domenica 31 dicembre 2006

Frigo Vuoto #2

Cavolo, ho finito l'anno. Prendo la giacca e ne vado a comprare un pò.

Pozzo Nero

Maledetta Barbara! (in senso affettuoso, si intende). Sapete cosa mi ha chiesto, gettandomi nella crisi più nera? Un cd! E' vero che creare cd è il mio mestiere, ma è il contenuto che mi logora. Mi ha chiesto 15 canzoni. Le 15 canzoni più belle! Le MIE 15 canzoni più belle! LE MIE 15 CANZONI PIU' PREFERITE ASSAI DI PIUISSIME DI TUTTE QUANTE LE PIU' BELLISSIMISSIME CANZONI IO POSSA CONOSCERE!!!


Aiuto... sicuramente lascerò fuori troppo. E ho paura di scordarmi qualcosa. Chi mi da qualche consiglio?

sabato 30 dicembre 2006

Oggi alcune illusioni, davanti ai miei occhi, sono diventate più eteree. E' anche colpa mia, che ho creduto cose, ho compiuto azioni sbagliate, ho detto e non detto. Resta il fatto che quelle erano illusioni ed ora le vedo più trasparenti, a conferma.


Per fortuna, altre figure stanno sopraggiungendo e mi sembrano terribilmente e fascinosamente vere. Per adesso sono appena oltre la mia mano, non riesco ancora a toccarle per rendermi conto della consistenza di ciò che i miei occhi stanno vedendo. Ma a volte compiono dei passi, verso me. E questo mi riempie di felicità, districando queste nuvole che girano e girano e girano e girano e girano e girano e girano e girano e girano e girano ...

Frigo vuoto #1

Stamattina, ho finito le battute. Ora scendo a comprarne un pò.
Ho avuto diversi regali, ieri. Tutti belli e bellissimi, che non cito per non far torto a nessuno. Comunque mi sono piaciuti "a mostro" (così si inkazza un pochino Propoli... anche se ci sta bene), senza distinzioni. Due di essi, ad ogni modo, sono giunti alla fine, sono impalpabili e... sono davvero contento. Grazie.

venerdì 29 dicembre 2006

Unquartodisecolo

Quando si raggiungono certi traguardi, di solito si volta la testa e si punta lo sguardo all'orizzonte che si è lasciato in cerca del nuovo. Si e' sempre in bilico tra due linee immaginarie, prigionieri di uno spazio e di un tempo che sono assenza e pienezza. Dopo un quarto di secolo, sono qui. Fermo con lo sguardo fiero e speranzoso rivolto in avanti, tanto tanto lontano. Non voglio girarmi, perchè so benissimo cosa c'è dietro avendo camminato spesso alla cieca, al contrario. Forse ho avuto un regalo, uno che non aspettavo e che è giunto, imprevisto, misterioso e splendente. Praticamente racchiude l'essenza stessa di un dono; è perfetto nelle sue caratteristiche. Il fatto è che non so se è per me o è stato poggiatomi davanti ad aspettare il legittimo proprietario. Avrei tanta voglia di scartarlo, avrei tanta paura di scartarlo.

mercoledì 27 dicembre 2006

Certe volte i giorni nascono e hanno sviluppi imprevedibili. Partiamo dall'inizio (e questo è proprio l'inizio, sono le 3:00 di mattina del 26 Dicembre...). Casa di amici, in compagnia di amici. Tavolo, tante sedie, carte (troppe carte), sigarette, freddo, Lino vestito peggio di Arlecchino, io con un sonno micidiale (colpa delle carte, lo ribadisco). Pausa della bisca, tutti che girano, chi va via, chi michia ancora 'ste (caxxo) di carte, chi fumicchia nel freddo (ah ah ah, bravo Sirchia... ah ah ah), io e Propoli l'uno davanti all'altro.


"Allora?"


"Allora che?"


"'Sta batteria?"


"Ma non avevi detto il 30?"


"Sì, l'avevo detto, ma ho voglia di suonare"


Balena tra le mani il cellulare. Scatta la telefonata.


"Joey?"


"Mmm"


"Uè, ma mica stai a dormì?"


"Sì"


"Sei un idiota... domani montiamo la bestia?"


"Mmm... boh..."


"Vabbè, ti chiamo domani"


Il domani che è ancora l'oggi di cui si narra, ore 12:00 circa, casa mia. Sempre telefono, sempre stesso numero.


"Joey? Mica stai ancora a dormì?"


"Sì"


"A dopo"


Un pò più tardi, sempre il solito ambaradan.


"Joey?"


"Uè... com'è? Come va? Tutto a posto?"


"Vedo che sei sveglio... allora?"


"Allora che?"


"Che ti ho detto stanotte?"


"Perchè, ci siamo sentiti?"


"- - -"


"Io non ti vedo, nè sento da sabato"


"Vabbè, tralasciamo... oggi ce la facciamo a montare la batteria?"


"La devo ancora smontare... non credo proprio..."


"Vabbè..."


Ore 15:00. Casa mia, io che gioco con mio fratello a PES6. Telefono che squilla (nel mentre prendo un gol).


"Joey, che c'è?"


"La batteria è smontata... muoviamoci"


Dopo due ore e mezza, esplodono le prime rullate ed i primi accordi. Per la prima volta ho avuto una distorsione con i controcazzi. Ho suonato male ma da urlo (non toccavo la chitarra da 4 mesi).


Ah, dimenticavo. E' la fine.

venerdì 22 dicembre 2006

Scrivo perchè dovrei studiare e non ho voglia. Scrivo perchè è una cosa che (si dice) mi riesca bene. Scrivo perchè a volte è più facile farlo. Scrivo perchè a parlare mi manca il fiato. Scrivo perchè il tragitto testa-mano in me è stranamente più breve di quello testa-bocca. Scrivo perchè ha qualcosa da raccontare. Scrivo perchè proprio in quest'istante non ho niente da dire e voglio che si sappia. Scrivo per esercitarmi in vista della tesi che, chissà quando, finirò. Scrivo per chi non sa ancora scrivere. Scrivo per  quelli che vorrebbero farlo ma non possono. Scrivo perchè non ho altro da fare. Scrivo per ingannare l'adesso. Scrivo perchè, CAZZO, ho una fottuta voglia di farlo.

Post per un Amico

Questo post è diretto ad una persona in particolare. Se non siete quella persona potete pure passare oltre. Questo post è per Amico.


Sai chi sei, Amico... sì, ce l'ho proprio con te. Non ti aspettavi un post, vero? Eccolo invece. Purtroppo, non so che dire. Tanto, troppo tempo è passato. Quando dico "ad aspettare" intendo dire che la mia porta è sempre aperta... bisogna avere in primis la voglia e poi il coraggio di oltrepassarla. E' lo stesso da parte mia, starai pensando. Vero, giusto. Ma, dalla tua parte, la porta com'è rimasta? Non la vedo, sono lontano e c'è buio... dimmi tu...


La busta è ancora sigillata come un tempo... se non ci credi, vieni a controllare. Certe cose sono sacre.


Non penso di essere in un qualche torto, sia chiaro. Potrei arroccarmi, come ho fatto, nel mio orgoglio. Ma certe cose è giusto superarle, metterle da parte. Perchè, probabilmente, sono le caxxate a separare, i forse, i potrebbe. Ma qualcosa è rimasto?


Anche tu sei forte nel tuo orgoglio. Ho ceduto io per primo, va bene? Hai vinto. Se vuoi, sai...

martedì 19 dicembre 2006

INFO PUBBLICITARIA: oggi sono stato alla presentazione di un libro di poesie, qui a Gaeta, presso la Biblioteca Comunale. Il libro è "Isole... ancora in viaggio", ed. Giulio Perrone. Che dirvi? In platea e tra le pagine del suddetto libro c'ero pure io.

lunedì 11 dicembre 2006

Nobel

Questo simpatico signore è un fresco vincitore di un Premio Nobel. Per la Pace. Si chiama Muhammad Yunus, del Bangladesh, uno dei paesi più poveri del mondo.


Avrà seguito l'esempio di Madre Teresa di Calcutta? No. Avrà favorito la pace nello Sri-lanka (sapete che c'è una guerra in Sri-lanka da decine di anni, vero?)? No. Avrà salvato tantissime persone dopo lo tsunami di due anni fa? Neanche.


Ha fatto quello che sapeva fare, semplicemente. Yunus era un docente universitario di economia. Quindi una persona immersa in logiche di mercato, in tassi di interesse, in dinamiche economiche e, in generale, con più di un occhio di favore all'imprenditoria. Nulla di male.


Pensò, ad un certo punto, di passare il fronte, da docente ad "esecutore materiale" delle teorie che argomentava. Aveva un'idea in testa, rivoluzionaria. Nel 1976 nacque la Graamen Bank, prima banca al mondo fondata sul Microcredito. Nell'articolo il tutto è molto più approfondito, in termini propriamente economici.


Ma la base è più semplice. Una banca nasce per prestare denaro. Il prestito è concesso a persone che poi restituiranno questo denaro (con gli interessi). Quindi a chi non può offrir garanzie il prestito è un'orizzonte irraggiungibile.


La Grameen Bank ha iniziato a prestare denaro ai più poveri tra i poveri. Senza nulla a pretendere.


Risultato: tante famiglie hanno abdicato la propria condizione di povertà; il 95% dei soldi è tornato alla Graamen; Yunus è ancora più ricco, perchè questa banca produce utili.


"Il microcredito permette ai poveri e agli scalzi di accedere a una opportunità che di solito è esclusivo appannaggio dei ricchi. Accade così che quegli aspetti della società che sembravano rigidi, fissi e inamovibili comincino a diventare più fluidi, e attraverso lo sviluppo economico le persone si affranchino da tutto un insieme di ingiunzioni e regole".


