo padre e una nuova madre. All'inizio non volevano, poi si sono rassegnati e mi hanno adottato ufficialmente. Quindi si sono aggiunte due zie, una sorella e amici a palate. La zia più vecchia è stata un pò ritrosa del proprio status, ma alla fine anche lei ha dovuto cedere, mentre quella "giovane" (45) ha accolto di buon grado la parentela. La sorella si è subito comportata da sorella, così come gli amici. Tuto bello, tutto perfetto.


Sabato sera, tutti insieme a casa di mamma, l'Evento. Il quadro perfetto si è avuto col mio arrivo, verso le otto e mezzo (come al solito sono arrivato per ultimo... e che cavolo, ho cinque anni, la macchina non la dovrei saper guidare!), quando tutti, ma proprio tutti eravamo sotto lo stesso tetto. Dovevate essere lì, l'aria era frizzantina (di vino, più che altro) e sorrisi si sprecavano. Sembravamo proprio una di quelle famigli che si riuniscono per Natale, tutti in attesa dei regali e delle cibarie. In effetti io e sorellina speravamo ci fosse pure il camino così Zia Biancolet ci avrebbe raccontato le storie della sua infanzia. Purtroppo, niente camino. Vabbè, ce ne siamo fatti una ragione.


In questo post non racconterò nulla di ieri sera, voglio essere chiaro. Sarebbe inutile. Sapete, praticamente il racconto già l'ho fatto. Come dite? Dov'è? Domanda legittima. Il racconto, la cronaca, è a casa di mamma in attesa di essere digitalizzato (cosa che, m'ha detto la sorellozza, è già stato fatto). Infatti, dovete sapere che ieri la mia voce era emigrata in un altro continente; non potevo proprio parlare. Allora, da ciò, il colpo di genio. Scrivere. Scrivere tutto e anche qualcosa di più. Ho chiesto a mamma i pennarelli e mi sono messo di buona lena a giocare. Da bravo bimbo piccoletto, ho fatto vedere a tutta la Famiglia che sto imparando, alla materna, a scribacchiare qualcosa. Mentre i grandi parlavano, io ero lì e giocavo. Eh eh eh. Sono uscite non so quante paginette, una lunghezza complessiva di (credo) oltre due metri. Quindi mi spengo qui, in attesa che arrivi tutto, che posterò senza problemi. Ovviamente senza alcuna censura, come nello stile che mi contraddistingue. uno stream of consciousness ripartito tra deliri, soprannomi, castronerie, abbellimenti, frasi celebri e meno celebri, affermazioni, pipì alcoliche, paellas, canzoni, racconti, pensieri e quant'altro.


Comunque, i presenti: Papà Andy (giornalista), Mamma Vale (cucinatrice ed ingegneressa), Sorella Vale (frugoletta pallanuotica), Zia Maryan (personalità confusa, emettitrice regina di abbellimenti sonici), Zia Biancolet (la donna dai molti soprannomi, che non ricorda più il proprio nome), Amico Pasqualino (nel ruolo di giocatore di playstation), Amica Carmen (compagna del playstationman, lavapiatti e sorriditrice a tempo perso). E poi, io, Piccolo Ema, bambino osservatore ed annotatore, con la passione per il mutismo e la battuta tagliente (pensata).

Lady Biancolet

Ho scoperto che Zia Biancoletta è di color giallo paglierino, fine, aristocratica, caratteristica, asciutta, fresca e delicata. E l'ho trovato su google.

sabato 3 marzo 2007

Zzzambru Compilation Volume I

Correte verso il primo spacciatore di cd che vi capita a tiro e suggete questa compilation. Davvero, merita. Da piccolo bambino, sono rimasto affascinato ed esterrefatto da quello che il genio creativo umano può pensare di concepire. Cristallizzare su di un supporto, poi, tanta qualità e quantità è francamente sconvolgente.

