Ed adesso il Venticinque 04. Eh sì, la Famiglia ha colpito anche nel giorno Liberativo per eccellenza. Più precisamente, la gita è stata proprio del nucleo familiare più stretto: PapàAndy, MammaVal, Sorella Paperella e Piccoloema. Orario di partenza: 10.30. Orario i partenza effettivo: 12.00. Destinazione mare.
A casa di Mamma, subito la prima novità. SCONVOLGENTE. Papà in cucina nell'atto di preparare il vettovagliamento. Per la precisione un certo numero di panini, tra cui quelli per il Piccolo, ossia ripieni di frittatina. L'uovo destinato a tale scopo era, allo stesso momento, terrorizzato e fiero di essere preso dalle sapienti mani paterne. Che hanno fatto la frittata. E, dulcis in fundo, davanti i miei occhi (e lontano da quelli di Mamma), Papi ha addirittura saltato la pietanza, perfettamente.
Mammaval indaffaratissima, la donna perfetta in ogni occasione. Era vestita da mare, certo. Ma era anche vestita per andare a passeggio, contemporaneamente. Secondo me, da qualche parte, nella sua Borsa dai Mille Segreti, aveva pure un qualche accessorio in grado di renderla presentabile per una cena di gala. Inoltre, aveva nella borsa tutto il kit della Personcina Perfetta. Ad esempio, il giorno precedente, al bar di Ingegneria, nel mentre del discorso, senza fare una piega, è stata in grado di tirar fuori un cerotto e medicarsi il piede (piede? siamo sicuri?) offeso. Il tutto senza che la conversazione ne risentisse.
Comunque, mamma è riuscita a portare: bibite, panini, aspirine, fazzoletti, giornali, libri, metà enciclopedia Treccani, il secchiello e le palette per i bambini, una playstation, svariati pupazzi, una chitarra, uno scheletro di pterodattilo, scarponi da rocciatore… insomma, tutto il necessaire per una perfetta e tranquilla giornata di mare.
Insomma, alle 12.00 abbiamo dato il via alla nostra partenza intelligente… purtroppo, in uscita da Pisa, abbiamo beccato un sacco di persone che hanno fatto la partenza scema. E quindi, per l’uscita dalla Città Storta abbiamo impiegato una bella metà d’ora. Nel frattempo… Zzambru Compilation Vol. II. Da menzionare assolutamente Cicale Cicale, Il Ballo di Simone e Ricominciamo dedicata da Piccoloema alla Sorellina che, ovviamente, si pisciava sotto dal ridere). Insomma, la classica macchina della classica famiglia felice.
Una menzione a parte per le doti canore di papà… ma ne parlerò in seguito.
Marina di Vecchiano. Spiaggia strapiena nell’unico giorno senza sole dall’estate scorsa. Troviamo un buco, ci stendiamo. Saggiamo l’acqua con i piedi (tranne papà, refrattario al suddetto liquido). C’erano i bimbi che giocavano felici ma io e Sorella non potevamo andare… i genitori bastardi non ci davano il permesso. Abbiamo allora cominciato a suggere avidi i pochi raggi ultravioletti (si, proprio quelli che fanno più male e che abbronzano meglio) che filtravano esitanti dai pertugi scordati dall’imperfetto incastro nuvoloso, mosaico di grigio in movimento grazie agli zefiri alitanti (CHE CAXXO DI FRASE!!!... non ho capito nemmeno io cosa volessi dire!). Indi, gli stomaci hanno cominciato ad avere il sopravvento (non il mio, ovviamente) e a reclamare… e reclamare… e reclamare.
Subito mamma ha udito la richiesta d’aiuto e ha tirato fuori immediatamente il tavolo Luigi XIV semipieghevole per 250 invitati, che aveva casualmente in borsa. Diciamo che i due a capotavola usavano il binocolo per guardarsi e Mammina avrà perso settordici chili nel fare avanti e indietro per apparecchiare, servire e sparecchiare (e h infranto nel contempo il record olimpico dei 1500 piani e diverse volte quello del salto in lungo). Il desco, pronto e precissimo, offerto dalla Gorgoni Mense S.p.a. (unico filippino a libro paga, tale Andy Love, sguattero di infida fama e di smisurata fame), ha colmato i morsi della fame. Da ricordare la Sorellina, piccola, col biberon.
Tralascio, ovviamente, le innumerevoli portate ricordando solo i panini , l’acquetta e… LA MACEDONIA DI FRAGOLE E KIWI… ma che cactus di Mamma, eh?
A questo punto, di nuovo tutti stesi pro-abbronzamento… Piccoloema è stato 3 secondi a cavalcioni sulla Sorella e tutti si sono messi a ridere; chissà perché non l‘ho mica capito, volevo solo prendere il giornale. Qualche cazzata è volata, qualcun’altra no, altre ancora hanno preferito andare a piedi. Comunque, mentre ci si scaldava (e la sorellina prometteva bene, stavolta)… il cielo ha fatto tanta plin-plin…
… e ricorderò per sempre questa scena tremenda! Il cielo plumbeo, riversava pioggia, grosse gocce pesanti. Intorno, come se qualcuno avesse detto tipo il Gladiatore: “Al mio segnale, scatenate l’inferno”, tutti simultaneamente in piedi, preda di un attacco isterico collettivo. Bimbi stritolati dalle madri, avvolti con qualsiasi cosa capitasse a tiro. Uomini sberluccicanti di olio abbronzante che colavano su se stessi, impotenti di fronte al dramma in atto. Ragazze che inveivano contro i ragazzi, rei di averle costrette a venire a mare (non è vero, i ragazzi avrebbero volentieri voluto dormire fino a mezzogiorno per poi sfondarsi di playstation fino a sera), di averle mentito circa il tempo (il ragazzo in realtà aveva detto… “Amò, ma non è che viene a piovere?”) e di averle rovinato la messa in piega (cosa che nessun ragazzo ha mai capito cosa sia… ). Insomma, il tempo di raccogliere l’equipaggiamento, ed eravamo fuori, davanti la macchina. Mamma, non si sa come, era riuscita a non bagnarsi. Io e Sorellina ridevamo tanto (ai bimbi ‘ste cose fanno ridere). Papà era tranquillo… o forse era teso pensando che a momenti avrebbe dovuto riprendere in mano un volante.