(Muhammad Yunus, Graamen Bank)


E qui c'è tutta la storia.

giovedì 9 novembre 2006

mercoledì 8 novembre 2006

sabato 4 novembre 2006

C'è qualcuno a cui il mio pensiero va. Spessissimo, ultimamente. Ma sento freddo...

venerdì 3 novembre 2006

Summergirl

Flowers placed
At the foot of the grave
Of the one we lost forever
Jesus please
Let her soul rest in peace
And make way a new angel's in heaven

[Chorus]
Summergirl went away
Everything has been dying
Summergirl went away
And the sun doesn't shine

All alone
In the house we called home
And the walls still echo of her laughter
We'd dream of a world
Far away we'll never know
Since she left I don't dream anymore


The Mayfield Four - Second Skin

venerdì 27 ottobre 2006




(thanks to zmblog

Il terrore corre sul filo

Moggi, Mazzini, De Sanctis, Vieri, Meani, Carraro, Della Valle, Lotito, Galliani, Giraudo... Prodi, Biscardi, Sposini, Scardina, Napolitano, Dini, Berlusconi (SilvioMarinaPiersilvio), Ferilli, Ricucci, Ciampi... e Totti e Del Piero.

Questi alcuni.

Voglio essere qualcuno.
Voglio essere intercettato pure io.

(ma forse non ho nulla da nascondere)
Non mi ritrovo più.
Navigo nel nulla e nella nebbia,
a volta mi sembra di scorgere
Luci
e ascolto
Voci
ma si scioglie ogni attimo
l'impressione che qualcuno sia lì.

Non mi ritrovo più.
Nell'aspetto e nell'anima
cerca approdi
ma di porti neanche l'ombra.

Non mi ritrovo più.
Chiedo solo un segno,
ma ti sento costretta
lì dentro, sogni, senza aria

lunedì 23 ottobre 2006

"In Africa, tutte le mattine, quando sorge il sole, una gazzella muore.
Si sveglia già morta, perché si vede che non stava molto bene il giorno prima e allora... comunque, sempre in Africa, tutte le mattine, quando sorge il sole, un leone appena si sveglia comincia a correre per evitare di fare la fine della gazzella che è morta il giorno prima.
E poi, correndo, vede che c’è la gazzella morta il giorno prima lì e dice _Che cosa corro a fare? Mi fermo e gli do due mozzicate_.
Comunque, dove voglio arrivare? Non è importante che tu sia un crotalo o un pavone. L’importante è che se muori, me lo dici prima."
E' triste, ma dicono che vada cosi'. In effetti non ci voleva una ricerca dettagliata. Purtroppo. Forse pero' non e' dovuto ad Internet, come dicono, od all'ingarbugliamento odierno, ma soltanto ad un pizzico di pigrizia di ciascuno. E, ovviamente, ci sono anche io dentro, invischiato pesantemente. E me ne dispiaccio.

mercoledì 11 ottobre 2006

Hide

To what do I owe this gift my friend?
My life, my love, my soul?
I've been dancing with the devil way too long
And it's making me grow old
Making me grow old

Let's leave...oh let's get away
Run in fields of time
Where there's no reason to hide

What are you going to do with your gift dear child?
Give life, give love, give soul?
Divided is the one who dances
For the sould is so exposed
So exposed

Let's leave...oh let's get away
Get lost in time
Where there's no reason to hide

Let's leave...oh let's get away
Run in fields of time
Where there's no reason to hide

There is no reason to hide

No reason to hide


 


Creed - Weathered

Capitolo Ventottesimo

Baricco dice che Siamo Conservatori Quasi Per Necessità.

lunedì 9 ottobre 2006

Sentieri,


questione di poco,


paesaggi che cambiano restando sè stessi.


Piccole scelte per grandi cammini,


è tutto silenzio o tutto gridato.


A volte, c'è una guida,


la sento anche se non la vedo.

COMUNICAZIONE DI SERVIZIO PER ANDYLOVE. Duemila visite superate. Secondo Shynistat e senza contare le 843 volatilizzate come per magia.

venerdì 6 ottobre 2006

E' Delicato

Tu lo sai che non è la fine

Sì che lo sai……..

Che viene maggio e sciolgo le brine

Sì che lo sai……..

 

Resti d’inverno, persi nel vento

Io non mi stanco no, no

E vengo a cercarti in un sogno amaranto

 

Questo cuore… sparpagliato

Per il mondo se ne va

Questo cuore… disperato

E’ delicato

 

Dove sei, arcobaleno

E cosa fai……..

Miele selvaggio quando ti sogno

Che cosa fai……..

Nel cuore mio, tra il nulla e l’addio

 

Questo cuore… sparpagliato

Per il mondo se ne va

Questo cuore… disperato

E’ delicato

 

 Così mi manchi… nell’universo…

In mezzo al mondo… così ti cerco…

E grido forte… da in mezzo al mondo…

 

Solo io… posso trovarti…

Solo io… e inginocchiarmi…

Solo io… per innalzarti…

Mio sole mi senti

 

Solo io… da quante lune…

Solo io… ti aggiusto il cuore…

Solo io… io sono un’ombra…

E tu, tu sei il sole

 

Yehee yehee… così mi manchi…

Yehee yehee… e grido forte…

Yehee yehee… da in mezzo al mondo…

Mio sole rispondi

 

Questo cuore… sparpagliato…

È delicato

È tutto qua.




Zucchero - Fly

mercoledì 4 ottobre 2006

Holly & Benji

Ogni tanto, quando si e' con gli amici, il discorso salta fuori, ed escono le domande. E le risate. Oggi mi e' venuto in mente di fare un piccolo riassunto.
L'argomento e' Holly & Benji, il mitico cartone che tutti i ragazzi della mia eta' (e non solo) hanno imparato ad apprezzare ed amare. Cosa c'e' di cosi' stano in questo serial d'animazione? Nulla, a parte il cartone stesso.

- Il cartone si chiama, in Italia, Holly & Benji. Cio' e' incurante del fatto che Benji giochi praticamente 4/5 partite in tutto e poi si trasferisca in Germania.

- Holly e' il ragazzo perfetto. Gioca da Dio a calcio (ricordo che e' giapponese). Va stupendamente a scuola. Le gnocche gli si afflosciano ai piedi (Patty gli sta dietro da quando hanno 5 anni). E' bello. E' saggio. Ha una moralita' spaventosa. Una ripresa dagli infortuni al limite della rigenerazione.

- Quando si fa parte di una squadra, nel mondo di H&B, si e' totalmente dediti alla causa. Possibile che non si cambino mai la divisa sociale da quando sono pulcini a quando giocano in prima squadra? Le lavera' qualcuno? Mi immagino solo l'effluvio...

- Una delle domande chiave del cartone e': MA COME CAZZO E' FATTO IL CAMPO DI GIOCO? La cosa che balza subito all'occhio e' che l'hanno costruito a cavallo del Fujiama, probabilmente... insomma, si vede bene che segue la curvatura terrestre. La lunghezza e' variabile da partita a partita; infatti, se la partita e' semplice, il campo e' piu' corto e si fa subito ad andare da porta a porta per segnare una cinquantina di reti, quindi credo siano 2/3 km. Se invece la partita e' tosta, per aumentare lo spettacolo, allungano anche il campo che, penso, sia circa una ventina di miglia.

- La maggior parte delle puntate segue Holly e company che si danno battaglia nei campionati giovanili, da quando hanno 5/6 anni fino ai 18 circa. Le partite sono disputate negli stadi olimpici di mezzo Giappone, con una media di spettatori vicina alle 40000 presenze, senza calcolare i tifosi che seguono comodamente trepidanti le gesta dei calciatori in televisione o alla radio

- La Thou e' ricalcata sull'Inter

- Quando i giocatori saltano di testa, rischiano ogni volta di sparire in quanto riescono a vincere di molto la forza di gravita'. Nello spazio finiscono tutti i giocatori che durante le puntate escono di scena e non vengono piu' reincontrati (mi viene in mente Mason, quando iniziano tutti ad andare in nazionale o Bob Denver)

- Jack Morris non ha naso, ma solamente una X disegnata da Bruce Harper durante uno scherzo in ritiro

- In Giappone i dentisti fanno cagare... parecchi ragazzi hanno un dente solo

- I preparatori atletici sono paurosi

- Mark Lenders ha il porto d'armi per i propri piedi. Riesce a spostare portieri, sfondare reti, bucare onde, uccidere aquile in volo, incrinare cemento.

- Julian Rose e' l'unico che conosca il termine "fuorigioco". Stupidamente, invece di tenersi l'informazione per se', dopo aver messo in crisi gli avversari, divulga tutto, spiegando nei minimi dettagli la regola, e perde miseramente.

- Gli arbitri servono a fischiare l'inizio... e spesso anche la fine delle partite, a patto di aver dato un congruo recupero (in cui si svolge la maggior parte del match)

- Gli allenatori non esistono o sono comunque molto rari. Resta il fatto che siano accessori inutili, tanto decidono i capitani delle squadre. Inoltre i giapponesi non capirebbero comunque nulla di tattica: le squadre si allungano dopo 12 secondi di gioco (se non prima), ci sono paurose voragini difensive (solitamente gli spotter preferiscono giocare all'altezza del corner) e la nazionale giapponese in campo schiera 15 attaccanti su 11 giocatori.

- Corner, punizioni o rigori sono regole che si applicano una tantum (solo se e' funzionale alla partita). Di solito si vedono giocatori sanguinanti che si rialzano ringraziando l'avversario.

- I campi giapponesi o sono simili a tavoli da biliardo oppure scivolosissimi. I gemelli Derrick quando scorrono di schiena (per 800 m) sul prato non si grattugiano.

- Il dono dell'ubiquita' esiste

Ecco alcuni aspetti che mi preme sottolineare... se a qualcuno viene in mente altro, me lo dica.

Come possiamo volare con le aquile se siamo contornati da tacchini...