Ma procediamo con ordine. Vi faccio la recensione, miei piccoli lettori. Prima di tutto, i deejay che  hanno permesso tutto ciò: Zia Biancoletta, Mamma Valeria e Sorellina Valentina (che fa pure rima, e le rime, si sa, non guastano mai). Quindi, già qui, potrei fermarmi e lasciarvi soli soletti davanti alla vostra tastiera a maledire voi stessi per il mancato acquisto. Comunque, proseguo, sperando di rendere lo spirito del cd (in effetti, di spirito ce n'era tanto, e anche ad alta gradazione, nel corpo delle tre donzelle masterizzatrici). Purtroppo, non posso descrivere adeguatamente lo spettacolino live, anche se proverò senz'altro a farlo. Anzi, premetto. Immaginate. Macchina, una punto blu. E già qui potrei fermarmi, lasciandovi cromati a ridere. Invece di lasciare, raddoppio. PAPA' ALLA GUIDA. Sì, direte voi, indubbiamente divertente ma di una pericolosità estrema; certe cose, però, bisogna anche provarle, bisogna rischiare. Comunque, tranquilli: sono ancora vivo nonostante svariati dossi presi a 150 orari, interminabili giri pro-cerca-parcheggio, Firenze che sai quando entri ma non sai se e quando esci, frenate, ripartenze... papà è un grande pilota; la sorella e la mia non mi hanno vomitato poi tanto addosso. Del resto, ha preso la patente presso l'Autoscuola Vigol&Vigol, rinomatissima tra i monti lucchesi.

Adesso, presa coscienza del mezzo, addentratevi con l'immaginazione nell'auto. Davanti papà (al posto del guidatore... ahahah) e mamma al posto del passeggero (non potevano invertire?) e dietro.... da sinistra a destra... Sorella Vale, Piccolo Ema e Zia Biancoletta. Che quintetto!!! Pensate soprattutto al povero Ema, piccolo, indifeso, raffreddato, senza voce ma con un cuore grande (questa sviolinata me la sono fatta perchè... non so perchè... sono caxxi miei...). E poi, lì davanti, al suo posto, famigerato, il cd.




Un cd che inizia con un tormentone del Mesozoico, quando Zia ancora giocava con le bambole (sapete, è vecchiarella): Raffaellona Carrà col suo amore che va da Trieste in giù e che ieri si era fermato sulla LI-PI-FI (infatti, la FI-PI-LI l'abbiamo presa al ritorno). Signori e Signore, venghino venghino. Giocate di immaginazione e create nella vostra piccola ed insulsa mente questo quadretto... papà che strilla NOOOOOOOO, il figlio che non sa dove voltarsi, cercando una via di fuga. Le tre donne, invece, permeate dallo spirito magico della Signora Carrambà.. diventavano bionde a vista d'occhio. Per resistere ho dovuto cercare vie di fuga mentali… che so, immaginare Giurato che la ballava, ripetere la lezione di Calcolo Numerico di 7 anni fa, farmi una domanda e darmi una risposta… tutto inutile, purtroppo. Per fortuna, nulla dura per sempre, e questo vale anche per la canzone della Carrà. L’incubo vero si è materializzato, ahimè, qualche secondo dopo. Al Bano e Romina Potenza con la hit che ha sfracellato le classifiche (e le palle di molte persone, credo); anche se c’è sempre un motivo per essere Felici, io ieri, in quel frangente, non ne ho travato uno straccio. Poi papà è partito (so che questa frase la intenderete che finalmente ha trovato l’acceleratore ma non è così). Forse, Gelato Al Cioccolato gli ricordava la gioventù. E il canto si è levato su, su, su in alto, anche sopra il tettuccio della macchina. Alla quarta traccia, ammetto, ho iniziato a cantare pure io. Sapete, i Nomadi sono Vagabondi, ma al tempo stesso anche un po’ rock. E quindi, pure il Piccolo Ema ha sfoderato l’ugola malaticcia insieme al parentame. E al cinque, finalmente, una chicca. Una di quelle cose per cui vale la pena vivere. Il Bona… ehm, Elio nella Cara Ti Amo, canzone che narra l’amore vero, quello sofferto e sognato, quello che ogni uomo e che ogni donna sognano. E le voci si sono levate, seguendo i gorgheggii delle Storie Tese, riflettendo sul senso della vita. Il fatto è che, cercando cercando questo senso, siamo giunti alla traccia sei. Allora, silenzio tombale in macchina. Mamma Valeria e Zia Biancoletta (detta anche Lady Biancolet) si sono guardate negli occhi, hanno intrecciato le dita e intonato (intonato?) Tanta Voglia Di Lei. E potrei fermarmi qui nel racconto, lasciando al lettore i brividi lungo la schiena al pensiero di un’interpretazione del genere…




