lunedì 30 aprile 2007

Oggi parlavo con mammaval su messenger. Io sono un bravo bambino.


Detto questo, il presente post è dedicato a papà (lui capirà). Mamma lo capirà lo stesso perchè sì. Zia, penso, lo capirà pure lei. Forse anche qualcun altro. M se non capite, non vi preoccupate, il discorso è molto più proondo di quanto immaginiate.


"Le tette sono una delle grandi invenzioni dell'essere umano. Un pò come la ruota, il fuoco, la minigonna, pb, Joomla, i krumiri e Mariottide"

Venticinque 04

Ed adesso il Venticinque 04. Eh sì, la Famiglia ha colpito anche nel giorno Liberativo per eccellenza. Più precisamente, la gita è stata proprio del nucleo familiare più stretto: PapàAndy, MammaVal, Sorella Paperella e Piccoloema. Orario di partenza: 10.30. Orario i partenza effettivo: 12.00. Destinazione mare.


A casa di Mamma, subito la prima novità. SCONVOLGENTE. Papà in cucina nell'atto di preparare il vettovagliamento. Per la precisione un certo numero di panini, tra cui quelli per il Piccolo, ossia ripieni di frittatina. L'uovo destinato a tale scopo era, allo stesso momento, terrorizzato e fiero di essere preso dalle sapienti mani paterne. Che hanno fatto la frittata. E, dulcis in fundo, davanti i miei occhi (e lontano da quelli di Mamma), Papi ha addirittura saltato la pietanza, perfettamente.


Mammaval indaffaratissima, la donna perfetta in ogni occasione. Era vestita da mare, certo. Ma era anche vestita per andare a passeggio, contemporaneamente. Secondo me, da qualche parte, nella sua Borsa dai Mille Segreti, aveva pure un qualche accessorio in grado di renderla presentabile per una cena di gala. Inoltre, aveva nella borsa tutto il kit della Personcina Perfetta. Ad esempio, il giorno precedente, al bar di Ingegneria, nel mentre del discorso, senza fare una piega, è stata in grado di tirar fuori un cerotto e medicarsi il piede (piede? siamo sicuri?) offeso. Il tutto senza che la conversazione ne risentisse.


Comunque, mamma è riuscita a portare: bibite, panini, aspirine, fazzoletti, giornali, libri, metà enciclopedia Treccani, il secchiello e le palette per i bambini, una playstation, svariati pupazzi, una chitarra, uno scheletro di pterodattilo, scarponi da rocciatore… insomma, tutto il necessaire per una perfetta e tranquilla giornata di mare.


 


Insomma, alle 12.00 abbiamo dato il via alla nostra partenza intelligente… purtroppo, in uscita da Pisa, abbiamo beccato un sacco di persone che hanno fatto la partenza scema. E quindi, per l’uscita dalla Città Storta abbiamo impiegato una bella metà d’ora. Nel frattempo… Zzambru Compilation Vol. II. Da menzionare assolutamente Cicale Cicale, Il Ballo di Simone e Ricominciamo dedicata da Piccoloema alla Sorellina che, ovviamente, si pisciava sotto dal ridere). Insomma, la classica macchina della classica famiglia felice.


Una menzione a parte per le doti canore di papà… ma ne parlerò in seguito.


 


Marina di Vecchiano. Spiaggia strapiena nell’unico giorno senza sole dall’estate scorsa. Troviamo un buco, ci stendiamo. Saggiamo l’acqua con i piedi (tranne papà, refrattario al suddetto liquido). C’erano i bimbi che giocavano felici ma io e Sorella non potevamo andare… i genitori bastardi non ci davano il permesso. Abbiamo allora cominciato a suggere avidi i pochi raggi ultravioletti (si, proprio quelli che fanno più male e che abbronzano meglio) che filtravano esitanti dai pertugi scordati dall’imperfetto incastro nuvoloso, mosaico di grigio in movimento grazie agli zefiri alitanti (CHE CAXXO DI FRASE!!!... non ho capito nemmeno io cosa volessi dire!). Indi, gli stomaci hanno cominciato ad avere il sopravvento (non il mio, ovviamente) e a reclamare… e reclamare… e reclamare.