Ovviamente, Lui. Voce. Chitarra. Piano. Groove. Lento. Struggente. Poesia. Emozioni. Tanto. Tutto.

lunedì 2 ottobre 2006

Capitolo Ventisettesimo

La Forza Del Senso Per Loro E' Altrove, dove loro sono sempre I Barbari di Baricco giunti al ventisettesimo.

sabato 30 settembre 2006

7002 airaiznaniF

Nel silenzio della carta stampata, che mai come in queste occasioni servirebbe per avere qualche numero scritto e non qualche numero detto, ieri, oggi e domani si sta assistendo al pianto dei ricchi in una macelleria sociale. In pratica, chi ha qualche dindo in più passa a far la spesa dai fornitori proletari di salsicce della Festa Dell'Unità. Bella e suggestiva immagine, non c'è che dire. Ma sarà vera?


C'è chi ha il famigerato SUV, che si vocifera sia un cargo siberiano il cui possessore è rimasto intrappolato dentro e non riesce a liberarsi; c'è chi guadagna, ma non abbastanza; e chi spende, più che dovrebbe; le manovre sono ardite, da fare a zig-zag tra PIL (una intera foresta di PIL), aliquote (versione riveduta e corretta di un velivolo in dotazione all'areonautica senegalese degli anni '60), rimodulazione (parola che evoca il sequel di un film... Finanziaria 2007 - The Return) ed equità (operazione semplicissima che si insegna alle elementari e che tali laureatoni del Parlamento, soprattutto i non mancini, non riescono proprio a capire). Mah.


Sinceramente, non so che dirvi. Alla prossima.

Strano ma vero

Quando hai perso l'anima, cos'altro puoi perdere? Credo, sia tutto finito lì. Non hai più niente. Ed, intendo, ad ogni livello... E' lo spirito che sostiene il corpo, che è sempre un pò più forte; ed alle volte si ci trova in situazioni, davanti a scelte che richiedono un bilancio, uno scavar dentro a trovare le ragioni profonde. Ecco, tutto questo per segnalare una storia, una piccola storia che però mi ha colpito. Il sogno di qualunque ragazzino, ragazzo, adulto ed anzianotto. Raggiunto. Capito. Salutato senza rimpianti. Qui.

martedì 26 settembre 2006

Ma si può perdere tempo in questo modo? E' più o meno un'ora che sono qui davanti al computer a non far praticamente nulla. Devo ammettere che il posto è bellissimo. Me l'ha fatto scoprire Andylove la settimana  scorsa; è una stanza della biblioteca di ingegneria in cui regna silenzio e dove sono presenti 6 computer connessi ad Internet. Le sedie a poltroncina sono da paura, non c'è nessuno che ti alita sulle spalle la propria frustrazione da fila informatica, i monitor sono LCD e la tastiera funziona discretamente bene. Il paradiso.... che credo durante le lezioni mi distrarrà parecchio. A proposito di lezioni, è uscito l'orario... abbastanza pessimo (per non dire di peggio). Ho lezione dal lunedì al venerdì, con pochissime ore ogni giorno distribuite in punti strategici. Infatti uscire alle 18.30 equivale per me rincasare tardissimo. Maledetti!!!
Comunque, ritornando alle fasi del mio cazzeggio che sicuramente interesseranno tutti gli avventori del blog, non ho fatto altro che chattare sul messenger (mik, michael sconfield, valeria alcuni nick) e cercare un multieffetto per la chitarra. Ripensandoci, cercare di capire come funzioni un multieffetto per la chitarra. Ripensandoci ancor meglio, cercare di capire cosa sia un multieffetto per la chitarra.
La mia vita, come si può vedere, è molto pregna. Ma la vita di chi non lo è?

Capitolo 26

Al ventiseiesimo posto c'è Sarebbe Utile Avere Qualcuno Capace Di Dare Risposte.

Il mestiere dell'arbitro

Premessa: non è successo nulla di gravissimo, solo qualche punto di sutura. Per questo mi permetto di sorriderci sopra.

Il mestiere dell'arbitro o di un giudice è duro. Ecco cosa accade alle gare di giavellotto.

giovedì 21 settembre 2006

Sono tornato in Toscana, dopo quest'estate troppo breve, come ogni periodo di vacanza (vacanza?). Tanto è successo, tanto è passato; momenti belli, brutti, tristi, pieni di risate, musicali. C'è chi mi ha fatto male, volendo o meno, chi ho ferito e tanto altro, come ogni fase della vita.
Cosa mi rimane? Non lo so nemmeno io. Qualche cd (di cui anche qualcosa di mio, o più precisamente, di nostro), un pò di esperienza in più, qualche chilo in meno, due pedali per la chitarra, gli occhi di una ragazza, le carezze infinite di un'altra, sapori di vino, due filmati, una sigla, qualche film, svariate foto, la felicità di una neomamma e un neopadre, una Coppa Del Mondo, un calcio fasullo, un ciclismo illusorio, tante parole non dette, emozioni non comprese, piccoli inganni e grandi verità, concerti, sogni a forma di canzoni, i complimenti per la mia bontà d'animo (ci sono stati, lo assicuro... mia madre dice sempre: <<Beata colei che ti sposerà?>>... sentito, affrettatevi e accorrete), qualche partita a calcetto, incazzature mostruose, bagni d'agosto come quelli di settembre, uno stereo nuovo in macchina. Tante cose, tante cose. Tutto passato, tutto che perde i contorni per ritornare alla solita vita invernale, fatta di libri, amici e stupidaggini.
Mi manca ancora tanto, ma non soffro come avrei pensato. Chissà perchè...

Capitolo Venticinque

Il venticinquesimo capoverso di Baricco su Repubblica... Come Zattere Sopravvissute Al Naufragio.

martedì 19 settembre 2006

venerdì 15 settembre 2006

Equipaggiamento

Da vero profano della chitarra, da umile contadino della seicorde, da piccolo ed infinitesimo musicofilo... ecco il mio iniziale ed attuale equipaggiamento:



 ossia una Cort G250.



Amplificatore Kustom KGA65.



Pedale OD100 OVERDRIVE/DISTORION della Behringer.



Pedale  UC100 ULTRA CHORUS della Behringer.


Non ridete troppo miei piccoli John Petrucci che passate per questi lidi...

sabato 9 settembre 2006

Go & Stop

Ho ancora nelle orecchie le voci di Caressa e Bergomi, dietro la schiena il ricordo dei cuscini del divano e negli occhi il Romeo Neri. La rincorsa impossibile parte. I capitani si scambiano i gagliardetti, i saluti di rito; il meno famoso chiede al Campione Del Mondo una foto, anzi due... i sorrisi volano e sorvolano i cieli romagnoli. I fratelli dirigenti e il presidente stanno lì, in piedi e un pò stretti, abituati agli enormi spazi soliti della casa madre. Tutti con un polsino a ricordare ciò che, comunque sia, è stato; e questo anche per distinguersi in questo purgatorio in cui dicono di essere stati sbattuti (è giusto, credo, ma il tifo vuole essere cieco... tifo???). Da una parte nomi, dall'altra Nomi.


Silenzio per Uno, un NOME, che è andato. Lassù. (ciao G).


Fischio. E via, finalmente a parlare di corsa e sudore, di botte e tiri e calci e testa e tutto. La differenza emerge al primo impatto, poi pian piano scema. Languidamente arriva il fischio. (e ho scoperto che in Purgatorio non danno thè caldo, ma una bibita rinfrescante... Caressa docet). Poi si ricomincia, stancamente come si era finito. Quindi un urlo, a squarciare questo smorto pomeriggio. E un grido soffocato, un pò più in là, seguito da un enorme vaffa (e non per il razzismo). Fine.


Da meno diciassette a meno sedici. Sempre ultimi anche se atteggiati come primi. E' difficile. Nessuno lo crede, ma è difficile.

Capitolo 23

Del ventitreesimo il titolo è Dove Noi Cerchiamo Risposta.

Dicevo l'altro giorno che mi sentivo scorrere qualcosa... Beh, è SCORSO, in tutti i sensi.

venerdì 8 settembre 2006

Fra qualche giorno...


...e non dico altro!

lunedì 4 settembre 2006

Nella prossima vita...

... devo ricordarmi di imparare a suonare prima di registrare un pezzo!

giovedì 31 agosto 2006

Me lo sento scorrere dietro la schiena da stamattina. Sta per succedere qualcosa.

martedì 29 agosto 2006

Improvvisamente, mi sembra
molte speranze e situazioni
si sono sciolte
alla lettera.
Occhi, voci e sorrisi
continuano i loro giochi illusori,
ma realmente la lontananza,
la distanza, è.

Ventiduesimo Capitolo

L'Allergia Per La Profondità è al numero ventidue del capitolame baricchiano su Repubblica.

venerdì 25 agosto 2006

Va bene, basta, un caffè e torno a studiare.

Poesia (?)

Guardami.
Ascoltami,
e l'attenzione riversa a fiotti
su me, le mie pene e le mie parole.
Muto, vinto dal dolore,
ti chiedo una speranza.
Guariscimi.
Strappami questi veli pungenti,

...mio adorato tubetto di Voltaren.

lunedì 21 agosto 2006

.osseccus è asoclauq am, asoc eripac a ocseir noN

domenica 20 agosto 2006

Ho appena rivisto, dopo una buona dozzina d'anni (credo), La Storia Infinita.

lunedì 14 agosto 2006

Casa di Fabio

Sul finir delle prove ci trovammo in una selva scura, che la dritta via era smarrita. E, guardando attorno l'aria che s'addensava e che il giorno sfilava via, così come le energie e la voce, di tutto facemmo una fascina e cominciammo col prendere immagini del nostro tempo e del nostro luogo.


Immediatamente principiò il riso degli stolti e tutto diventò orpello... i liuti cessarono il fragore e i tamburi ammutirono soavi.