PUBBLICITA’: Salve. Sei stanco della solita uscita del sabato sera? La solita vasca in centro, su e giù e giù e su ti annoia? Le compagnie sono sempre le stesse e gli argomenti latitano? … E’ nata la soluzione che fa per te! Prenota una serata Ciro&co. Arriveranno comodamente a casa TUA individui di ogni sorta e, se hai culo, pure qualcuno di simpatico. Basta aprire la porta di casa e la dispensa e non se ne andranno più. In più, per le prime 50 telefonate, anche un introvabile pupazziello di Simone al computer a grandezza naturale (ovviamente con Windows99 incluso nel prezzo). Chiama ora!!!




E poi maledicono la pubblicità. Per fortuna ha distolto il mio racconto dall’ultimo pezzo nominato e dalla scena descritta. Quindi, un trittico animato: Mila&Shiro, Memole e Heidi. Come si può resistere, mi chiedo? Infatti, soprattutto le portatrici di utero non hanno resistito e le soavi ugole hanno dettato con Cristina D’Avena e chi per essa per l’intera durata dei brani (in effetti, a Mila&Shiro ho cantato pure io, per quello che ho potuto). Poi, nuovo intermezzo di vita vera. La genialità al potere. Una canzone di denuncia, dura eppure delicata allo stesso tempo. Sì, proprio lei, vedo che avete capito, affezionati lettori. Servi della Gleba. Che dire? Non lo so… durante la telefonata di Elio il silenzio ha dominato, ognuno chiuso nel proprio microcosmo, sofferente per le parole pronunciate. Indi… E adesso siediti, su quella seggiola, stavolta ascoltami, senza interrompere… sì, lui, l’uomo con le corde vocali in corda di canapa, colui che al momento topico si strappa le vene dalla gola. Bella senz’anima… chiedo solo una cosa: ma quando dice “e se verrai di là, te lo dimostrerò”, che intende?... A questo punto, Biancoletta Show: su le note di Carlettoilprincipedeimostri. Purtroppo non posso rendere al 100% quello che ho sentito, e neanche al 70% o qualcosa di meno. Perché non avevo una telecamera? Perché il mondo è così crudele? Solo una parola: inquietante. A questo punto, tralascio il commento su Ufo Robot e Mazinga perché credo, dopo quanto sentito finora, che siano normali canzoncine. Passiamo allora al napoletano dei napoletani. Papà ha apprezzato (ihih)… Peeeeeeerdereeeee l’amoooooore, quando si fa seraaaaa…. Ranieri a gogò. Poi, finalmente, un’altra storia vera. L’angolo della realtà e della riflessione davvero seria è giunto. No, non sto scherzando… Non è La Storia di De Gregori, è di più… No, non è Il Mio Nome E’ Mai Più, no… qualcosa di ancora più reale, forte, d’impatto… Noooo, non è Signor Tenente di Faletti… e neanche Sunday Bloody Sunday… vabbè, non vi viene, ve lo dico io: Il Vitello Dai Piedi Di Balsa. E non aggiungo altre inutili parole. Dopo il momento serissimo introdotto, eccoci di nuovo sulla futilità dei cartoni animati: la stella della Senna (che papà non conosceva) e pollon. Quindi, c’è stata una dedica, da mamma a papà… che carini, li dovevate vedere… lei che se lo accarezzava cantandogli La partita di pallone di pavonessa memoria (in effetti le loro domeniche sono davvero così.. .eheh). Dopodichè tutti a prendersi una tintarella di luna (stando attenti a non scottarsi), sul ring con l’uomo tigre e inneggiando alla roma come tanti piccoli tottini, con grazie roma.