Subito mamma ha udito la richiesta d’aiuto e ha tirato fuori immediatamente il tavolo Luigi XIV semipieghevole per 250 invitati, che aveva casualmente in borsa. Diciamo che i due a capotavola usavano il binocolo per guardarsi e Mammina avrà perso settordici chili nel fare avanti e indietro per apparecchiare, servire e sparecchiare (e h infranto nel contempo il record olimpico dei 1500 piani e diverse volte quello del salto in lungo). Il desco, pronto e precissimo, offerto dalla Gorgoni Mense S.p.a. (unico filippino a libro paga, tale Andy Love, sguattero di infida fama e di smisurata fame), ha colmato i morsi della fame. Da ricordare la Sorellina, piccola, col biberon.


Tralascio, ovviamente, le innumerevoli portate ricordando solo i panini , l’acquetta e… LA MACEDONIA DI FRAGOLE E KIWI… ma che cactus di Mamma, eh?


 


A questo punto, di nuovo tutti stesi pro-abbronzamento… Piccoloema è stato 3 secondi a cavalcioni sulla Sorella e tutti si sono messi a ridere; chissà perché non l‘ho mica capito, volevo solo prendere il giornale. Qualche cazzata è volata, qualcun’altra no, altre ancora hanno preferito andare a piedi. Comunque, mentre ci si scaldava (e la sorellina prometteva bene, stavolta)… il cielo ha fatto tanta plin-plin…


 


… e ricorderò per sempre questa scena tremenda! Il cielo plumbeo, riversava pioggia, grosse gocce pesanti. Intorno, come se qualcuno avesse detto tipo il Gladiatore: “Al mio segnale, scatenate l’inferno”, tutti simultaneamente in piedi, preda di un attacco isterico collettivo. Bimbi stritolati dalle madri, avvolti con qualsiasi cosa capitasse a tiro. Uomini sberluccicanti di olio abbronzante che colavano su se stessi, impotenti di fronte al dramma in atto. Ragazze che inveivano contro i ragazzi, rei di averle costrette a venire a mare (non è vero, i ragazzi avrebbero volentieri voluto dormire fino a mezzogiorno per poi sfondarsi di playstation fino a sera), di averle mentito circa il tempo (il ragazzo in realtà aveva detto… “Amò, ma non è che viene a piovere?”) e di averle rovinato la messa in piega (cosa che nessun ragazzo ha mai capito cosa sia… ). Insomma, il tempo di raccogliere l’equipaggiamento, ed eravamo fuori, davanti la macchina. Mamma, non si sa come, era riuscita a non bagnarsi. Io e Sorellina ridevamo tanto (ai bimbi ‘ste cose fanno ridere). Papà era tranquillo… o forse era teso pensando che a momenti avrebbe dovuto riprendere in mano un volante.


 


Ad ogni modo, entrati in macchina, il cielo ha smesso di far pipì. E vabbè, che ci vuoi fare?


 


Il pomeriggio c’era a Lucca un concerto; andando via dal mare presto, di tempo ce n’era a iosa per prepararsi ed andare anche lì… poco male quindi quella serie di goccioline maledette.


 


In macchina, alla volta di Pisa, l’incubo è divenuto realtà.


Premettiamo. A Papà piace tanto la musica, soprattutto quella alternativa e stracotta. Quindi, andando a ricercare questi gruppi, è un tipo che qualcosa ci capisce. Ad esempio, Marlene Kuntz, Afterhours, Offlaga, Bjork, Dresden Dolls, qualsiasi cosa che abbia a che fare con l’Islanda… roba così… Ma l’incubo, DI TUTTI, è Pupo. Papà adora Pupo, non si sa come mai, brama Pupo e desidera ogni nota di Pupo. Quando, dalla Zzambru, è emersa Su Di Noi, l’interpretazine non si è fatta attendere. E’stata la sublime sintesi di Papà, Canto, Idiozia, Napoletanità, Stonatura e Joomla mai sentita in vita mia. Mamma e Sorellina inorridivano a vista d’occhio; io guardavo fuori il finestrino e pensavo a come sarebbe stato bello persino studiare!!!