Ne rimase qualcosa, di molto lontano dall'idea del nostro convegno... gli esempi vennero gelosamente custoditi e solo uno se ne salvò.


Questo.


sabato 12 agosto 2006

PIEFFEEMME

Stasera CONCERTO!!!


Orgia di Capitoli

Cavoletti, ne ho saltati un bel pò, quattro per la precisione. Il diciassettesimo è Il Varco Verso Una Qualche Spiritualità. Il diciottesimo dice che Beethoven Si Sarebbe Potuto Fermare Lì. Il diciannovesimo, a parer mio, dei quattro, ha il titolo più stimolante: Strabordando Con Arrogante Ineleganza. Il ventesimo si intitola L'Aspirazione Borghese Al Dominio.

mercoledì 9 agosto 2006

OBIETTIVO: acquistare adattatore CANON-JACK


PRIORITA': abbastanza alta


TEMPO A DISPOSIZIONE: la giornata odierna


TEMPO ATMOSFERICO: abbastanza buono, soleggiato ma ventilato (insomma ...ato)


ARMI A DISPOSIZIONE: oggetto pesantissimo, simile ad un comunissimo vocabolario di inglese, da scagliare contro qualsiasi nemico. Pantaloncino idroresistente completo di tasca portaoggetti laterali (volgarmente detto "costume da bagno"). Zoccoli (è quest'ultima un'arma micidiale da usare solo in caso di enorme emergenza planetaria)


 


MISSIONE COMPIUTA. Domenica, forse... succede qualcosa.

lunedì 7 agosto 2006

Resumè

Non avete mie notizie da qualche giorno. Sono vivo. Ho avuto un poco di febbre, ma adesso sono di nuovo in piedi. Prossimamente scriverò di Tiemmeò, ossia TMO, ossia ancora TeleMonteOrlando, la telestreet di Gaeta, perchè è successo qualcosa di incredibile. Intanto beccatevi questo post inutile. Vediamo un pò, per aggiornare il mondo virtuale delle mie (poche ed insulse) imprese di questi ultimi dì... ho preso il biglietto per la PFM e non vedo l'ora (in effetti non ho l'orologio); oggi abbiamo scritto un pezzo in sala prove (ossia nella cameretta del batterista... un giorno di questi salgono i carramba e ci portano tutti e tre in visita a Regina Coeli); ieri, all'Odeon, vicino al tavolo nostro c'era Luca Dirisio; l'acqua a Gaeta è stupenda anche se si vocifera l'esatto contrario; fa un caldo sostenibile; alla PS2 sono un mostro (grazie alla "malattia" che ha forzato me e mio fratello a giocare ininterrottamente per 4 lunghi giorni a Winning Eleven 10); mi si è rotta la custodia della chitarra elettrica; il nuovo stereo in macchina funziona a meraviglia; ho superato, finalmente, il quinto quadro di Caesar.

martedì 1 agosto 2006

Breve Storia #2

Si svegliò. Era tardi per tutto, era presto, invero, per lei stessa. Guardò il soffitto, bianco non uniforme; la vernice in qualche punto scrostata lasciava ferita la superficie. Sul grande letto le lenzuola non v'erano più, scalciate lontano. Il sole entrava in silenzio nella camera, filtrando dalle persiane verde scuro. Lei, lì, assaporava i raggi caldi e immaginava la vita fuori, piena di energia.


Si alzò e la prima azione di quel giorno fu ignorare il trillo insistente del telefono. Sicuramente la cercavano dall'ufficio. Non aveva alcuna intenzione neanche di inventare una scusa. Sarebbe stata irreperibile, eterea come il vento e leggera come una piuma, finalmente libera da quelle catene di smog e di etichetta imposte, senza dover guardare adorante un uomo che non lo meritava, senza più dover dire "sì, certo, come dice lei", senza dover parlare per frasi fatte e dette e chissà cos'altro. Almeno per quel giorno.


Sapeva cosa doveva fare. Uscire. E raggiungere Via delle Rose, all'angolo.

lunedì 31 luglio 2006

MAi suonato così tanto in vita mia come in quest'ultimo periodo. Ieri, consuete prove domenicali. Il mio polso (IL SINISTRO) distrutto a causa di una partita di calcetto. Ho stretto i denti ed ho esploso accordi su accordi (note su note non lo posso dire perchè sarebbe un insulto alla mia attuale regina, la Chitarra Elettrica). Come risultato ho avuto massiccie dosi di ormoni felici (non specifico nomi per non fare figure ignorantesche, ma credo endorfine) rilasciate dal mio organismo, il predetto polso in fiamme e una canzone. Nuova. Nostra.

domenica 30 luglio 2006

Stasera ho fatto una gran cazzata, scusandomi per il termine. A fin di bene, ma pur sempre una gran cazzata rimane. Sono troppo buono e questo spesso mi si ritorce contro.

venerdì 28 luglio 2006

mercoledì 26 luglio 2006

Capitoli Quattordici e Quindici

Stavolta ne posto due insieme... Rendere Accessibile Tutto Il Sapere, ossia il quattordicesimo capitolo, seguito a ruota dal quindicesimo, La Velocità E' Generata Dalla Qualità.

lunedì 24 luglio 2006

Breve storia

Un giorno si alzò dal letto, guardò la sveglia che ancora doveva suonare e disse:<<Driiin>>.


Poi la spense e continuò a dormire, affogando nel sonno tutte le scadenze della giornata e della vita. Sarebbe arrivata in ritardo sul lavoro. Non avrebbe visto Marco a pranzo, ormai una tassa sulla felicità. Niente caffè e sigaretta. Niente shopping.


Pensò, con quella parte di cervello ancora ancorata alla presunta e pressante realtà, nelle pieghe del riposo. Oggi vivrò davvero.

domenica 23 luglio 2006

Fly Away From Here

Gotta find a way
Yeah, I can't wait another day
Ain't nothin' gonna change
If we stay 'round her
Gotta do what it takes
Cuz it's all in our hands
We all make mistakes
Yeah, but it's never too late
To start again, take another breath
And say another prayer

And fly away from here
Anywhere, yeah, I don't care
We'll just fly away from here
Our hopes and dreams
Are out there somewhere
Won't let time pass us by
We'll just fly...

If this life gets any harder now
It ain't no never mind
You got me by your side
And any time you want
Yeah, we can catch a train and
Find a better place
Yeah, cuz we won't let nothin'
Or no one keep gettin' us down
Maybe you and I
Can pack our bags and hit the sky

And fly away from here
Anywhere, yeah, I don't care
We'll just fly away from here
Our hopes and dreams are out there somewhere
Won't let time pass us by
We'll just fly...

Do you see a bluer sky now?
You can have a better life now
Open your eyes...
Cuz no one here can ever stop us
They can try but we won't let them
No way...

Maybe you and I
Can pack our bags and say goodbye...

And fly away from here
Anywhere, honey, I don't care
We'll just fly away from here
Our hopes and dreams are out there somewhere
Fly away from here
Yeah, anywhere, honey
I don't, I don't, I don't care...

Yeah, we'll just fly...



Aerosmith



sabato 22 luglio 2006

Primo scorcio d'estate

Mare, mare, mare e ancora mare. Poi sonno. Chitarra. Basso (new entry). Musica, in generale, come al solito, più del solito. Uscite, motorino o macchina è lo stesso. Occhi. Discussioni, leggere o meno che siano. Granite. Tornei di beach soccer (purtroppo vissuti da spettatore). Partite di calcetto (giocate realmente). Caldo, ventilatore e zanzare. Insonnia leggera e (ri)visione delle partite dei Mondiali a notte fonda. Poco Internet. Molto Caesar III. Amicizie nuove. Soldi spesi; bene o male si vedrà. Chiacchierate con parentame assortito. Bilancia sollevata nel proprio gravoso compito. Io felice.

mercoledì 19 luglio 2006

Finalmente a casa, l'esame è dietro. Superato, ma non come avrei voluto. Anzi, sono davvero incazzato. Passi che sono andato lì senza un'ora di sonno. Passi che, pur avendo la macchina, sia dovuto arrivare in facoltà alle otto e un quarto con l'inizio dell'esame alle nove per trovare parcheggio. Passi un pò meno che io, lì, in orario mi sia visto passare davanti sette/otto persone che, sì, erano in lista prima di me, ma che si sono presentate con calma scaglionate lungo la giornata; il loro nome, all'appello era stato cancellato e quindi reintegrato nella stessa posizione. Passi che ho saltato il pranzo perchè la mensa vicina ad ingegneria era chiusa e mi sarei dovuto fare un chilometro e mezzo sotto il sole assassino di oggi. Passi che sono stato interrogato per ultimo, verso le cinque, con uno stress micidiale sulle spalle, sudato, rincoglionito, assonato e tante altre cose che non sto a specificare.


Ho sentito tutte le domande della giornata, ne sapevo un buon 80% molto bene e le restanti abbastanza bene. Perchè allora il prof a me, SOLO A ME, ha chiesto una cosa non in programma, di pertinenza di un'altra materia?

martedì 18 luglio 2006

Ragazzi, ho paura... tecnicamente, in questi momenti, sono sotto esame. In realta' saro' interrogato oggi pomeriggio in quanto il professore di Trasmissione Numerica, il Menga, ha optato per una pausa. PER LUI, PAUSA! Per me sara' studio se voglio sperare di avere una firma in piu' sul libretto. Stanotte non ho chiuso occhio, of course. Un tempo dormivo in mezzo al casino piu' totale, adesso non riesco nemmeno a pensare di prendere sonno. Non ho ancora mangiato e non credo di farlo fino a stasera. Insomma, sono a pezzi, un mosaico di personcina che spera di finire al piu' presto per far rotta verso il mare, verso le prove col gruppo, verso un po' di rilassamento generale. e forse anche verso qualcos'altro.

