domenica 16 aprile 2023

cinquesettembreduemilasedici

Sembrava lontano, davvero lontano. Questo 5 Settembre è stato, lungo questo anno, una data sì cerchiata in rosso sul calendario, ma distante, sempre un passo più in là dell'orizzonte quotidiano. Ma il 5 Settembre è arrivato. Come mi sento? Quante volte ho sentito questa domanda negli ultimi giorni. Non lo so, vi dico adesso. Dovrei dormire, ma sono ancora qui davanti al pc a scrivere, dopo corse e camminate e saluti e baci e auguri e quante altre cose. Ero una trottola, siamo stati due trottole, a girare vorticosamente senza mai un momento per scartare, ondeggiare, perdere lo spin e infine fermarci. Non lo so, forse è proprio questo che significa unire due vite; non fermarsi, continuare con il moto cercando un assetto magico con cui andare avanti. Insieme. Io non so se sono pronto, non so che succederà, non so se andrà tutto bene, non so mille altre cose. Ma so di amare Nicoletta. So che la scelta è quella giusta e so che anche da parte sua ci sono gli stessi interrogativi e le stesse risposte. E vedo tanto amore intorno a noi, persone sinceramente felici per il nostro amore. C'è chi ride, chi scherza, chi piange. Ma tutti son contenti. Lo spero tanto.
Ritorno con i pensieri a tante piccole istantanee di questi nove anni che ci stiamo lasciando alle spalle.
Quella passeggiata per Lucca, nelle stradine medievali, solo noi senza alcun pensiero nè progetto. Stavamo semplicemente camminando fianco a fianco. Sarebbe potuto finire tutto dietro la curva successiva, o dopo tre giorni, o un mese.
Quelle sere, tantissime, passate su msn. A parlare e giocare, persi in una rudimentale sarabanda di suoni e pensieri.
Quella serata in cui ero senza voce, a scrivere su di un quaderno e tu a me vicina a ridere per le mie scemenze afone con un cucchiaino di tiramisù nelle mani.
E Perugia? Non la scordo Perugia, bambini lungo la nostra storia.
Noi a Roma. La prima volta davvero lontani da casa. La prima volta ad affacciarci seriamente sul mondo dei grandi.
Il primo giorno nella casa assolutamente vuota di Dusseldorf, adulti. Soli circondati da quattro muri bianchi e niente altro. Niente altro che noi due.
Ce ne sono mille altre, immagini che riaffiorano e trascolorano. Tante, troppe. E vedo anche del bianco - ancora bianco, questo colore che ritorna - tutte le pagine che dobbiamo scrivere insieme.
Sto scrivendo in modo strano, io di solito non compongo così i miei pensieri. Di solito c'è un filo che unisce il tutto, mentre questo brano lo sento slegato, incrinato. Sarà la tastiera, sarà il sonno, sarà questa schiena che mi sta facendo male, saranno i genitori nell'altra stanza che non voglio disturbare, saranno i rumori della strada che salgono in questa stanza. Ma è vero, tutto assolutamente vero. Non vedo l'ora che oggi sia domani. E che domani sia come tutti gli ieri che abbiamo vissuto insieme.


Stranamente pubblicato oggi, mentre fu scritto il 5 settembre 2016... Ah, l'internetto

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