 


Per fortuna, le canoni hanno una fine; e le canzoni di Pupo non fanno eccezione.


 


Pertanto siamo giunti a casa, in (abbastanza) perfetto orario per il concerto. Allora: i Rezophonic iniziano alle 18.00 in Piazza Napoleone a Lucca. Sono le 16.15 circa. Uscendo alle 17.30 si arriva al luogo del delitto anche con qualche minuto di anticipo. Pertanto l’appuntamento con Sorellina è alle 17.30 davanti casa sua.


16.20: a casa mammesca siamo io, papi e mamy. Doccia per tutti. Computer e Joomla per me e papo. Bee Hive per chi desidera.


17.25: doccia fatta da tutti. Mamma al trucco. Ema e Papi al computer.


17.30: come sopra


17.45: come sopra


17.50: mamma truccata. Ema e Papi al computer.


18.00: come sopra


18.10: si scende e si va dalla Sorella (che, nell’aspettarci, si era addormentata)


18.30: un papà velocissimo ci porta a Lucca, solita Piazza del Piccione Morto Ammazzato In Modo Doloroso.


18.31: saliamo un attimo da me – dice papà – e poi andiamo


18.32: casa papesca. Nonno e Nonna ci accolgono con orsacchiottoni, ovetti di cioccolato e qualsiasi bevanda partorita dal genio creativo umano.


18.58: in camera di papà a vedere i “pupazzielli”, generazione di gnomi calciatori che nidifica solo in ambienti a fortissima connotazione calcistica e deficientistica.


18.58.30: in 30 secondi i pupazzielli cadono tutti ad opera delle due femminucce


18.59: vengono tirati fuori dei libri che non verranno mai letti


19.10: secondo tsunami che si abbatte sui “pupazzielli”


19.20: terzo tsunami (e probabilmente fine del concerto)


19.30: quarto tsunami (fine anche dei bis e dei saluti sul palco, folla che sfolla la piazza)


19.40: andiamo a vedere se c’è ancora qualcuno al concerto


19.45: giunti in Piazza Napoleone, ci sono si e no una trentina di persone che pazzeggiano e che guardano sul palco smontare gi strumenti. Scorgo Mario Riso (il batterista, anima del progetto Rezophonic) a due centimetri da me ma non gli chiedo né autografo né foto… cavolo, non ho sentito manco una nota, mi avvicino e gli faccio i complimenti?... è la mia auto-punizione. Suggiamo comunque le locandine del concerto (almeno quelle).


20.30 (circa): dopo una piccola chiacchierata di papà con una sua fan, decidiamo per….. PIZZA


 


Da qui in poi, tutto molto tranquillo… pizza buona in un posto dove non ero mai andato, camminatina per Lucca, Mamma a braccetto con Papà, io con Sorellina. Macchina (la mitica Punto Ultra Tank con Retrorazzi Posteriori Corazzata a Mostro). Pisa. Macchina (Panda Infimous Model Carretta a Mano). Livorno. Nanna.

sabato 28 aprile 2007

La Gigia II - The Revenge

Con colpevolissimo ritardo, eccoci qui a narrar delle gesta che furono, del nostro ennesimo sabato sera spersi per il mondo. Stavolta presenti, PapàAndy (politico di dubbia fama), Amico Paky (addetto al versamento del vino negli apparati appositi), Amica Carmy (la voce della coscienza... Mangia... Stai attento... Mangia... Mangia...), Sorella Valentella Paperella (after d piscin... stanca, ma pur sempre sia Sorella che Paperella), Mammaval (con le tette di fuori come tutti facevano osservare) e... udite udite... Zia Biancoletta, la Vacchia Perug-brindisina alla riscossa. Ovviamente c'ero pure io, Piccoloema al proprio posto di comando a capotavola (a capotavola perchè sono il più piccolo e perchè così il seggiolone non da fastidio a nessuno).


