Da bravo nipotino, sabato pomeriggio ho accompagnato la Zia Vecchia (detta anche la Vecchia Zia) per le perugine strade, piene di pioggia, di Baci e di frasi d'amore di tal Anonimo. Zia Biancolet, tenendomi sempre per mano, si destreggiava con impagabile maestria, frutto dell'esperienza, tra banchi e banchetti. Abbiamo girato per la via principale, nel centro in generale e poi ci siamo recati nella Rocca Paolina.
Come dice il nome, tale Rocca era probabilmente la casupola di tal Paolo che vissuto tanti e tanti anni fa, si era insediato nell'intera verticale di perugia, affollando la propria residenza di scale mobili e siciliani a vendere cannoli al pistacchio (o anche al cioccolato... sempre a 2,50 euros, però). Leggende narrano che, per pulire tutte quelle scale, impiegasse valanche di filippini ed occasionali viaggiatori attratti con l'inganno. Probabilmente anche qualche Gaetano (abitante di Gaeta) che, sempre probabilmente, deve aver usato la cera nel punto sbagliato al momento sbagliato.
Da quel giorno, Paolo il Perugino giurò vendetta verso tutti i gaetani, coniando il detto
"Se Perugia vorrai visitare, o Gaetano,
tu giammai la passeggerai in piano"
Purtroppo, tale regola in breve si applicò a qualunque straniero passasse per Perugia... nacquero i famosi sali-sali per distinguerli dai saliscendi (a Perugia si può solamente salire... e quando arrivi in cima, per scendere, continui a fare scale verso l'alto)
Comunque, a parte la divagazione storica, vengo al sodo: nella Rocca Paolina, riconoscendomi, il castello mi ha sganciato una pietra in testa dall'altezza di metri 30 (circa). Sono vivo, non vi preoccupate. Mamma, lo so che se ci fossi stata tu, avresti tirato fuori dalla borsa in tempo un ombrello, salvandomi, ma Zia Vecchioletta è stata bravissima lo stesso e mi ha curato lei (non mi son fatto niente, in verità).
Rocca Paolina, Perugia, questa me la lego al dito!
Complimenti, mi piace il tuo blog... ^^
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