Nuova rubrica. Mi trovo in casa da solo, in questi giorni. Ergo, sto cucinando per me ed il mio stomaco. In effetti mi sto divertendo a giocare con fuoco, ingredienti, piatti e quant'altro. Ho imparato termini come "impiattare", "dorare" e "pimienta negra" (normalissimo pepe, ma la confezione è spagnola...).
Voglio condividere con voi le mie piccole scoperte culinarie, cose normalissime ma per me, comunque, "avanti"; ovviamente non posso far a menodi ringraziare la mia guida spirituale, la Vecchia Zia Brindisioletta che, mediante dimafono, guida la mia mano ed il mio palato consigliandomi e vietandomi caxxate madornali. Il resto è a me. Vi sparerò qualche ricettina, così che, chi vuole, può imparare con me man mano. Spiegherò male, già lo so, ma...
RISOTTO AL CURRY
Prendere un pò di cipolla e tagliarla piccola piccola piccola senza distruggersi le dita; ad ogni modo far attenzione a non tagliarsi le unghie che neanche cucinate fanno bene. Prendere una padella, mettere un pò d'olio e aggiungere la cipolla (quella tagiata venti secondi fa, idiota) lasciando soffriggere piano piano. Dopo un ragionevole (breve) lasso di tempo in cui la cipolla dovrebbe essersi dorata (mi raccomando NON laccata, dorata proprio, sennò è tarocca!) prendere un'adeguata quantità di riso e "svacantarla" (termine dialetto-gaeto-culinario) nella padella. Siamo a metà della pietanza (risotto). E' il momento dell'altra metà, ossia il curry. Spolverare tutto il riso nella padella con questa spezia rossa, abbastanza abbondantemente. Poi, acqua. Un discreto pò, a sommergere il tutto (vabbè regolatevi ad occhio, io non darò praticamente mai le dosi, dipende dalla capienza dei ventri, solitamente). Comunque, girare, girare e rigirare. Il colorito deve essere un arancio-giallino. In caso sia tropppo giallo, aggiungere curry. Se troppo rosso, chiamare i Vigili del Fuoco perchè il voltro palato potrebbe prendere fuoco nel breve futuro (a meno che non sia Carnevale, potreste travestirvi da drago...). Insomma, aspettare fino al riassorbimento dell'acqua. A questo punto è fatto. Ultimo tocco di classe: aggiungere e sciogliere nel riso una noce di burro. Per una noce di burro non bisogna prendere lo schiaccianoci, ma un pezzo di burro (questa è una cosa che o la sai o la impari a tue spese).
Fatto. Come direbbe la Parodi... Cotto e mangiato. Io dico... ciò che non ti uccide, ti rende più forte!
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