Luogo del misfatto: di nuovo, La Gigia (che, riperto ancora una volta, si pronuncia La Jijia... e da qui in poi lo do per assodato, va bene?), in quel di Lucca (e tutta Pisa ce lo puppa come dicono le FNO).


Affetti dalla nostra mitica dislessia temporale, siamo ivi giunti con il modico ritardo di un'oretta. Appena entrati, Gigio ci ha subito riconosciuto, ci ha accolti calorosamente e ci ha relegati nel fondo più profondo del locale, distanti da tutti e tutti (del resto, come dargli torto? Quello è pur sempre un luogo pubblico... avrà pure lui una certa reputazione!); amichevolmente, eravamo nel "Lager".


Comunque, ci siamo appropinquati ed asseggiolati e la tovaglia, come al solito, ha cominciato a coprirsi variamente di scritte, più o meno (soprattutto meno) intelligenti. Con Gigio abiamo fatto un patto: portargli prima o poi una micro-tovaglia con cui arredare il localino ameno e simpatico. Piccoloema, con la penna in mano, ha cominciato i propri grafomani deliri, mentre gli altri variamente ridevano, suggevano avidamente il Nettare di Bacco (vino, scemini) e parlavano di varie ed eventuali (mamma mia, questa mi sa tanto di punto finale di riunione di condominio).


Comincio col riportare un piccolo stralcio di conversaione


Piccoloema "Zia, devo fare ruttino"


Zia Bincolissima "Fallo, basta che ti giri verso tuo padre"


PapàAndy "No, non lo fare sennò ti esce tutto il latte"


Che ne dite? E' un buon inizio, o almeno è un inizio decente?


Giustamente, si è cominciato col mangiare... del resto, che ci siamo andati a fare? Solo per far lavare i piatti a Mammaval ome l'altra volta? Ma no... ma no...


L'ANTIPASTO


Prima del pasto, si inizia con l'antipasto, "questa insulsa tradizione che risale alla notte dei tempi... o almeno alla sera dei tempi, và... Ma si può? Un pasto prima del pasto, in modo da rovinare l'appetito prima della magnata?" (Piccoloema dixit). Ovviamente, tutti gli altri non erano dello stesso parere... del resto siamo in democrazia, che ci posso fare? Morale: i grandi e la Sorellozza hanno pulito i piatti in men che non si dica, Piccoloema per non essere da meno il pitto l'ha lasciato pulito.


PRIMO


Il primo, in raltà è diviso in due. Ossia no metà porzione a testa, ma il doppio della varietà di pasta rispetto al numero uno. In pratica, per farla breve e venire incontro alle vostre scarse capacità mentali, o lettori di questo blog, c'erano le immancabili pappardel on cinghial (così fa più internescional) e una nuova specialità della cucina italiana: i tor t\d elloni. Nessuno sa cosa siano e nessuno riesce a capirlo. Potevano essere o torTelloni o torDelloni a seconda delle capacità audiometriche dell'avventore. Ovviamente il sapore cambiava a seconda della lettera; buono in entrambi i casi, ad ogni modo. Io... sigh... sono riuscito ad affogrmi; mi sono andate di traverso due o tre T.


SECONDO


Il secondo è ciò che giunge dopo il primo. Nello sport è il perdente, in economia è la società concorrente sfigata e stronza, alla Gigia è molto più semplicemente la Carne. Arrosto misto, per la precisione. Come si cucina? Facile. Gigio si mette alla finestra del locale con un bazooka a puntamento laser con girospcopio di infinitesima precisione. A questo punto si mette a sparare a qualsiasi cosa si muova ed abbia sembianze commestibili. Spesso famiglie intere non vengono più ritrovate, turisti ignari fanno la fine dei sopravvisuti di Alive e a volte anche qualche animale si immola al proprio destino.


(è uno scherzo, la carne è buona e non è umana.. almeno credo)


VINO


Rosso. Alcolico. Amico Paky addetto alla mescita.


DESSERT


Tiramisù o mascarpone? This is the question.


CAFFE'


Nero. Caldo. Tazzina. Zucchero. Bevuto. Slurp.


