lunedì 2 dicembre 2019

Frigo vuoto #31

Acciderbola! Mi e´ finita la voglia. E adesso? Scendo a prenderla o mi metto per un po´ a stecchetto? Son davvero indeciso...

sabato 30 novembre 2019

Muto

Nella Grande Azienda c'é la grande Conference Call, dove tutti, ma proprio tutti i dipendenti del Dipartimento della Grande Azienda son connessi, dalle parti più disparate d'Europa.
C'é quello che parla tanto, c'é quello che non ha un buon inglese, ci sono io, c'é quello che fa sempre domande, quello che ha sempre le risposte. C'é il capo di tutti, serio, che parla poco e principalmente ascolta. Un'umanitá variegata riunita attorno ad un telefono, a discutere.

Interno ufficio, giorno. Siamo in cinque: il Grande Capo, il Tipo Serio, il Tipo-che-sta-lá e i due cazzeggioni (io e il Collega). In mezzo a noi, il telefono con i suoi fili tentacolari muniti di microfono e tastino mute. Cinque laptop sul tavolo, cinque belle testoline.

Si parla e si discute, accompagnando la Call al termine. Ad un certo punto, il Gran Capo toglie il muto e comincia con il condividere un'informazione. Come é giusto cala il silenzio in Europa. E... Tuc... Improvvisamente la lucina sul telefono da verde diventa rossa, segno della riattivazione del muto. Il Gran Capo schiaccia nuovamente e cerca di riprendere il filo del discorso.

E ... Tuc... Di nuovo il muto inserito! Io guardo il telefono cercando di capire e sentendo al contempo il gomito del Collega di fianco.

Il Gran Capo riprende, alterato. Al suo fianco il Tipo Serio mi guarda e ci vediamo allo specchio: serietá e cazzeggio a farsi da parte perché é la confusione a farla da padrona. 

E... Tuc... Ancora una volta il Gran Capo viene azzittito. Il Collega mi continua a dar di gomito, il Tipo Serio ancor più spaurito, il Gran Capo rosso in volto.

Ancora.... E ... Tuc...  Quattro teste si girano all'unisono verso il Tipo-che-sta-lá e che, tranquillamente, giocherellava con proprio tastino del muto!
Giocherellava!
Silenziando il Gran Capo!

lunedì 18 novembre 2019

Ho visto: Parasite

E´ un sabato sera diverso da tanti altri. Solo a casa, in silenzio, pioggia fuori, freddo ovunque, tranquillita´.
Squilla il telefono.
"Andiamo a vedere Parasite? Sta alle 23, coreano con sottotitoli in inglese"
"Sicuro che i sottotitoli siano in inglese? Di coreano so solo "An-nyeong-ha-se-yo!" (ndr che significa semplicemente Ciao!) e "Go-map-seum-ni-da!" (ndr ovvero Grazie!) e un film intero in tedesco ancora non lo riesco a seguire"
"No, non sono sicuro per niente"
"Vabbe´, proviamoci"


Buio in sala.
(per fortuna i sottotitoli sono in inglese)