Fine. Che compilation, eh? Avrò gli incubi per millenni, incapace di pensare ad altro. Non andate mai a fare un giro in macchina il sabato sera… potreste ritrovarvi come me, povero piccolo intrappolato tra sorelle, zie, canzoni, caxxate, mamme, papà, guidatori, pioggia, caramelle bastarde, fazzoletti, emicrania, stordimenti, gare di mimo...




Saluti a tutti




Firmato: Sting

Frigo vuoto #15

Coff coff... ho finito la voce. Tiro fuoti il jet dal garage, faccio benzina (va a super), mi faccio pulire i vetri al semaforo, vado da Sting e me ne faccio dare un pò.

giovedì 1 marzo 2007

Scusate, una domanda. Che significato avra' mai il termine SGAMMARE?
Anche il mio papino ha raccontato questa giornata. Qui.

Post-pranzo

...ma non nel senso di dopopranzo (cioe', anche si' ma anche no), bensi' di Post Circa Il Pranzo. Infatti adesso narrero' una delle mie mirabili storie.
Dovete sapere che oggi Papa' Andy e' venuto a prendermi a scuola, dove ero per fare i compiti. Ovviamente il suo arrivo e' coinciso con il termine di ogni mio progetto di studio.  Il tempo di rimettere  a posto i pennarelli, di mettermi il cappottino e, mano nella mano, siamo andati verso la macchina. Qui, prime irresponsabilita' del mio adorato genitore.

1 - non aveva il seggiolone, ne' dietro, ne' avanti... mi ha fatto sedere al posto di mamma, con la cintura che mi stava soffocando!!!

2 - papa' non sa frenare

3 - papa' non conosce il significato del rosso ad un semaforo (e' di Napoli, quindi perdonato)

4 - papa' non sa che per muoversi con la macchina da una posizione di stallo, non basta far arrivare il motore a 15000 giri accelerando, ma anche rilasciare la frizione

Comunque, io queste cose, dal basso dei miei cinque anni, non le dovrei neanche sapere...

Sapete dove siamo andati? Da mammaaaaaaaaaaaa, a pranzo. Sisi, davvero. Da mammina mia e mogliettina sua. La famiglia riunita. Finalmente.
Mentre mamma cucinava, papa' ha giocato con me al computer... ero tanto felice, di solito e' tanto stanco quando torna dal lavoro che con me non ci gioca mai. Purtroppo, ho avuto solo il tempo di aprirgli il culo poche volte... ehm, forse questo non lo dovevo dire. Caxxo ho detto culo! Cribbio ho detto caxxo. Ops, ho detto cribbio... speriamo mamma non si arrabbi...
Comunque, finito di giocare, siamo andati a pranzo. E qui papa' ha ancora sfoggiato le sue "responsabilita'":

1 - ho scoperto che tagliare il pane puo' essere una cosa molto complicata... per fortuna io sono piccolo e il coltello non lo posso ancora usare. Pero' papa' e' stato troppo bravo. Il povero Pane non e' riuscito a salvarsi dalla sua furia omicida!

2 - da grande voglio fare il sommelier come papa'. Non deve essere difficile. Basta versare a caso il vino sulla tavola... qualche goccia, per la legge dei grandi numeri, finira' inevitabilmente nei bicchieri... se si andra' mai a strizzare quella tovaglia, penso che potrei diventare come Barney Gamble...

3 - un papa' che da' del vino a un bambino di cinque anni e' di sicuro un grande agli occhi del suddetto bambino (quindi ai miei)... probabilmente l'associazione dei genitori non la pensera' allo stesso modo...

Comunque, a parte queste piccolezze, abbiamo mangiato la pasta di mamma (buonissima), la frittata di mamma (buonissima), le arance di mamma (io no, ma buonissime) e ... basta, quanto caxxo mi volete fa mangia'? Mi volete tutto ciccia e brufoli?