LIMONCELLO


Giallo. Sapeva di limoni.


Detto questo, avrei finito per quanto riguarda la cena. Purtroppo, mi duole altamente dirlo, le caxxate memorabili sono un pò latitate... tutti sottotono sotto questo frangente, chissà come mai...


In particolare a livelli sotto la sufficienza, Sorellina e Ziottola Bradipicchia. Maledette nei secoli a venire. Noi aspettiamo tanto, attendiamo con trepidazione nuove elucubrazioni fantastiche, assiomi idioti perfetti nella loro formlazione, teorie astruse riguardo alle varie branchie dell'umana deficienza... e loro nulla.


In effetti, anche io sono stato sotto tono. Ma spero con questo post e questo racconto e queste parole e questa storia e queste chiacchiere e queste stronzate... di essere riuscito almeno almeno a guadagnare la sufficienza. Giudicate voi.


Questo ennesimo Sabato in Famiglia (il che fa molto trasmissione di Magalli)


 


PS dimenticavo. Esiste un nuovo apparecchio per il controllo della velocità. Avvenieristico, pratico, comodo, veloce, trasportabile... Il Carmy-Limitator. Per ora è disponibile in pochissimi esemplari (1), ma funziona alla grande. Amico Paky, il cui cervello è stato reso supersonico dalle ore davanti alla Playstation, ne ha l'unico esemplare.

lunedì 23 aprile 2007

Ieri sera ero in MODALITA' POST A MANETTA... Accidentalmente, probabilmente, maldestramente e sfortunatamente devo aver resettato il computer. Pertanto non c'è traccia delle mie fatiche letterarie.


Per farmi perdonare, posto solo una frase che ho sentito nella camera in cui ero sito. Tale frase proveniva dal più grande telecronista sportivo dei nostri tempi, colui che ha insegnato a Caressa l'arte di sparar caxxate e a Martellini il celeberrimo "Campioni del Mondo (x3)"...


PAPA' ANDY: "Solo io posso ciucciarti"


Detto questo, vado a scrivere il post di sabato sera... perchè ho detto vado? Perchè lo scrivo in word sennò, con il 56k, devo spendere tutte le tangenti che Papà Andy sta (già) raccogliendo e la pensione di Zia Biancolet...

domenica 22 aprile 2007

Andy Love... dallo studio allo stadio...

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=om8QOnSf58k]

lunedì 16 aprile 2007

So Far Away

This is my life
Its not what it was before
All these feelings I’ve shared
And these are my dreams
That I’d never lived before
Somebody shake me
Cause I, I must be sleeping

Now that we're here,
It's so far away
All the struggle we thought was in vain
All the mistakes,
One life contained
They all finally start to go away
Now that we're here its so far away
And I feel like I can face the day
I can forgive and I’m not ashamed to be the person that I am today

These are my words
That I’ve never said before
I think I’m doing ok
And this is the smile
That I’ve never shown before

Somebody shake me
Cause I, I must be sleeping

Now that we're here,
It's so far away
All the struggle we thought was in vain
All the mistakes,
One life contained
They all finally start to go away
Now that we're here its so far away
And I feel like I can face the day
I can forgive and I’m not ashamed to be the person that I am today

I'm so afraid of waking
Please don't shake me
Afraid of waking
Please don't shake me

Now that we're here,
It's so far away
All the struggle we thought was in vain
All the mistakes,
One life contained
They all finally start to go away
Now that we're here its so far away
And I feel like I can face the day
I can forgive and I’m not ashamed to be the person that I am today


Staind

domenica 15 aprile 2007

Ieri sono rimasto per una buona mezz'ora in piazza, sulle scalette, a suonare la chitarra. Erano le tre e mezzo del mattino. Pioveva. Un silenzio stupendo. Io e la chitarra. Strepitoso. Magico. Perfetto.

domenica 8 aprile 2007

IO CONCORDO

sabato 7 aprile 2007

Frigo Vuoto #21

Ma cribbio! Mi sono finiti, nell'ordine, menischi, fiato, caviglie, testa. Le partite di calcetto, chissà come, sono sempre più lunghe, più lunghe, molto più lunghe, TROPPO LUNGHE. Adesso arriva Pasqua; spero di trovare qualche energia residua e tirare avanti fino a martedì quando scenderò a comprare il necessario.