Capitolo 13

Era un libro su Google, il titolo del tredicesimo capitolo. Scusate il ritardo con cui lo posto.

sabato 15 luglio 2006

Altra notte, in bianco, spesa nell'ammirare il candore, ombrato dal notturno, del soffitto.

venerdì 14 luglio 2006

Mi diaspiace di non essere presente come al solito, di lasciare poche graffi e ancor meno parole sulle pagine html di questo blog, ma l'esame si avvicina. L'Esame del Menga. Forney, Ungerboeck, Viterbi. Nomi e metodi da mandare a memoria. E ho detto tutto. Fa un caldo esagerato, fuori è bellissimo, la spiaggia è suadente, la musica risuona sempre nelle pieghe dei miei neuroni inferociti ed io, campione del mondo, devo restare qui.

mercoledì 12 luglio 2006

Senza sangue,
ormai, sento.
Riflessi lontani,
genuini e diretti,
come treni a vapore sbuffanti,
ricordo, andati.

martedì 11 luglio 2006

Sentita ieri

Svelato l'arcano sulla causa scatenante della testata di Zidane a Materazzi.


L'azzurro gli ha detto: "Passerai all'Inter!"

lunedì 10 luglio 2006

Grazie a Zidane per il gioco che ci ha regalato... se volete (e vi consiglio di farlo) cliccate qui.


Comunque ridicola la Fifa... Zidane migliore giocatore di Germania 2006 non si può proprio sentire... e poi si diceva di De Rossi...

ITALIA UBER ALLES

Fischio. Siamo ai rigori. E' la fine; o è l'inizio? Si è pensato di tutto. Tutto. Di nuovo come 12 anni fa, quando in America era mezzogiorno e il caldo tagliava le gambe e risucchiava vorticosamente il respiro. Io, dodicenne, già avevo avuto la fortuna di festeggiare un Mondiale, Spagna '82, tra le braccia di mia madre, portando il fardello dei miei sei mesi. Pasadena, avevo la febbre. Vidi Baresi piangere. E adesso sento la paura. La possibile ripetizione dell'orrore. Ma anche che non può andare sempre così, cazzo no. Zidane non c'è più, ormai lavato via a vita dal mio nostalgico cuore juventino un pò stinto; via con un colpo di testa come fece a Parigi 8 anni fa. In campo le facce mettono i brividi e tutte le voci sono sussurri. Marcello cerca con gli occhi altri occhi, quelli in cui brilla quella scintilla, quella che potrebbe accendersi, infiammarsi e divampare ovunque. E chiama vicino a sè tutti, perchè questo momento è di chiunque, anche di quelli che col calcio non hanno niente a che vedere. Chiede, perchè è solo con le buone che si ottengono le cose, e prosegue nell'ispezione psicologica, nella ricerca di quel barlume di follia e di fermezza. E forse trova. i nomi sono cinque, come le dita di una mano, un pugno di uomini il cui sangue ormai scorre denso e nobile; ma non come il blu delle notti d'estate e della Parigi pittoresca bensì come l'Azzurro dei Mari della Sardegna, dei Cieli delle Alpi, delle MAglie dei nostri Cuori. Andrea. Marco. Daniele. Alessandro. Fabio. Questo è il momento, atteso. Distolgo per un attimo lo sguardo dalle immagini che parlano di speranza e di terrore, e fisso mio fratello, DAvide, dodici anni come me dodici anni fa. Piange. Non è ancora successo niente e piange, come già aveva fatto quando la strada si era fatta salita insormontabile, minuto sette di un primo tempo troppo lontano. "Davide, vieni qui" dico. E lui, senza rispondere, seguita a struggersi e affonda ancora nel divano. Mia madre, zitta. Mio padre, concentrato. Alessandro, per me sempre piccolo, in piede, mani nei capelli, in attesa. Gli amici, Silvio, manu, Viviana, paralizzati. Io e Silvio ci stringiamo forte le mani, rapiti. Torno a guardare lo schermo ed Andrea che si avvicina. Silenzio. Urlo.


E infine c'è Fabio. Basta fare un passo, un ultimo passo per cambiare tutto. Nessuno ha più freni, ma nessun bisbiglìo nell'aria. Fabio, con calma...


 


Indescrivibilmente siamo lassù.


domenica 9 luglio 2006

Il giorno più lungo

Senti che non è come sempre. Oggi è di più. L'aria vibra, elettrica. I rumori sono gli stessi, ma diversi. Il silenzio è strano. Le preoccupazioni quotidiane, il mare, lo studio, la musica. Nulla ha più il proprio senso. L'attesa distrugge, logora. La sera, stasera, non arriva mai eppure è già qui. Poche ore - ore, pensate bene - una partita - una partita, ci credereste - un passo verso la storia. Che pazzia. Una partita, torno a ripetere, per ribadire l'idiozia: e la storia dietro l'angolo. Ma è maledettamente vero e reale e il gioco non è più gioco. Perchè l'emozione non si spiega, perchè un rigore al '95 o un tiro al '118 trasformano la vita vera in puro impulso, in grida nevrotiche. E il tempo, per attimi si ferma, e sovrasta nell'immensità. E sei lì, a stringere un cuscino o a tirare schiaffi in faccia a tua madre e chiedere ancora e ancora. Ancora. Una volta in più, una sola volta in più. Stasera.

giovedì 6 luglio 2006

mercoledì 5 luglio 2006

Vogliamo ricordarlo così


L'immagine simbolo del Mondiale duemilasei, Germania. Cufrè e Mertesacker in uno scambio d'opinioni.

Personaggi Mondiali

E prima che il tutto finisca, bene o male che sia, parliamo un po’ dei giocatori di questo Mondiale. Ma non dei Del Piero o dei Ballack, dei Zidane o dei Cronaldo; di loro già si sa. Voglio dir qualcosa circa gli altri, di quei piccoli calciatori che si affacciano e fanno grande lo sport per un motivo o (soprattutto) per un altro. E mi sento anche di schierarli in campo. Data la natura offensiva, credo che un 4-3-3 sia perfetto:

 

HISLOP: il portiere di Trinidad & Tobago. Già di per sé questo basterebbe. Ma se si aggiunge che è pittoresco, ha sbarrato la strada alla Svezia, ha reso la vita difficilissima a Lampard e soci ed ha una laurea in ingegneria aerospaziale, il gioco è fatto.

 

JAMBA: angolano. Un difensore come lui entra di diritto nei cuori. Soprattutto in quelli dei tifosi portoghesi. Ci ha infatti regalato una perla; farsi superare in velocità da Figo non ha prezzo.

SANCHO: un mito assoluto, lui e le sue trecce (senza le quali Crouch non avrebbe mai segnato). Servendo a Trinidad qualche giocatore per completare la rosa, la scelta è caduta su questo simpatico caraibico con la faccia da barista di noci di cocco. Gli hanno detto: “Tira avanti”. L’ha presa alla lettera. Palla o avversari, nessuna differenza.

CHIPPERFIELD: l’ho sempre detto: l’Australia mi era simpatica. Purtroppo ha incontrato l’Italia troppo presto. Ma io ho incontrato Chipperfield nelle mie scorribande su Sky e non ho potuto far altro che innamorarmici anche e soprattutto grazie alla scena più antisportiva che abbia mai visto. Brasile- Australia, seconda partita del girone, senza storia già in partenza. Ma gli australiani stupiscono e, seppur perdendo, escono a testa alta. Fine partita. Zagallo, brasiliano, mondiali vinti a iosa da giocatore ed allenatore, capelli bianchi, disidratazione evidente, anni sparsi qui e lì lungo il corpo, si avvicina al Chipperfield, un comunissimo Chipperfield. A parte il sudore sembrava proprio il classico Chipperfield da salotto. Si congratula e gli porge una maglia del Brasile, quella di Roberto Carlos. Lui, sì, il terzino sinistro, uno dei miti del calcio moderno, uno che ha sfiorato il Pallone d’Oro, che ha un mancino siderale e gioca nei Galacticos. Il modo per complimentarsi e rendere il massimo onore: il rispetto dell'avversario. Il Chipperfield guarda Zagallo, prende la maglia, la esamina a fondo. Pensa, col suo cervello da canguro, saltando da una parola all'altra. Maglia. Giallo. Brasile. Io. Sconfitta. Roberto Carlos… che caxxo vuole da me ‘sto vecchio?... E lì, proprio lì che il ragazzone australiano ha l’Idea.

Tira la maglia in faccia al brasiliano e va via.

SENDEROS: venti anni o giù di lì. Lo svizzero è proprio forte, massiccio, una roccia. Anche troppo. Calcio di punizione. Lui colpisce di testa. Colpisce. Palla e un coreano, uno di quei piccoli coreani che si insinuano un po’ dappertutto. Palla in rete. Coreano cromato a terra in una pozza di plasma. Senderos che corre alla Tardelli. Quando l’hanno fermato, ormai nei pressi di Basilea, aveva finito il sangue.

 

DE ROSSI: solo una scena, dopo la gomitata a McBride… Io? Ma stai fuori? Non ho fatto niente!... che impagabile faccia da culo.

LEE CHUN SOO: basterebbe chiamarlo come ha fatto la Gialappas per tutto il tempo: Anacleto Mitraglia. Il coreano biondo non passa inosservato. E neanche la sua danza sui carboni ardenti prima di battere gli angoli.

SULAIMANI: prendi Pirlo e Gattuso e uniscili in un solo giocatore. Ovviamente non i piedi di Ringhio e la corsa di Andrea ma il contrario. Bene, esce un fenomeno. Adesso dividi per 30. Ecco Sulaimani. Fin qui, nulla di strano. Ma è il primo giocatore che entra in campo da capitano, non viene sostituito e quando entra Al Jaber gli viene tolta la fascia. Viene degradato in campo.