Cominciamo col dire che e´ una commedia che si fa drammatica, e´ un occhio sulla societa´ coreana, critico, ma che si allarga a comprendere anche la societa´ occidentale. C´e´ una punta di spionaggio e un q.b. di azione. Non se ne puo´ catalogare il genere, il tutto e´ sapientemente mischiato insieme.
Senza troppo scendere nella trama, e´ la storia di come due famiglie coreane, una poverissima e l´altra ricchissima, vengono a conoscersi e ad interagire.
E per prima cosa, gli spazi. tanto la casa dei poveri e´ piccola, sgangherata, piena di cose, rumorosa, inadatta a contenere la vitalita´ della famiglia, tanto la casa dei ricchi e´ grande, pulita, minimal, essenziale, silenziosa, quasi che non bastino mai i respiri dentro ad animarla veramente. Un parallelo perfetto e´ la finestra dei saloni di entrambe: si passa dalla fessura che da´ vista sul - anzi - nel vicolo, pieno di vita sudata e pisciata, di iper-realta´ dei bassifondi di una metropoli alla gigantesca finestra sul giardino perfetto, pieno di calma, ma con una siepe che non si sa se separi l´interno dall´esterno o il viceversa (non vuoi essere visto o non vuoi vedere?). Mille altri esempi son presenti solo su questo tema, come il water rialzato da dove arriva il segnale wifi (la famiglia povera risiede al di sotto di questo standard, oggi accettato come minimo) o la ridiscesa agli inferi (quando troppo in alto si sale, la caduta fara´ piu´ male).
Quindi e´ tutto un gioco di contrasti (povero-ricco, basso-alto, sporco-pulito...) che si mantiene pero´ in perfetto equilibrio: non c´e´ manicheismo, il bene non e´ da un lato, cosi´ come il resto non e´ male. E´. E´ semplicemente cosi´. Sono le situazioni a creare l´empatia tra spettatore e personaggio ad ogni scena, senza mai regalare privilegi a nessuno in tal senso.
Lo spettatore non parteggia completamente, pur all´interno di una storia che descrive la netta separazione tra le classi sociali, tema sentitissimo in Corea del Sud (lo posso testimoniare, lavorando per una societa´ coreana). Cio´ che risalta maggiormente e´ l´immutabilita´ di questo meccanismo sociale, gioco delle parti in cui chi e´ nato nella meta´ giusta lo e´ quasi per diritto divino e che non bada minimamente all´intorno. Da occidentale non penso di poter cogliere perfettamente questa sfumatura perche´, mentre in Occidente le classi esistono ma possono liquefarsi e mischiarsi (come il sogno americano suggerisce), in Corea chi ha potere avra´ sempre la precedenza soverchiando ogni velleita´ altrui. I poveri Kim hanno dalla loro un mix esplosivo di voglia, intelligenza e tenacia che, in un qualunque scenario in direzione EU-USA li trasformerebbe in uno spot di riscatto sociale mentre in Parasite li vede partire e ripartire sempre dallo stesso punto, immutabile come si diceva.
Chi prova a rompere l´equilibrio e´ rappresentato dal solo Min, l´amico di buona famiglia dei Kim il quale - estremizzando - paga immediatamente il proprio aiuto (reale e realizzato) con l´esilio (chi forza le regole, anche se a fin di bene, e´ fuori dalla societa´, da qualunque classe). Tutti gli altri personaggi tentano di elevarsi, di progredire, ma in realta´ ricadono sempre nel proprio alveo. Per salire tanto servono una concentrazione ed una applicazione super-umana che non possono essere mantenute troppo a lungo; si deve avere un piano ma la vita si rivela essere troppo aleatoria da gestire in modo organico e deterministico. Pertanto ci si puo´ accontentare, accettando piccoli miglioramenti nella rincorsa alla vetta, limitando i rischi e vivendo di luce riflessa, ringraziando ad ogni passo sulle scale oppure tentare il tutto per tutto e ritrovarsi con sicurezza nella propria iniziale insicurezza.
Cosa resta? Restano i sogni ad animare il presente, i sogni che alleviano la vita che scorre, ma che sempre sogni devono restare, in modo che l ´equilibrio resti preservato.

domenica 20 ottobre 2019

"Imparare" e "Insegnare": sono le due parole che bisogna porre al centro della nostra vita.


Questo lo ha detto ieri Stefano Benni, qui a Francoforte, qui a me davanti

martedì 15 ottobre 2019

Dove é andata la Sinistra?

Da rivedere ogni volta che ci si pone la domanda - anzi - la Domanda: ma che fine ha fatto la sinistra in Italia?


(questo, nel 2010)

sabato 14 settembre 2019

Serve tempo

Le rivoluzioni chiedono tempo.
Passare da Allegri a Sarri sarà un processo per niente scontato. Per adesso non si vede assolutamente niente del nuovo corso: un buon primo tempo col Parma, buoni 60 minuti col Napoli e zero oggi con la Fiorentina. Totale 7 punti ... e ci é anche andata bene.
Speriamo.
Di certo non é un buon inizio (e personalmente non capisco le esclusioni di Dybala e soprattutto Emre Can).
Scherzando...
Con Allegri giocavamo male, gli attaccanti erano sempre abbandonati, eravamo fisicamente spompati, avevamo mille infortunati, facevamo un casino di turnover.
Con Sarri, manco piú il turnover.

sabato 20 luglio 2019

Colpa di un altro

Ciao Mattia, da Boris a qui ... a lassú


giovedì 18 luglio 2019

giovedì 4 luglio 2019

Lo Gnomino dalle 'recchie appizzute

C'era qualcosa di stupentemente suplime negli anni '90. Era Mai dire TV e uno dei suoi eroi indiscussi era a sua volta il Mago Gabriel. Con lui ho - abbiamo, perché eravamo in tanti - scoperto le meraviglie della Torino Eso e Terica, seguendolo nelle sue mira-bolanti avventure.
Ci ha lasciato.
E un pezzo della mia fanciullezza va via con lui.
O forse, l'uovo di upupa funziona veramente e si é solo nascosto...


martedì 2 luglio 2019

6×6 + 3 ... 6,76km

mercoledì 12 giugno 2019

Jp

Ready? No, really not!

martedì 11 giugno 2019

7x4 + 2,5 ... 6,1 km

Amicizia e cortesia

Ve ne racconto una.