Pre-Squapetta

Allora, per la Pasquetta è stato deciso quanto segue: Redentore, scampagnata, macchine, spesa, carne, alcool, chitarra, persone, quindicieuros. Queste alcune parole carpite ieri sera. Anche se ieri sera ero un pò assente mentalmente (un pò tanto... Duplo non ti preoccupare, tutto ok).


Poi ho carpito anche la parola calcetto connessa alla parola sabato, ma credo che ciò sia dissociato da quanto sopra (questo sforzo mentale di scissione le mie sinapsi ancora lo riescono ad implementare... aiuto, ho detto implementare, una parola ingegneristica... mi sa proprio che devo muovermi a laurearmi)


Per ora, arrivederci. Gli sviluppi si svilupperanno. Attendete se volete e/o potete. Io vado a farmi un caffè.

venerdì 6 aprile 2007

AUGURI EROINAAA! E' un anno!!!


(e finalmente vedrò la foto di Don Chuck... eheh)


(complimenti per la performance da terza fuochista)


(la canzone poi la facciamo... direi di intitolarla Ultras, che ne dici?)

mercoledì 4 aprile 2007

Neologismi #2

Vi avevo parlato l'altro giorno di quell'ANICANE di mio padre e della sua tremenda malattia: la POLIGLOTTIA. Ebbene, sapete una cosa? E' proprio una PECORA BIANCA... come che significa? E' come dire essere una mosca nera, più o meno (reso l'idea, adesso?). Praticamente è una cosa comunissima.


Zia, si dice mosca bianca, per la cronaca. O, forse hai ragione tu quando mi dici le tue perle: "Tu sei un idiota per scelta. Io sono ignorante per destino".


Grazie, continua sempre così. Mi stai riempiendo le dita di post.

domenica 1 aprile 2007

Taboopost

Ed eccoci qua all’ormai consueto Sabato Sera Formato Famiglia, un appuntamento che sta diventando fisso. L’ora del post è quella giusta ed io, più passa il tempo, è più mi sento Marzullo; è la condanna dell’essere Amanuensi.

Prima di tutto, come sempre, i personaggi: Amico Paky, Amica Carmy, Piccolo Ema, Sorella Vale, Nonno Lancio (new entry, ne parlerò), Mammaval e Papà Andy. Abbiamo perso anche due personcine lungo la strada (mi dispiace, ma la Sorellina così ha deciso).

 

Parliamo primamente di Nonno Lancio. Ho un Nonno. Si chiama Lancio, a quanto pare. A volte si chiama anche Jakopo. E’ il papà del mio papà. Ha gli occhiali. Ha due cellulari (è una persona importante). Lavora in banca (cioè, un po’ fuori la banca, ma sempre a che fare con la banca ha). A tempo perso va in bici. Se perde tempo pure lì, suona. Mentre fa tutto questo, scarica. Infine, se proprio dopo aver anche mangiato, dormito e tromb… trova qualche secondo, forse studia Ingegneria.

 

La serata è iniziata nel migliore dei modi, con soltanto una settantina di minuti di ritardo, casuati da un decelebrato che si è dipinto la faccia di blu ed arancione (che, tra l’altro, sono i colori del Cascina… SPERO DI NON ABITARE MAI A CASCINA, con tutto il rispetto per le cascine). Superato questo scoglio e perse due persone (del resto le nostre serate sono alla Highlander… “ne rimarrà soltanto uno”…) ci siamo diretti al simpatico Leningrad Cafè; ovviamente un posticino ameno, pieno di brio e politically correct (nel senso che è politicamente schierato e che ti correggono tutto, pure l’acqua del rubinetto, con vodka a 36000 gradi). Prima di entrare, però…

 

però…

 

però…

 

io e sorellina… abbiamo… avuto…

 

avuto…

 

UN UOVO DI PASQUA A TESTA!!!