 

YORKE: è di Trinidad ma è a Tobago che ha già uno stadio intitolato. Qualche anno fa, nel Man UTD, era uno dei Calypso Boys. Attaccante puro destinato a giocare regista davanti alla difesa causa penuria di piedi dei compagni degni di tal nome. Un po’ come Holly Hatton.

KAVIEDES: la sua presenza nella All Stars di questi Mondiali è presto spiegata. Voleva esultare dopo un gol con una maschera da uomo ragno giallo (che caxxo di supereroi hanno in Ecuador???). Ha fatto un gol. Ha esultato. La maschera, però, l’ha tirata fuori dalle mutande. Stranamente nessun compagno gli si è avvicinato.

ZACCARDO: lo schiero in attacco. Se lo merita. L’unico che ha fatto gol a Buffon. Con l'aiuto di molta "fortuna" ma pur sempre l'unico che ci è riuscito.




Che squadra, vero? Comunque, non finisce qui. Menzioni speciali per:


BOKA: il difensore della Costa d’Avorio, un giocatore di “statura mondiale”.

GLEN: ancora Trinidad nei nostri cuori. Il suo compito: entrare e tirare fortissimo.

RIBERY: alla carriera.

ROBINSON: da non credere, questo portierucolo inglese. Le immagini della Gialappas sono lì ad imperituro ricordo. Lui che si copre il volto come un bambino per una pallonata.

IVANOV: 16 cartellini gialli e 4 rossi in Portogallo-Olanda.

PIMPONG: il nome dice tutto.

ALOISI: Il suo gol è nato dal famosissimo dribbling del falegname. Sempre dritto.

LOEW: il vice ct della Germania. Si metteva in bocca di tutto. Si puliva le orecchie con la matita. Si snaricciava a ripetizione. Il massimo è stato quando si è asciugato l’ascella con la mano apprezzando a dismisura l’odore lasciato dal proprio sudore.

giovedì 29 giugno 2006

martedì 27 giugno 2006

Adesso, dopo lo sfogo precedente, posso parlare di calcio. O almeno di Mondiali perchè calcio nella giornata di ieri non è che ne abbia visto proprio tantissimo. Infatti, non ci fosse stata l'Italia in campo, penso mi sarei addormentato.


Continuo a dirlo: siamo l'Italia, abbiamo TRE campionati del mondo vinti, tradizione, giocatori, soldi... dobbiamo entrare in campo per imporre il nostro gioco. NON SI PUO' GIOCARE IN CONTROPIEDE CON L'AUSTRALIA. E, badate bene, mi riferisco al primo tempo. Palla ai canguri e tutti nella nostra metà campo pronti a ripartire, speranzosi di un qualche varco. La rabbia è che ogni volta che premevamo un minimo sull'acceleratore creavamo palle gol... perchè non attaccare con convinzione, farne tre e poi tornare a fare gli italiani catenacciari? Misteri.


E non venitemi a dire che è stata la vittoria di Totti come ho sentito da più parti. Ha vinto l'Italia. Nel secondo tempo, in dieci, in un certo senso abbiamo giocato meglio, a parer mio. Intendo dire l'aspetto mentale. Continuavamo a chiuderci, anche più di prima, ma il pensiero era comunque di andare a segnare. Che poi gli infinitesimi tiri fatti fossero inguardabili è un'altra cosa. Il rigore non te lo procuri al '93 se non vuoi andare a segnare... vuol dire che in area avversaria ci siamo dovuti andare.


E poi, lì, tutto è andato al rallentatore. Il fischio dell'arbitro e l'urlo che scatta, l'isteria, gli abbracci. Perchè quel rigore era già gol, lo sapevo, tutti gli italiani lo sapevano. Noi, azzurri tutti, i rigori li conosciamo. Croce e delizia, si potrebbe banalmente dire. Invece è molto di più. Perchè una cosa stupida come il calcio, un gioco - perchè, ricordate bene, è solo un gioco - fa impazzire l'adrenalina. Ed il rigore è il rigore. Ennesima potenza delle emozioni, gesto insulso e semplicissimo quando la pressione non c'è. Diciamolo, tirare un rigore è a tutti gli effetti una stronzata. Ma, quando sei lì, non c'è più il fiato. Forse a Totti è mancato il fiato. L'allenamento c'è, un professionista ha sempre le gambe per un rigore. Ma il respiro, quello sparisce. Il tiro dal dischetto, quel tiro dal discetto, ha paralizzato tutti. Eravamo tutti su quel dischetto.

L'Italia è un paese strano ed assurdo. Da fuori guardarci deve essere uno spasso (in realtà anche da dentro non è male). Pazzie collettive, furbizie, stravaganze, incomprensibilità ed incongruenze assortite. E poi il calcio.


E' tutto per noi, se non più di tutto. Anch'io sono tifosissimo, lo sapete e ne ho dato prova. Ma l'Italia probabilmente mi ha superato. Ieri si decideva della Nostra Costituzione e il pensiero correva tremante verso Viduka. Bossi entrava a gambe unite sulla democrazia e il rosso veniva comminato a Materazzi (esagerando tra le altre cose... per Materazzi, mica per Bossi). Calderoli parlava e Chipperfield correva e distribuiva botte.


Almeno io ho avuto il pensiero rivolto ad un tiggì nell'intervallo mentre tutti pensavano al the caldo di CAressa e agli highlights commentati dalla Gialappas; sarò fatto male, chiamatemi strano, ma l'importanza del referendum restava e sarebbe dovuta essere superiore ad Italia - Australia. Fosse stata Italia - Brasile...


Comunque, ieri l'Italia ha vinto due volte, per la cronaca.

lunedì 26 giugno 2006

Shed My Skin

I am not alone
I live with the memories regret is my home
This is my true freedom
Express all the feelings of what I've become
I watch the rising sun
I hope I find some peace today

It seems I've gone away
It seems I've lost myself
It seems really lost my way
It seems I've lost myself
It seems I've
Shed my skin

Are you ready for me
Or purge my love
Are you ready for me
A bitter sinking feeling

Awake to the fact there's no going back
To the world in which I was living
I'm searching for something but found less than nothing
I watch the rising sun
I hope I find some peace today 


Are you ready for me
Or purge my love
Are you ready for me
Oh 'cause I'm dying to feel
What I have lost

Oh and what I was
All my life I've waited
Endless days have taken
Taken what made me free
Years have gone
I'm broken

Left the past unspoken
Those years
Oh they haunt me still
Shed my skin
Are you ready for me
Or purge my love
Are you ready for me
And shed my skin

Alter Bridge


domenica 25 giugno 2006

Segnalazione

A voi tutti segnalo un evento che avverrà, eccome se avverrà. Dedicato a chi ama (o anche adora) i Coldplay. Ma, non vi preoccupate, anche se non siete fan sfegatati, potete partecipare. Eccovi la locandina:



Quindi, staccatevi dal piccì almeno per il 2 Luglio e giungete festosi a Pescara. Per maggiori e perfettissime delucidazioni circa il tutto, visitate The Scientist ossia il sito della Official Tribute Band.


PS E' pubblicità, è vero, ma se non l'avessi fatta avrei rischiato la vita (o la morte, penso si possa dire anche così). Vero mik?


PPS a proposito di mik, anche lei ha un blog. Come si dice dalle mie parti, "amm' dato la pazziella in mano alle criature" (è scritto da cani, scusate, ma spero si capisca il senso). Mi raccomando, il blog si intitola A Rush Of  Words To The Head. Non andateci se volete preservare i neuroni!!!

NOn vi scordate!

NOn mi permetterei mai di prendere in giro qualcuno per mancanza di memoria, ma oggi e domani c'è il referendum. Ovviamente, NOn darò alcuna indicazione di voto in quanto NOn credo che qualcuno NOn abbia ancora pensato a cosa votare e cosa NOn votare. Mi raccomando, NOn venite a dirmi che NOn ci andrete perchè è molto importante . E' in ballo la NOstra Costituzione, costata sangue e sudore, e la NOstra democrazia. In pratica il NOstro futuro.


Ed, a proposito, vi consiglio un libro che con il referendum NOn c'entra nulla. Di Diego Cugia. Si intitola "NO".

sabato 24 giugno 2006

Memorie di qualche giorno (fa)

Sapete, non ho scritto in questi giorni per mancanza di lassi temporali atti allo scopo e soprattutto liberi dalla tirannia del quotidiano. Nel frattempo, ho dato un esame, ho saltato la laurea di un mio amico (studiavo per il predetto esame), ho visto Italia-Rep. Ceca sul maxischermo ad Ingegneria (Pisa), ho aiutato un pochino mio zio che è stato operato di ernia, ho scommesso su Azzurrimania e ho girovagato un pò nei miei pensieri. In quest'ultima circostanza mi sono anche perso, chiedendomi lumi su alcune scelte che ho fatto e sperando che da esse non fossero nati errori (o almeno non gravi). Sono riemerso al mondo con una paginetta di frasi appuntate a matita, alcune significative, altre meno, che potrebbero ben far parte di qualche canzone o di qualche poesia. Potrei dirne qualcuna, è vero. Ma non lo farò. Altrimenti l'eroinadelculto mi frega le idee (scherzo, Towa... ih ih ih) o Lastupida chissà per quanto tempo mi prende in giro (da una che fa architettura bisogna aspettarsi anche questo... vabbè, lei si diverte così... non si è ancora fatta un quadro del proprio stato mentale). In tutto questo ad Andylove continuano a saltare addosso frotte di ragazze... ma che dico, fLotte di ragazze, fresche come salmoni controcorrente. Simonewin99 fischietta metal a tutto spiano, ebbro dei propri gas (questa, lo ammetto, l'ho fregata ad Elio). L'Italia troverà l'Australia ed io sarò indeciso nel tifo (cioè, tiferò spudoratamente Italia, ma l'Australia era la mia seconda squadra!) agli ottavi, lunedì. Che altro dire per chiudere il cerchio di questo post? Forse... Punto.