Prima ero qui in azienda, in bagno, seduto sulla tazza. In completo silenzio a giocare col cellulare, per la precisione. Nulla di strano.

Ad un certo punto entra qualcuno e lo sento andare verso l'orinatoio a muro. Nulla di strano.

Shhhhh (questo il suono della zip che scende). Nulla di strano.

L'uomo comincia a bisbigliare qualcosa in tedesco. Bisbigliare in bagno? E a chi?

"Guten morgen mein Schwanz. Wie geht es dir?..."

Sí, proprio a "lui", il suo piccolo (o grande, non saprei) amico. Di certo sono intimi (e ci mancherebbe) e sicuramente é un tipo cortese.

Purtroppo non ho colto il resto della conversazione...

martedì 4 giugno 2019

8x3,5 + 2 .. 5,6 km

mercoledì 29 maggio 2019

Marketing

Io non capisco. Sono in molti a dirlo, e io son parte di questi molti.
La Lega sembra essere il primo partito, con un buon terzo di voti ottenuti. Certo, astensione bassa, ma comunque il 34,33% di coloro che hanno speso qualche minuto per votare. 
Non capisco. Vorrei provarci, pero´.

La Lega era Nord e adesso non lo e´ piu´. Inveiva contro il Sud e chiedeva il permesso di poter andare con le proprie gambe settentrionali ancor piu´ a Settentrione. Io ricordo come dicevano di "inseguire l´Europa", ritenendosi allo stesso livello produttivo e quindi azzoppati dal resto della sonnacchiosa Italia. Volevano l´Europa. E questo quando la Lega era Nord.

Adesso la Lega, Nord non lo e´ piu´. E l´Europa non la vuole piu´, o almeno dice di non volerla. Dal Nord hanno chiesto il supporto del Sud per... sbattere i pugni, sbraitare, (dicono) cambiare, forse uscire... 

Io vedo marketing, qui. 

E´ cambiato del tutto il paradigma; il mondo e´ cambiato rispetto agli anni ´90 e "servono piu´ voti" a sostenere la propria voce. 
Salvini ha solo spostato l´accento da nemico a nemico, da Sud Italia a Sud del mondo e da Roma Ladrona a Francoforte Ladrona; in un mondo dove per vendere si usa ormai solo lo storytelling, allargare gli orizzonti della storia che si sta raccontando e´ quasi automatico. 
La declinazione della storia, ha tinte fasciste. Ho sempre osservato nei fascismi due cose: la soluzione piu´ semplice e il fare gruppo (branco). 
Avendo individuato nell´immigrazione uno dei problemi principali, che si fa? Semplice, noi gli immigrati non li vogliamo.
Abbiamo pochi euro in tasca, che si fa? Semplice, noi non vogliamo questa Europa.
Storytelling crea Problema che chiama Soluzione, in modo rapido e (a prima vista) logicamente inattaccabile. 

A prima vista...


giovedì 25 aprile 2019

Call x call

A lavoro. Nella call preparatoria di un'altra call.
Italiano a comandare (la lingua, intendo).

Io faccio parte del team.... Chiamiamolo "operaio"

Da noi, ci sono altri due team...uno lo possiamo chiamare "guidatori" e l'altro "assaggiatori".

Il capo degli "operai": allora, bene, abbiamo un rumor. Pare che non si possa andare sul mercato come avevamo preventivato; stiamo studiando come pazzi questa feature ma ha dei problemini e dal marketing hanno paura. Forse la togliamo.
Quindi, TU (indicando uno), nella prossima call devi essere pronto. Sí, dico a TU. Sarai il portavoce. La call di venerdí, quella dove ci sono "operai" e "guidatori". Parlerai a nome degli "operai".
Bene, facciamo cosí... In base al rumor che non possiamo dire..."

