MAi suonato così tanto in vita mia come in quest'ultimo periodo. Ieri, consuete prove domenicali. Il mio polso (IL SINISTRO) distrutto a causa di una partita di calcetto. Ho stretto i denti ed ho esploso accordi su accordi (note su note non lo posso dire perchè sarebbe un insulto alla mia attuale regina, la Chitarra Elettrica). Come risultato ho avuto massiccie dosi di ormoni felici (non specifico nomi per non fare figure ignorantesche, ma credo endorfine) rilasciate dal mio organismo, il predetto polso in fiamme e una canzone. Nuova. Nostra.
lunedì 31 luglio 2006
domenica 30 luglio 2006
venerdì 28 luglio 2006
mercoledì 26 luglio 2006
Capitoli Quattordici e Quindici
lunedì 24 luglio 2006
Breve storia
Un giorno si alzò dal letto, guardò la sveglia che ancora doveva suonare e disse:<<Driiin>>.
Poi la spense e continuò a dormire, affogando nel sonno tutte le scadenze della giornata e della vita. Sarebbe arrivata in ritardo sul lavoro. Non avrebbe visto Marco a pranzo, ormai una tassa sulla felicità. Niente caffè e sigaretta. Niente shopping.
Pensò, con quella parte di cervello ancora ancorata alla presunta e pressante realtà, nelle pieghe del riposo. Oggi vivrò davvero.
domenica 23 luglio 2006
Fly Away From Here
Gotta find a way
Yeah, I can't wait another day
Ain't nothin' gonna change
If we stay 'round her
Gotta do what it takes
Cuz it's all in our hands
We all make mistakes
Yeah, but it's never too late
To start again, take another breath
And say another prayer
And fly away from here
Anywhere, yeah, I don't care
We'll just fly away from here
Our hopes and dreams
Are out there somewhere
Won't let time pass us by
We'll just fly...
If this life gets any harder now
It ain't no never mind
You got me by your side
And any time you want
Yeah, we can catch a train and
Find a better place
Yeah, cuz we won't let nothin'
Or no one keep gettin' us down
Maybe you and I
Can pack our bags and hit the sky
And fly away from here
Anywhere, yeah, I don't care
We'll just fly away from here
Our hopes and dreams are out there somewhere
Won't let time pass us by
We'll just fly...
Do you see a bluer sky now?
You can have a better life now
Open your eyes...
Cuz no one here can ever stop us
They can try but we won't let them
No way...
Maybe you and I
Can pack our bags and say goodbye...
And fly away from here
Anywhere, honey, I don't care
We'll just fly away from here
Our hopes and dreams are out there somewhere
Fly away from here
Yeah, anywhere, honey
I don't, I don't, I don't care...
Yeah, we'll just fly...
Aerosmith
sabato 22 luglio 2006
Primo scorcio d'estate
mercoledì 19 luglio 2006
Finalmente a casa, l'esame è dietro. Superato, ma non come avrei voluto. Anzi, sono davvero incazzato. Passi che sono andato lì senza un'ora di sonno. Passi che, pur avendo la macchina, sia dovuto arrivare in facoltà alle otto e un quarto con l'inizio dell'esame alle nove per trovare parcheggio. Passi un pò meno che io, lì, in orario mi sia visto passare davanti sette/otto persone che, sì, erano in lista prima di me, ma che si sono presentate con calma scaglionate lungo la giornata; il loro nome, all'appello era stato cancellato e quindi reintegrato nella stessa posizione. Passi che ho saltato il pranzo perchè la mensa vicina ad ingegneria era chiusa e mi sarei dovuto fare un chilometro e mezzo sotto il sole assassino di oggi. Passi che sono stato interrogato per ultimo, verso le cinque, con uno stress micidiale sulle spalle, sudato, rincoglionito, assonato e tante altre cose che non sto a specificare.