Capitolo Dieci

Stanno ammazzando Flaubert. Lo sapevate? E' il titolo del decimo capitolo di Baricco su La Repubblica.

martedì 20 giugno 2006

Ho vinto io. Sono sveglio. E sono vivo.

lunedì 19 giugno 2006

Questo è il terzo post nel giro di pochi minuti. Ho davvero voglia di battere questa tastiera ma, come potete vedere dagli argomenti trattati, non ho un'idea che sia una. Potrei parlare di Casa Savoia, del tiramisù, della prestazione di Adebayor, di come prima ho giocato alla playstation, delle ragazze che non ho, dell'ultimo di De Gregori, di un libro che credevo di aver perso e che stamattina è saltato fuori, di questo giugno che non sa decidersi tra essere caldo o freddo, del Referendum. Ma non farò nulla di tutto ciò. Sono felice per alcune cose, triste per altre, tristissimo per altre ancora. Praticamente ho sette/otto stati d'animo contemporanei, conflittuali e diversissimi tra loro. Riuscirò ad addormentarmi vivo stasera? E a svegliarmi domattina?
Stasera, ennesima partita di calcetto. I miei dolorini assortiti continuano a perseguitarmi ma sarò un perfetto Perrotta. Lui è riuscito a finire quella partita (partita?) ancora vivo, seppur con l'amputazione di un arto... perchè non posso riuscirci io?
E' arrivata la pagella di quel mio fratello rispondente al nome di Davide. Qualsiasi materia, voce, casella recitava una sola uguale, monotona parola: OTTIMO. So che non interessa a nessuno tutto ciò, ma mi andava di dirlo.

Perchè per tutto il giorno non ho preso la chitarra in mano e adesso avrei voglia di spaccare tutto, col volume dell'amplificatore a pallissima? Ho in mente un'ideucola che purtroppo posso solo abbozzare nel più profondo silenzio della mia testolina vuota... ho provato ad arpeggiare piano piano piano con la chitarra classica ma:


1. non è assolutamente la stessa cosa


2. non so come abbia fatto, ma mio fratello che già da un pò dormiva, mi ha mandato a fare...


3. mio padre mi ha guardato bieco


4. sono in una società più o meno civile ed è passata la mezzanotte


Penso che quattro motivi possano bastare. Quindi mi fermo nel parlare (rima involontaria e, sinceramente, orribile).

sabato 17 giugno 2006

I libri si dividono in due categorie: i libri per adesso ed i libri per sempre.


John Ruskin

Numeri

Non sono nel modo più assoluto una persona che crede ad oroscopi, congiunzioni strane, coincidenze assurde. Ma ho trovato un sito che dà i numeri. In pratica calcola i numeri che dovrebbero essere distintivi di un individuo. Stranamente credo che abbia preso abbastanza nel mio caso (forse con un pò di esagerazione).


























Il tuo Numero del Destino è 6
Il tuo Numero del Destino rappresenta il percorso che seguirà la tua esistenza, le doti e le capacità che devi sviluppare per far sì che la tua vita sia equilibrata ed armoniosa.

Il tuo Destino ti condurra' a costruire una casa ospitale e stabile, e una premiante carriera. Vivi in modo responsabile e impari a mantenere equilibrio tra quello che dai e quello che ricevi. Sei simpatetico, diligente e capace di offrire buoni consigli. Sono qualita' per le quali altre persone verranno da te molte volte nel corso della tua vita. Vedi la bellezza nel mondo.




Il tuo Numero dell'Espressione è 7
Il tuo Numero dell'Espressione indica come ti realizzi e in quali aspetti della vita trovi soddisfazioni.

Lo scopo dei 7 e' di perseguire la verita' dietro qualsiasi cosa e ricercare la conoscenza interiore. Questo inseguimento puo' spesso lasciarti isolato da molte cose attorno a te. Infatti, puoi ricercare l'isolamento per appagare la tua sete di conoscenza. Il tuo obiettivo e' di scoprire saggezza e verita' in tutte le sue forme. Potrai anche essere chiamato a condividere la tua conoscenza e saggezza con tutti.




Il tuo numero dell'Anima è 8
Il tuo Numero dell'Anima descrive i desideri intimi e i sogni verso i quali aspiri.

Il tuo intimo desideio e' di conodurre, di prendere il controllo del mondo che ti circonda. Finche' i tuoi talenti ti conducono verso questo desiderio e' molto probabile che i tuoi desideri vengano completamente soddisfatti.




Il tuo Numero dell'Apparenza è 8
Il Numero dell'Apparenza rivela il tuo io esterno, ovvero i tratti della personalità che mostri agli altri.

La personalita' dell' 8 e' ambiziosa, potente e influente. Essi irradiano una forza incredibile e sono destinate a guidare gli altri. Essi sono equilibrati e leggermente conservativi. La loro fiducia in se stessi e' contagiosa ed riassicura anche gli altri.




La tua Quintessenza è 4 
La Quintessenza rivela la tua vera essenza, il tuo vero io. E' la somma tra il Numero del Destino e il Numero dell'Espressione.

Imparerai il valore del duro lavoro, della disciplina, e dell'organizzazione nei tuoi primi anni di vita. Mentre gli anni passano metterai un valido contributo nelle cose che sono destinate a durare. Negli ultimi anni avrai costruito cose di un valore duraturo. Puoi avere dei problemi di salute che combatterai applicando le tue abilita' organizzative per far diminuire i loro effetti su di te.



Il Post Più Bello

Questo è il post più bello che abbia mai dovuto scrivere. Probabilmente sarà banale o non userò un linguaggio perfetto o ancora non sarà una pagina da accostare ai classici della letteratura. Mi sento soffocare e non sto capendo più niente da circa un quarto d'ora. La testa gira, vorticosamente, tutto è confuso, i ricordi mi assalgono, le sensazioni si accavallano e giocano a rincorrersi. Non sto bene e non sono mai stato così bene contemporaneamente. Ma sono troppo felice. E la cosa bella è che questa felicità ha un nome.


Luigi


Non so che dire e non riesco a descrivere il mio stato d'animo. Dire solo "AUGURIIIII" non basta, lo sento. Daniela e Mario, vi sono vicino adesso come lo sarò sempre.

giovedì 15 giugno 2006

Capitolo 9

Ancora calcio principalmente nel nuovo di Baricco su La Repubblica. Per anni li ho visti abbracciarsi, da lontano.

mercoledì 14 giugno 2006

Through Her Eyes

She never really had a chance
On that fateful moonlight night
Sacrificed without a fight
A victim of her circumstances

Now that I`ve become aware
And I`ve exposed this tragedy
A sadness grows inside of me
It all seems so unfair

I`m learning all about my life
By looking through her eyes

Just beyond the churchyard gates
Where the grass is overgrown
I saw her writing on her stone
I felt like I would suffocate

Inloving memory of our child
So innocent, eyes open wide
I felt so empty as I cried
Like part of me had died

And as her image
Wandered through my head
I wept just like a baby

As I lay awake in bed

And I know what it`s like
To lose someone you love
And this felt just the same

She wasn`t given any choice
Desperation stole her voice
I`ve been given so much more in life
I`ve got a son, I`ve got a wife

I had to suffer one last time
To grieve for her and say goodbye
Relive the anguish of my past
To find out who I was at last

The door has opened wide
I`m turning with the tide
Looking through her eyes


Dream Theater

Miracoli del calcio

Vi rompo ancora le palle per raccontarvi di una partita di calcetto da me stasera disputata. Come sapete, la settimana scorsa ho giocato e la caviglia sinistra ha fatto quasi crack. Oggi quindi sono andato a giocare.


Mi sono presentato al campo vestito a puntino, trascinato dai Mondiali, dall'esordio dell'Italia e soprattutto da quello dell'Australia (non so perchè, ma questa squadra assurda è entrata nel mio cuore... come si fa a giocare con tre prime punte, trequartisti, un solo difensore spostato per lo più a fare il terzino tirando la palla avanti a casaccio?). Spiccava una bella fasciatura, sia per proteggere la parte colpita che (soprattutto) per far colpo su qualche bella ragazza. Che ci fossero ZERO ragazze è un dettaglio.


Praticamente non ho potuto tirare (infatti caviglia sinistra saltata ed essere mancino non è che aiuti proprio tanto), contrastare, scattare bene, correre al 100%. Ero sostanzialmente poco più che inutile. Dopo mezz'ora perdevano 8-0. Alla fine abbiamo perso 9-8. Miracoli del calcio.

lunedì 12 giugno 2006

La zolletta di zucchero

La zolletta di zucchero, creata dai cechi, è la più grande stronzata mai inventata. Presuppone che , sei vuoi poco zucchero, tu vada in giro con il piccone.


Gialappa's Band - commento di USA - Repubblica Ceca

Le cose più difficili

Sono due le cose più difficili da spiegare al mondo: la teoria della relatività e la regola del fuorigioco (soprattutto alle donne).


Gialappa's Band - commento ad USA - Repubblica Ceca

sabato 10 giugno 2006

Sempre a proposito de "lo zaino"

Mamma mia, tiv l'ha detto e l'ha fatto... sul blog ha messo la foto "dell'essere"... la posto pure io per insegnare a chi verrà dopo di me da cosa guardarsi:



Capite adesso il perchè del post precedente e dello squilibrio mentale da me raggiunto? Help. Help. Help. Help. Help. Help. Help. Help. Help.

"Zaino"

... non pensavo esistessero oggetti tanto orribili al mondo, soprattutto nel nostro cosiddetto "Occidente Civilizzato"... ieri sera lo "zaino" di tivviettina mi ha perseguitato in lungo ed in largo, arrivandomi a minacciare persino in sogno. Non me lo toglierò più dalla mente, credo, e ciò si ripercuoterà sulle mie esperienze sociali future e probabilmente sull'educazione dei miei (possibili e/o plausibili) figli. E, per allietarvi sguardo e orecchie, NON ve lo posterò nè descriverò.


