Chi mi conosce, anche poco poco, sa che sono una persona educata. In particolare, sono un omino ammodo quando mi capita di interloquire ed interagire con commercianti, fuonzionari del servizio pubblico e più in generale con chiunque stia lavorando. Ad esempio, alle fastidiosissime telefonate pubblicitarie a domicilio (è lavoro per alcuni, ma spesso sono "rompine"), io rispondo sempre cortesemente, cercando di far comprendere che a me non interessa l'offerta ma che non disprezzo la persona che mi propone "l'affare". Quando entro in un negozio, cerco di sbrigarmela da me fin quando posso, senza tartassare il/la commesso/a con mille domande o facendo mettere a soqquadro tutto (inutilmente). Rispetto le file. Non urlo, nè strillo per avere più ragione. Lo sconto lo chiedo sorridendo, quando lo chiedo, ed in modo non insistente. Non faccio scenate. Insomma sono il Lord dei Clienti, più o meno (vabbè, a volte posso riporre un dvd nel reparto salumi, posso palleggiare in un supermercato o fare ruttini sottovoce... sono umano, del resto!).
Oggi, stamane, mi sono recato presso la Brindisina Stazione per acquistare un tagliando da obliterare per permettere alla mia persona di ottenere un lasciapassare attraverso le regioni Puglia, Basilicata e Campania al fine di giungere nel Lazio, in particolar modo nella stazione di Formia, quella cittaducola che può gloriarsi della vista magnifica e spettacolare della mia adorata Gaeta. Non mi dilungherò sul percorso, ma il convoglio ferroviario era (ed è) la mia scelta. Ordunque, ignorante della scansione temporale della trenaglia, ho approcciato, nell'apposita teca vetrata del crocevia alto-salentino, un ominide sulla quarantacinquina, esemplare comune di homo biliettaius, volgarmente definito bigliettaio.
"Buongiorno. <pausa in attesa della risposta mai pervenuta> Vorrei un biglietto con destinazione Formia per la giornata di mercoledì". Credevo di esser stato nell'ordine: educato e cortese, aver parlato italiano, non commesso errori gravi sintatticolessicogrammaticali, specificato giorno di dipartita e destinazione. Uniche cose non palesemente enumerate, ma a parer mio assolutamente deducibili: partenza da Brindisi, totale insapienza di orari e coincidenze (ricordo a tutti che in questi giorni variavano gli orari e sottolineo i fatti che nessun manifesto crononarrante affisso al muro era visibile e che non esistono treni diretti, ergo le coincidenze sono ignote).
"Quando vuoi partire?"....... ?........ "Mercoledì... 17".......... "Sì, ma quando vuoi partire?"............ homo biliettaius eustachiolesus?...... "Mercoledì"......... "...... "MATTINA O SERA?", infastidito........... "Ehm.... non so.... ehm.... non conosco gli orari", confusissimo io......... "Senti, vai un pò alla macchinetta là, fammi il piacere, e VATTI a vedere gli orari!".
Detto fatto, all'istante mi giro, penso una frase tra me e me che poi vi dirò e senza profferire parola vado alla macchinetta. Cliz, durante questa mia azione, fa PUM! come una bottiglia di spumante aperta con schiocco la notte di Capodanno del 2000: "Grazie per la gentilezza... certo che la pagano aggratis". Poi, noi e la macchinetta... il biglietto vomitato da lei con soldi di resto perfettamente stirati!
Adesso, io dico.... qual'è l'utilità di un uomo così? La macchinetta, rispetto a lui, mi ha parlato nella mia lingua, mi ha raccomandato di far attenzione ai borseggiatori, mi ha mostrato tutti gli orari possibili ed interessanti, le coincidenze, mi ha sventagliato davanti le offerte, mi ha chiesto se sono adulto e quanti sono, mi ha proposto di pagare in tre modi diversi, mi ha dato la possibilità di effettuare una donazione per una giusta causa, mi ha stampato il biglietto consegnandomelo con i soldi di resto e ha finito con un grazie ed arrivederci alla prossima operazione. Si dice che al mondo d'oggi, le macchine stiano spersonalizzando tutto e tutti, che una volta c'era il contatto umano con il cliente, che... che... che... A CHE CAXXO SERVE UNO STRONZO CHE E' LI' PER AIUTARTI E NON LO FA? NON E' IL MASSIMO DELL'ALIENAZIONE QUESTO TIZIO? UNO CHE E' LI' BRAVO SOLO A STAMPARE I BIGLIETTI?
Insomma la frase che ho pensato è stata "ma viti 'stu pizzarroni! Vafanculo a tei e a ci t'è cacato. Pigghiatela an-culu tui e totta la rrazza tua!!!!!", Cliz ha pensato "Vafammocc' a te e a chella zumpapere 'e mammet.... puozz'a sculà!'", che in italiano si traducono con... VAFFANCUORE!!!
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