Venerdì scorso, segnato da mesi sul calendario, terminavano le lezioni universitarie. Ciò portava già da una settimana i miei pensieri a Gaeta...
Gaeta è a 7 km da Formia.
A Formia è stata trovata una bomba.
Sveglia alle 6:00am; ebbene sì, oggi, venerdì, è l'ultimo giorno di lezione... bisogna comunque andare. Il tempo di lavarmi, vestirmi, colazionarmi (è bello inventare parole nuove), sistemare le ultime cosette e poi... via. Da perfetto muletto mi ritrovo zaino in spalla e valigia da duecentoquarantaquintali a camminare verso la fermata dell'autobus nell'aria fresca del mattino. Fresca? Non, non è per niente fresca... deve esserci qualcosa che non va, mi sembra che faccia un pò troppo caldo. Che ore sono? Le 7:00am. Vabbè, la mattinata è calda, l'aria non è fresca, rettifico.
Finalmente arrivo alla fermata. Qui è da notare che l'autobus che devo prendere è il famigerato 2, il quale per andare da Montenero (capolinea) dove abito fino alla stazione di Livorno centrale (capolinea) impiega circa 45 min. Non male per iniziare la giornata. In questione... STA PARTENDO. Percorro gli ultimi 20 metri di corsa, entro giusto in tempo prima che le porte si chiudano, cerco un posto (siamo in tre compreso il conducente), sistemo i vari bagagli, mi siedo... ed inizio a sudare biblicamente!
Finalmente mi rilasso, ascolto un pò di musica e guardo Livorno scorrere tutta intorno a me (e non assomiglio neanche un pò a Megan Gale).
Arrivo alla stazione e per fortuna qui trovo Simo che mi permette di lasciare la valigia in macchina sua. Dopo aver stivato tutto ciò, ci dirigiamo verso il treno e intratteniamo tutto il vagone con le stronzate che diciamo per la mezz'ora che si separa da Ingegneria.
Arrivati, tralascio le comode 5 orette di lezione...
Alle 13.31, esco finalmente dall'aula, salto il pranzo (Cronos non mi ha regalato nemmeno un minuto per nutrirmi) e mi dirigo alla stazione, prima di pisa e poi di Livorno dove recupero la valigia e saluto Simone.
INIZIA IL VIAGGIO DI RITORNO. Sono le ore 14.30 circa. Il treno proveniente da Torino PN e diretto Napoli Cle è in perfetto orario e giungerà a Livorno per le 15.00.
Ore 14.45, altoparlante:"Il treno Da Torino per Napoli viaggia con 45 minuti di ritardo".
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Ora, bisogna che qualcuno me lo spieghi. Tre quarti d'ora di ritardo. Mi sembrano parecchi, ma non è questa la questione che voglio sollevare. Quello che dico è: se ne accorgono ad un quarto d'ora dall'arrivo? Tra Pisa E Livorno (tratta di circa 18 min)? Cosa sarà mai successo? Si è addormentato un gatto nero sulle rotaie? E' crollata la torre e ha schiacciato il treno? Il macchinista è sceso a fare pipì?
Ingoio la saliva (l'unica cosa che posso ingoiare) e mi tuffo nella lettura della Gazzetta.
Verso le 15.40 mi avvio verso il binario. L'altoparlante annuncia:"... per Napoli è in arrivo al binario 4". Evviva, è qui!!! Ma sul binario, nulla. Il sole picchia come non mai.
Dopo un supplemento d'agonia di 15 minuti ecco il treno (chissà perchè mi aspettavo un treno a vapore come in un western). Salgo e... ovviamente non c'è posto. Mi ritaglio un cantuccio dove poso me e la valigia, e in piedi leggo un poco di giornale, con il sole che scocca i suoi raggi sulla mia pelle ormai cotta.
Fino a Roma, per 3 ore, è così, con il solo lusso di una telefonata di Demi e un sorso di CocaCola. In aggiunta, poichè la mia improvvisata roccaforte è frontebagno, un viavai e un effluvio continuo, un bambino che piange fino a grosseto, diverse pestate di piedi, un signore che parlava da solo, la notizia della crono vinta da Basso e qualche altro messaggio inutile dalla Tim.
A Roma... caos. La bomba formiana ha paralizzato la più grande stazione della più grande città italiana. Si capisce davvero poco, solo che il treno che devo prendere arriva fino a Fondi (eventualità già contemplata). Il binario è propio quello accanto a dove sono sceso.
Il treno è definito regionale. Ma in realtà, io lo so, è un treno merci, o un carro bestiame, o un qualcosa del genere. Trovo un comodo posto in piedi (quand'è l'ultima volta che sono stato seduto?).
Qui, ovviamente, si entra nel discorso bomba. E sono cominciate ad uscire le più assurde leggende:
- è stata chiusa Formia nel raggio di 20 km dalla città stessa
- c'è il divieto di sorvolo
- hanno beccato un ladro che voleva portarsi via la bomba
- non è una bomba ma un pallone
- mia cognata si è chiusa in casa e non apre a nessuno facendo credere di essere sfollata
- i treni viaggiano in orario
- l'Inter quest'anno vince la Coppa Italia
- è stato il sindaco di Gaeta, Magliozzi, a deporre l'ordigno (quanto l'avrà covato?), per divergenze politiche
- si dice che l'abbiano innescata
- l'ho innescata io
- che si fa stasera?
Insomma, cose del genere. Queste sono solamente alcune, ovviamente. Il clima è surreale, non si parla d'altro, ma in ogni caso le persone sono divertite dalla situazione anche se nessuno lo vuole ammettere. Anche io sono fra questi...
Arrivo a Formia alle 20.30 circa, aspetto mio padre un'altra decina di minuti e poi a casa, ad esplodere in un sonno profondo.