Ad ogni modo, entrati in macchina, il cielo ha smesso di far pipì. E vabbè, che ci vuoi fare?
Il pomeriggio c’era a Lucca un concerto; andando via dal mare presto, di tempo ce n’era a iosa per prepararsi ed andare anche lì… poco male quindi quella serie di goccioline maledette.
In macchina, alla volta di Pisa, l’incubo è divenuto realtà.
Premettiamo. A Papà piace tanto la musica, soprattutto quella alternativa e stracotta. Quindi, andando a ricercare questi gruppi, è un tipo che qualcosa ci capisce. Ad esempio, Marlene Kuntz, Afterhours, Offlaga, Bjork, Dresden Dolls, qualsiasi cosa che abbia a che fare con l’Islanda… roba così… Ma l’incubo, DI TUTTI, è Pupo. Papà adora Pupo, non si sa come mai, brama Pupo e desidera ogni nota di Pupo. Quando, dalla Zzambru, è emersa Su Di Noi, l’interpretazine non si è fatta attendere. E’stata la sublime sintesi di Papà, Canto, Idiozia, Napoletanità, Stonatura e Joomla mai sentita in vita mia. Mamma e Sorellina inorridivano a vista d’occhio; io guardavo fuori il finestrino e pensavo a come sarebbe stato bello persino studiare!!!
Per fortuna, le canoni hanno una fine; e le canzoni di Pupo non fanno eccezione.
Pertanto siamo giunti a casa, in (abbastanza) perfetto orario per il concerto. Allora: i Rezophonic iniziano alle 18.00 in Piazza Napoleone a Lucca. Sono le 16.15 circa. Uscendo alle 17.30 si arriva al luogo del delitto anche con qualche minuto di anticipo. Pertanto l’appuntamento con Sorellina è alle 17.30 davanti casa sua.
16.20: a casa mammesca siamo io, papi e mamy. Doccia per tutti. Computer e Joomla per me e papo. Bee Hive per chi desidera.
17.25: doccia fatta da tutti. Mamma al trucco. Ema e Papi al computer.
17.30: come sopra
17.45: come sopra
17.50: mamma truccata. Ema e Papi al computer.
18.00: come sopra
18.10: si scende e si va dalla Sorella (che, nell’aspettarci, si era addormentata)
18.30: un papà velocissimo ci porta a Lucca, solita Piazza del Piccione Morto Ammazzato In Modo Doloroso.
18.31: saliamo un attimo da me – dice papà – e poi andiamo
18.32: casa papesca. Nonno e Nonna ci accolgono con orsacchiottoni, ovetti di cioccolato e qualsiasi bevanda partorita dal genio creativo umano.
18.58: in camera di papà a vedere i “pupazzielli”, generazione di gnomi calciatori che nidifica solo in ambienti a fortissima connotazione calcistica e deficientistica.
18.58.30: in 30 secondi i pupazzielli cadono tutti ad opera delle due femminucce
18.59: vengono tirati fuori dei libri che non verranno mai letti
19.10: secondo tsunami che si abbatte sui “pupazzielli”
19.20: terzo tsunami (e probabilmente fine del concerto)
19.30: quarto tsunami (fine anche dei bis e dei saluti sul palco, folla che sfolla la piazza)
19.40: andiamo a vedere se c’è ancora qualcuno al concerto
19.45: giunti in Piazza Napoleone, ci sono si e no una trentina di persone che pazzeggiano e che guardano sul palco smontare gi strumenti. Scorgo Mario Riso (il batterista, anima del progetto Rezophonic) a due centimetri da me ma non gli chiedo né autografo né foto… cavolo, non ho sentito manco una nota, mi avvicino e gli faccio i complimenti?... è la mia auto-punizione. Suggiamo comunque le locandine del concerto (almeno quelle).
20.30 (circa): dopo una piccola chiacchierata di papà con una sua fan, decidiamo per….. PIZZA
Da qui in poi, tutto molto tranquillo… pizza buona in un posto dove non ero mai andato, camminatina per Lucca, Mamma a braccetto con Papà, io con Sorellina. Macchina (la mitica Punto Ultra Tank con Retrorazzi Posteriori Corazzata a Mostro). Pisa. Macchina (Panda Infimous Model Carretta a Mano). Livorno. Nanna.
Devo fare una piccola precisazione... ti sei dimenticato di inserire nella tua narrazione il caffè preso il quel posto idilliaco e paradisiaco chiamato Marina di Pisa... ahahahahah
RispondiEliminaHo pensato la stessa cosa....tra la fuga dalla spiaggia e l'arrivo alle rispettive dimore c'è stato il caffè/gelato (a seconda delle preferenze) a Marina di Pisa. Fratellino mamma si è dimenticata di darti gli integratori al fosforo???
RispondiEliminaVale
Scusate, avete tutti ragionissima... me ne sono dimenticato! Cioè, in verità me l'ero ricordato ma, nella foga della scrittura, la Passeggiata a Marina di Pisa mi è rimasta nelle dita e non si è riversata sulla tastiera.
RispondiEliminaComunque...
Lascio un nuovo post... così saprete cos'è successo....