P.S. ad onor del vero, lo "zaino" - ma è un complimentone chiamarlo zaino - non è di tiv, ma di un suo amico. Quindi, Amico Senza Nome (ma credo Carmelo, però potrei sbagliare...), mi rivolgo a te, sì proprio a te che probabilmente non leggerai mai queste parole. Non ti conosco e non ho nulla contro di te. Sei un mattacchione (con uno "zaino" così...) e sicuramente sarai bello, alto, forte e simpatico; avrai un bel lavoro, una ragazza carinissima e ti auguro di raggiungere in volo ogni tuo sogno. E sono sincero, quando scrivo queste parole. Ma quello "zaino", no, non posso sostenerlo. E non ci riesci neanche tu (l'hai sbolognato a tiv, del resto). Per favore, prendi il tuo "zaino". Adesso guardalo e fatti un esame di coscienza. Cosa avevi fumato al momento dell'acquisto? Quale eclissi di luna aveva condotto i tuoi passi in quel negozio? Perchè Dio (o chi per lui) ha permesso ciò? Adesso girati, guarda il cestino ma non buttarlo, no. Sarebbe troppo semplice. Deve soffrire come io, come te, come tutti hanno sofferto.

venerdì 9 giugno 2006

E' appena cominciato l'evento calcistico più atteso dell'anno e già non posso più fare a meno di Sky Dire Mondiali... lanciatori di giavellotto, modelle ecuadoriane (perchè è così che si dice... modell.... cioè ecuadoriane), Nasimio (num 8 della Polonia), Malati di mente (riassunti nel portiere dell'Ecuador), inni delle squadre svelati per quel che sono...

Bobby Long

Consiglio: cercate di vedere il film "Una canzone per Bobby Long". John Travolta strepitoso per non parlare di Scarlett Johansson. Storia lieve e dura, ricca e di povertà, d'amore, d'amicizia, d'odio. Di vendette meditate e attuate solo in parte. Di sentimenti e canzoni. Di cose semplici, di New Orleans. Di alcool e sigarette, tanto alcool e tante sigarette. Di poesia.

giovedì 8 giugno 2006

Capitolo Otto

Baggio in panchina è la coda che sbatte è l'ottavo capitolo del saggio sui barbari di Baricco su Repubblica. Stavolta si parla di calcio.

mercoledì 7 giugno 2006

Iruben Me

Da quanto tempo...


C'è sempre neve al nord
con raffiche di vento
i mari non lo so
iruben me, baby
dagli occhi miei rovesci
da sette giorni
che se non torni qui
prevedo inondazioni!
Iruben me
Iruben me
Iruben me

Da notte fonda in poi (i mari non lo so)
violenti trombe d'aria (le mie emozioni)
la nebbia salirà
Iruben me, baby
variabili dal cuore
da sette giorni
che se non torni qui
prevedo inondazioni

Iruben me
Iruben me
Iruben me

Piove a dirotto sul mio viso
scrosciando a rivoli, andò
dal sangue ghiaccio come un sorriso
in fondo al sole
il nostro sole.

Ma se non torni qui
prevedo inondazioni

Iruben me
Iruben me
Iruben me



Zucchero

Mille

Raggiunto il traguardo delle 1000 visite da quando ho Shynystat (contatore serio)... mi sa che Andy in questo momento starà collassando sulla sedia ed in generale sarà verde di bile.

martedì 6 giugno 2006

Mat

Poi si dice che i matematici non servono; almeno questo nel mio recinto ingegneristico si vocifera. Sono menti eccelse, nessuno lo mette in dubbio, ma sono fuori della realtà. Lo diceva di sè proprio il mio professore di analisi. Ma, in Canada, tali scienziati hanno dato vita alla TRITARRA. Che è? In pratica è un nuovo strumento, parente della chitarra, fornito di corde a forma di Y. Il suono dovrebbe essere più pieno ed esotico. Se ne parla più diffusamente qui. Nell'aricolo si dice pure che il suono faccia un pò schifo, in realtà.


Adesso, dico io, questa non è la conferma del disagio mentale dei matematici?

Cose fatte oggi

MATTINA


- mi sono svegliato (che di per sè è rassicurante)
- ho fatto colazione e mi sono lavato (finalmente, direte voi)
- ho preparato la colazione a mio fratello e poi abbiamo fatto a botte sul divano... ovviamente mi ha distrutto...
- giretto sul web
- cazzeggio vario
- pranzo

POMERIGGIO


- partitona a Caesar III (ho distrutto una legione di Cesare in 12 secondi netti)
- studio (poco, ma studio)
- ascolto di musica
- creazione di un cd per Erasmo
- ascolto di musica

SERA


- vestizione con la maglia del Barça che mio padre ha portato direttamente dalla Spagna... mamma mia, sembravo... non lo voglio dire, mi vergogno... è un'offesa a lui... non posso... vabbè, parevo Belletti... (ih ih ih, chi credevate? sono umile, io...)
- partita a calcetto... ovvero mezza partita in cui ho giocato davvero bene, con due goal, lanci, difese, attacchi... poi...
- caviglia sfasciata
- il tempo restante l'ho passato in porta facendo il Buffon... no, non mi sono messo a scommettere nè (sigh) a farmi la Seredova...
- doccia, cena e ora qui.

lunedì 5 giugno 2006

Staserastasera

E anche stasera si fa qualcosa, stavolta però di tutt'altro genere. Vista la simpatia che ha suscitato la scorsa gif riguardo la serata suonereccia, anche adesso ho deciso di esprimermi graficamente:


Post inutile

Inutile è una parola piccola per questo post, forse più che altro infinitesimamente accessorio. Non so cosa voglia dire, ma eccomi qua ad esporre in bella forma cercando, per quanto mi è possibile, di non compiere alcun errore di sintassi. Sono qui, in pratica, per dar voce al nulla in quanto, adesso, non ho nulla da dire. Cosa aggiungere? Forse è difficile dire di più, descrivere l'aria che mi circonda, così piena ma anche così vuota. Oppure tratteggiare i lineamenti di questa mattina cominciata troppo presto (è sempre troppo presto quando il sonno chiama) ma troppo tardi per tanto altro. I colori sono sempre gli stessi, quelli di questa casa e di questo schermo, della colazione fatta, del caffè da fare per l'ennesima volta; e quelli del sole, fuori. I suoni, del ticchettare delle mie dita sulla tastiera, delle auto che sfrecciano, piene di persone con e senza fretta, le voci dei passanti che passano, alcuni, che si fermano, altri. Il libro che attende, aperto, sul tavolo, come sempre. Famiglia sparsa per Gaeta e per l'Italia. Amici, pure. C'è chi c'è e pure chi ci deve essere, sul messenger. Amy Lee che canta Halo e gli Stadio con il loro Disperato bisogno d'amore provano a tenermi compagnia in questa mattina ed in questi fugaci attimi in cui prende corpo il post inutile. E sta venendo alla luce - seppur inutile, ribadisco - bello e forte, lungo e compatto, con pause, virgole e gli immancabili punti.

domenica 4 giugno 2006

Oggipomeriggiopropriooggipomeriggio

Non dico altro, lascio solo una gif qui di seguito che descriverà sinteticamente il prosieguo del mio pomeriggio:


sabato 3 giugno 2006

Cardiologia

Che si gioca per vincere e non si gioca per partecipare
Chi è ferito e non cade, ma continua ad andare
A sbattersi nel buio e a farsi vedere
A sanguinare di nascosto e a pagare da bere
A goccia a goccia, ma tu guarda, il mio cuore mangiato
L’amore ha sempre fame, non l’avevi notato
E dice sempre con disinvoltura
Senza paura dice: “mai”, senza paura mai.

Che si veste di bianco per scandalizzare
E compra rose a dozzine
E fa curvare i pianeti e fa piegare le schiene
Che si gioca per vincere e chi vince è perduto
Con una chiave ed un numero in mano
Tutta la notte aspettare un saluto
E a pensare: “ti amo”

Chi raccoglie conchiglie dopo la mareggiata
E il cielo è ancora scuro, ma la notte è passata
E macina la sabbia dentro i mulini a vento
E che non ha mai fretta e che non ha mai tempo
E poi l’amore indecente, che si lascia guardare
L’amore prepotente che si deve fare
E gli amori ormai passati e ancora vivi nella mente
Chè dell’amore non si butta niente


Francesco De Gregori

A forest

Come closer and see

See into the trees

Find the girl

while you can

 

Come closer and see

See into the dark

Just follow your eyes

Just follow your eyes

 

I hear her voice

Calling my name

The sound is deep

In the dark

I hear her voice

And start to run

Into the trees

Into the trees

 

suddenly i stop

but i know it's too late

i'm lost in a forest

all alone

the girls was never there

it's always the same

i'm running towards nothing

again and again and again…


The Cure

venerdì 2 giugno 2006

Capitolo Sette

Un altro articolo cannato, sigh. Dal titolo bisogna guardare l'animale. Sempre Baricco a condurre le danze.

Parole. Silenzio.


Inestricabili dita.


Respiro che sbatte.


Sguardo che muore.


Silenzio. Parole.

Continuo a tifare Juve, nonostante tutto. E soffro, perchè non credo di meritarmi ciò che giustamente mi piove addosso. Non intendo minimamente retrocessionipenalizzazionieviadicendo ma l'etichetta, che sarà eterna, di ladro. Un conto è il ladro che si diceva fino ad un mese fa, un altro è il ladro di oggi. Io, Emanuele, come ogni tifoso ingenuo ed innamorato, non lo merito.


Ma, come dico da anni, sarebbe così scaldaloso vedere Zeman a Torino? In B, in A...