Ho sentito tutte le domande della giornata, ne sapevo un buon 80% molto bene e le restanti abbastanza bene. Perchè allora il prof a me, SOLO A ME, ha chiesto una cosa non in programma, di pertinenza di un'altra materia?
martedì 18 luglio 2006
Capitolo 13
sabato 15 luglio 2006
venerdì 14 luglio 2006
mercoledì 12 luglio 2006
martedì 11 luglio 2006
Sentita ieri
Svelato l'arcano sulla causa scatenante della testata di Zidane a Materazzi.
L'azzurro gli ha detto: "Passerai all'Inter!"
lunedì 10 luglio 2006
Grazie a Zidane per il gioco che ci ha regalato... se volete (e vi consiglio di farlo) cliccate qui.
Comunque ridicola la Fifa... Zidane migliore giocatore di Germania 2006 non si può proprio sentire... e poi si diceva di De Rossi...
ITALIA UBER ALLES
Fischio. Siamo ai rigori. E' la fine; o è l'inizio? Si è pensato di tutto. Tutto. Di nuovo come 12 anni fa, quando in America era mezzogiorno e il caldo tagliava le gambe e risucchiava vorticosamente il respiro. Io, dodicenne, già avevo avuto la fortuna di festeggiare un Mondiale, Spagna '82, tra le braccia di mia madre, portando il fardello dei miei sei mesi. Pasadena, avevo la febbre. Vidi Baresi piangere. E adesso sento la paura. La possibile ripetizione dell'orrore. Ma anche che non può andare sempre così, cazzo no. Zidane non c'è più, ormai lavato via a vita dal mio nostalgico cuore juventino un pò stinto; via con un colpo di testa come fece a Parigi 8 anni fa. In campo le facce mettono i brividi e tutte le voci sono sussurri. Marcello cerca con gli occhi altri occhi, quelli in cui brilla quella scintilla, quella che potrebbe accendersi, infiammarsi e divampare ovunque. E chiama vicino a sè tutti, perchè questo momento è di chiunque, anche di quelli che col calcio non hanno niente a che vedere. Chiede, perchè è solo con le buone che si ottengono le cose, e prosegue nell'ispezione psicologica, nella ricerca di quel barlume di follia e di fermezza. E forse trova. i nomi sono cinque, come le dita di una mano, un pugno di uomini il cui sangue ormai scorre denso e nobile; ma non come il blu delle notti d'estate e della Parigi pittoresca bensì come l'Azzurro dei Mari della Sardegna, dei Cieli delle Alpi, delle MAglie dei nostri Cuori. Andrea. Marco. Daniele. Alessandro. Fabio. Questo è il momento, atteso. Distolgo per un attimo lo sguardo dalle immagini che parlano di speranza e di terrore, e fisso mio fratello, DAvide, dodici anni come me dodici anni fa. Piange. Non è ancora successo niente e piange, come già aveva fatto quando la strada si era fatta salita insormontabile, minuto sette di un primo tempo troppo lontano. "Davide, vieni qui" dico. E lui, senza rispondere, seguita a struggersi e affonda ancora nel divano. Mia madre, zitta. Mio padre, concentrato. Alessandro, per me sempre piccolo, in piede, mani nei capelli, in attesa. Gli amici, Silvio, manu, Viviana, paralizzati. Io e Silvio ci stringiamo forte le mani, rapiti. Torno a guardare lo schermo ed Andrea che si avvicina. Silenzio. Urlo.
E infine c'è Fabio. Basta fare un passo, un ultimo passo per cambiare tutto. Nessuno ha più freni, ma nessun bisbiglìo nell'aria. Fabio, con calma...
Indescrivibilmente siamo lassù.
domenica 9 luglio 2006
Il giorno più lungo
giovedì 6 luglio 2006
mercoledì 5 luglio 2006
Vogliamo ricordarlo così
L'immagine simbolo del Mondiale duemilasei, Germania. Cufrè e Mertesacker in uno scambio d'opinioni.