TU : come non lo possiamo dire?

Operaio capo: eh no, é un segreto! Inoltre é un rumor, quindi non affidabile.
Insomma, dicevo, in base al rumor che non devi dire - non lo menzionare nemmeno ma fai in modo...

TU: ...

Operaio capo: ...che le persone lo abbiano ben chiaro - chiedi agli "operai"...

TU: io (ndr operaio) chiedo agli operai...(ndr ????)

Operaio capo: sí, chiedi agli operai nella call di venerdí...

TU: quella tra "operai" e "guidatori"...

Operaio capo: quella! Insomma chiedi agli "operai" come mai i risultati degli "assaggiatori" su quella feature sono cosí scarsini.
Tutto chiaro?

Ennesima traslitterazione: in una call in cui un gruppo non é invitato, bisogna chiedere a se stessi come mai i risultati su una feature sono scarsi. Tutto questo basandosi sul fatto non certo ma sicuramente segreto che quella feature potrebbe essere rimossa (e ovviamente rimuovendo la feature, si rimuoverebbe anche il problema dei risultati scarsi che sta provocando il problema).

mercoledì 17 aprile 2019

Juventus-Ajax

Hanno vinto a Madrid. Hanno vinto a Torino contro CR7. Cosa aggiungere?
Beh, che mi son visto la partita. In un pub. In Olanda. Nella periferia di Amsterdam. In un posto dove i Lancieri erano la maggioranza. Mi correggo, dove io ero l'unico italiano (nota, italiano, non juventino). Ero davvero solo. Le mie poche esultanze sono state alquanto silenti.
Comunque uno spettacolo, indipendentemente dal risultato. Bravi ragazzi

martedì 16 aprile 2019

Il tempo delle cattedrali

C'é sempre un lato artistico, anche nella distruzione. Il fuoco che divora un simbolo, dona allo stesso un'aura sovrannaturale. Prima era un simbolo, un'attrazione, di Parigi; ieri, é stato dell'umanitá intera. Lí a spiare, in silenzio, in preghiera, piangendo, increduli.

domenica 31 marzo 2019

sabato 30 marzo 2019

Ora 6x4 + 2,5 (5,22!)

Quando comincerò a finire senza sensazioni di morte?? Staaaanco

venerdì 29 marzo 2019

giovedì 28 marzo 2019

Ich bin...

Ah, sto imparando il tedesco, finalmente! E tramite la lingua, tante cose si scoprono di ciò che respira intorno.
Ad esempio, sapete che i numeri si leggono generalmente al contrario? Tipo 31 sarebbe "uno e trenta". E sapete che anche gli inglesi e gli scandinavi "ragionavano" cosí prima di autoriformarsi nel 1800? I tedeschi invece son rimasti della propria opinione, nonostante i tentativi di riforma (nel 1500, nel 1800 e nei primi anni 2000); da qui traspare la sicurezza (cocciutaggine) che sempre hanno (e hanno avuto).

L'altro ieri, 6x4+2,5 (5!!!)

domenica 17 marzo 2019

venerdì 15 marzo 2019

giovedì 14 marzo 2019

Jp start

Ah, per la cronaca, io ci provo. La corro.

L'altro ieri, 7x3,5min+1

12 contro 11

Tutto il contrario, meglio del contrario. Voglia? Orgoglio? Consapevolezza? Rabbia? Rivalsa? Forse tutto, forse qualcosa in più.

Una partita che mi ha ricordato perché il calcio é emozione. Grazie ragazzi.

giovedì 21 febbraio 2019

11 contro 12

Ieri i miei bianconeri sono scesi in campo. Belli. Forti. Tecnici. Solidi. 11 giocatori pronti a giocarsi gli ottavi di Champions.

Ieri i Colchoneros sono scesi in campo. Brutti. Sporchi. Agonisti. Solidi. 12 giocatori pronti a mangiarsi gli ottavi di Champions.

Queste le affinitá e le differenze.

Loro hanno voluto vincere, noi abbiamo aspettato la vittoria. Il risultato ... é il risultato di ieri.

Oggi

Torno a scrivere dopo tantissimo tempo. Anzi, vi dirò, mi riprometto di visitare più spesso il mio stesso blog e, quindi, di aprire maggiormente la porta.

Sono a Francoforte, la vita mi ha portato qui.

E tanto è cambiato, tanto è stato lasciato dietro, tanto deve ancora arrivare.