 

Tutto per noi, un bell’ovetto da mamma e papà. Come eravamo felici, sembravamo quasi due adulti che ricevevano un uovo di Pasqua, sbalorditissimi, felicissimi e … issimi, insomma. Ma ci pensate? Un uovo di Pasqua tutto per me!!! Erano, a occhio e croce, una dozzina d’anni che non ne ricevevo uno tutto mio. E c’era pure la sorpresa!!! (vabbè, la sorpresa ancora devo capire cos’è… è uno Sparviero delle Ande che si impunta in un cono dei Lavori in Corso… mah). Cioccolato al latte.

 

Ci siamo appropinquati al Leningrad, io con il mio bell’ovetto sopra la testa a mò di Coppadelmodocempionslig, sorellina con l’uovo nella borsa (mi sa che lo voleva tenere al caldo per covarlo meglio… che ingenua… ma è ancora piccola e certe cose non le sa), Nonno zampettante, Papi e Mami variamente abbracciati, Amici materializzati dal nulla accanto a noi. Entriamo, io per primo. Troviamo un tavolo. Ci sediamo ad un altro. Optiamo per un altro ancora. Prendiamo Taboo. Prendiamo Pictionary. Prendiamo da bere. Apriamo le uova (difficilissime da aprire, intagliate con perizia in marmo di Carrara). Mangiamo il cioccolato. Apriamo le sorprese. Riprendiamo Taboo. Apriamo Pictionary e prendiamo il tabellone per giocare a Taboo. Facciamo sparire il tabellone. Iniziamo Taboo.

 

Maschietti contro femminucce.

Conoscete Taboo? Se sì, potete continuare a leggere. Se no, non ci posso far nulla e a quest’ora non mi va di spiegarlo, quindi compratevelo, imparatelo e tornate a leggere in un secondo momento.

 

Se sei arrivato fin qui, vuol dire che conosci Taboo. Complimenti. Già questo ti da diritto ad un buono sconto alla Mensa di Via Cammeo e alla Fila VIP (Veramente Intraprendenti Persone… chiedere di Andrea) e alla possibilità di un’intesa delle future frasi.

 

Mammaval - Lo hai nella borsa, umido, per soffiarti il naso

AmicaCarmy - Fazzoletto!

Mammaval - Umido, nella borsa.

AmicaCarmy - FAZZOLETTA!!!

 

NonnoLancio – E’ nato da una sega

Tutti – Ahahahahaha

Piccoloema – GESU’!!!

 

AmicoPaky – Cosa esce dal culo della quaglia?

(ma proprio quest’esempio e la parola quaglia per far indovinare UOVO???)

 

AmicaCarmy – L’apocalisse… per le donne…

Donne – Apocalisse???

PapàAndy – La menopausa

(la parola era FUNERALE, per la cronaca)

 

Mammaval – Dai, come si chiamano quegli arbusti pelosi… arbusti pelosi… dai…

(la parola era GHIRLANDA)

 

Eh, sì, è proprio così e purtroppo è tutto vero. E’ stata scoperta questa sera una AmicaCarmy in forma smagliante; entrata in sostituzione di una spenta Sorella Vale (e caxxo, ci credo, si è bevuta una coca-cola…). Piccoloema così così, Mammaval su alti livelli anch’essa, Papà nel suo ruolo sempre il migliore (a ridere), AmicoPaky standard, NonnoLancio… è NonnoLancio (a proposito, è stata immaginata una tresca tra lui e la Zia Vecchia; impossibile, data la differenza d’età. Il Nonno ha 120 anni, portati benissimo, ma pur sempre troppo maturo anche per Zia Whiteletta).

 

Poi via, nella pioggia e nella Punto (sìsì, la mitica Puntocarroarmato… quella che si usava nell’Operazione Desert Storm nel ’92 in Kuwait… sperando di aver azzeccato anno e lettere… anzi, scrivo Q8 così non sbaglio), verso casa e nuove avventure. Con qualche kilo di cioccolato in più.