sabato 8 aprile 2006

Avventura

Scrivo da casina, Gaeta mia. Ebbene sì, sono riuscito a tornare. E' stata dura, davvero tanto, con i miei coglion-pensieri a rimpallarsi tra voto, comizi fiume, cazzate universitarie, Juve fuori e varie ed eventuali che ora non mi sovvengono.


La sveglia alle 6.14 mi ha riportato per l'ennesima volta nel mondo dei viventi per un ennesimo giorno di un ennesimo semestre. Quindi, in sequenza, sveglia, colazione, autolavaggio, vestizione alla superman, caricamento bagaglio e partenza. Esco di casa, verso la piazzetta con la fermata dell'autobus alle 6.57 e subito vengo investito; ma che hai capito? Vento tremendo, nulla di che. Quindi, cammina cammina, mi imbarco sul bus ed attendo pazientemente (ma anche no) l'arrivo in stazione. Quindi treno. Infine università, con le sue due ore di antenne laboratoriche. Due palle anzi quattro dato che io e Samuele siamo stati quasi tutto il tempo a parlare di altro. Finita la lezione ed iniziate ufficialmente le vacanze, cosa c'è di meglio che un torneo di Puzzle Bobble? Quindi, scortato da Andrea(Ciro), Andrea(Sacchi) e Aky, prendo possesso di un pc nell'aula dei pc (chiamata così, chissà perchè, proprio per la presenza di questi fantomatici piccì); lì troviamo anche una edile che era da ieri ad aspettare che le girasse il programma. Comunque, vinco il torneo, mi rendo conto dell'ora, mi armo di coraggio ed affronto, TUTTO SOLO, la mensa... nulla di che, all'apertura è uno sforzo titanico sostenibile. Poi, in autobus (preso per un pelo di muflone) fino alla stazione.


Treno. Ovviamente con 25 minuti di ritardo. Attesa. Arrivo treno. Sono posizionato all'incirca a metà del binario dove, tutto felice e contento, mi rigiro tra le mani il mio bel biglietto CUM PRENOTAZIONE; stazionerò per le prossime orette nella carrozza 5 al posto 91. Come detto, giunge il treno e, mi sembra di vedere la prima carrozza segnata proprio con il numero 5; poi passano la 11, la 10, la 9, la 8. Sono fermo tra la 7 e la 8. Mi giro intorno e, ad una ventina di metri, vedo un controllore, una ragazza cessuosa. Mi carico sulle spalle l'armamentario e mi avvicino.


"Scusi"


"Sì, mi dica"


"Mi è sembrato di vedere la carrozza 5 in cima. E' così?"


"Sa contare, lei? Il numero 5 è tra il 4 ed il 6"


Non voglio dire cosa mi è passato per la testa in quel momento perchè potrei fare una tremendamente cattiva impressione su bambini e affini. In più, treminate quelle parole di fuoco (poi a me, un INGEGNERE che ha finito tutti gli esami di matematica...) la stro...a si porta il fischietto alla bocca. Corro, corro e mi infilo nella 6. Cammino, salto schivo, chiedo permesso... arrivo alla carrozza contigua che, ovvissimamente (bella 'sta parola), è la 4. Mi volto, tiro un respiro e cammino, salto, schivo, chiedo permesso... ma anche, trattengo il fiato, mi faccio piccolo piccolo, corro, mi abbasso ed altri abomini del genere... ed arrivo alla cinque che, come avevo ben visto, era in testa al treno. 1... 5 .... 15.... 34..... 67 ... manca poco... 78.... 80... 83... 86... e finisce il treno.


Sì, avete capito bene. ABOLIREMO L'ICI.


No, scusate, questa è una cazzata che mi è scappata. Volevo dire... Sì, avete capito bene. Finisce il treno. Il posto 91 non c'è.


Ricordo di aver visto in uno degli scompartimenti un contollore che, vedendo me ed il mio perfettissimo, strabiliante, taumaturgico biglietto... scrolla le spalle. "Scendo a Livorno, non è mia competenza". "Ma come faccio?" esclamo sull'orlo di una crisi isterica. "Non si preoccupi, si metta qui, tanto chi vuoi che venga?".


Ed infatti fino a Roma è più o meno così. Ma una volta nella Capitale ci ritroviamo io ed un'altra ventina  di persone con prenotazione fantasma, in piedi, nel corridoio. Nella fantomatica carrozza 5, niente impianto di condizionamento. C'è di peggio, però. Invece di non uscire aria, esce ARIA CALDA! L'Etna al confronto era abitato da eschimesi (anche se fa più ridere se si scrive esquimesi). Una signora, di quelle snob e rompicoglioni, dice di non poter viaggiare così, ed impedisce la partenza da Roma anche tirando due volte il freno di emergenza. Viene sbattuta giù dal treno e risucchiata in un vortice di sfottò nella grande pancia di Termini. Si parte e... si arriva con 1h e 1/4 di ritardo.


Viene Paolo a prendermi. Giretto in macchina. Poi casa, nuova vestizione e sono a correre dietro una palla (partita a calcetto... Erasmo me l'ha ordinata). L'ho persa 10-6. Delusioni a go-gò. Cena ed adesso qui. Ma per poco, casco dal sonno. Buonanotte.

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