Il Nostro Signore, nel giudicarci, non distingue tra il
buono e il cattivo, perché ci vede tutti allo stesso modo, BUONI, perché con il perdono ci fa diventare
limpidi.
Siamo noi umani, che facciamo questi distinguo, che
giudichiamo, sbagliando, ci permettiamo di affermare se una persona è bianca o
nera.
Bene, in questo caso, gli umani non hanno la possibilità di
scegliere, sono perdenti, perché per Giovanna,
esisteva solo una possibilità, IL BENE……. , il bene
inteso come PACE, quella pace e serenità
che ha continuamente cercato nei rapporti tra le persone, anche nella sua
apparente timidezza e nellessere schiva.
Una donna forte, Giovanna, che non si è mai arresa, ed io la
vedo rappresentata in tre distinte immagini.
Nella prima, la vedo portare una croce enorme, troppo più
grande di lei, intrasportabile, che alla
fine la schiaccia fino a farla diventare parte di essa.
Nella seconda, la vedo impegnata ad affrontare tutte le
sfide che le si sono presentate, con tutte le sue incertezze, i timori, ma anche fiducia e speranza nel futuro, per
lei e per gli altri , e sempre in punta di piedi, senza disturbare.
Nella terza, invece, vedo una bimba, finalmente sorridente e felice, con i suoi riccioli al
vento che può correre libera e volare verso quell’orizzonte luminoso a cui tutti noi
dovremmo aspirare.
Giovanna è la mia Mamma, Giovanna è la nostra Mamma,
Giovanna è la nostra Nonna, Giovanna è la Nonna di tutti.
Ciao nonna mia. Guardami, ti faccio ciao con la manina come facevo quando ti venivo a trovare nel vicolo. Guardami, sono lo stesso che ti chiedeva una fetta biscottata quando bevevo l'orzo il pomeriggio con nonno (e poi te ne chiedevo un'altra... e poi ancora un'altra... quel ripiano dove le mettevi è sempre stato tremendamente alto!). Guardami, sono lo stesso che giocava sulle scale, lo stesso che correva nel verde della casa alla Catena, lo stesso che quando tornava da scuola e trovava la pizza si accendeva di felicità. Guardami...
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