venerdì 12 maggio 2006

Dolomiti

Non le ho mai viste dal vivo, ma le Dolomiti le ho sempre conosciute, vuoi per i libri scolastici, vuoi per il fatto di essere un orgoglio nazionale e mondiale, vuoi per il mio adorato ciclismo che con il suo Giro dell'Italia, ogni anno passa e rende testimonianza. Le Dolomiti, le montagne che si sfarinano nonostante la possanza e la mole. E i giochi di luce, fenomenali ed inattesi. Vorrei essere come loro.


Forse, però, già lo sono. Quando vivo dei miei silenzi. Quando ruggisco insieme alle mie valanghe interne. Quando risplendo - sì, a volte capita - di rosa ed arancio e rosso e bianco. Sono fiero di esserlo.


E le mie decisioni, anche se a prima vista possono essere errate, cieche, distruttive, felici, perfette, bieche, indifferenti, piene di sentimenti contrastanti, ritardate, impulsive, sono mie, e mie restano. Io perdo, io vinco. Qualcuno può sentirsi trascinato, ma io non devo chiedere alcuna scusa, non devo dire niente. Quando so di non star facendo nulla di male e quando credo di essere nel giusto, non mi giustifico e lascio scorrere.


Queste parole mi pesano. Perchè non sono aduso a discorsi del genere, non mi piace sentirmi in dovere di parlare.


Ma le Dolomiti le ho nel cuore.

1 commento:

  1. Non credevo che una battuta della Littizzetto potesse scatenare un tale putiferio di riflessioni....volevo una risposta e non mi pento di aver provocato una reazione,avendo atteso a lungo.poi,conseguenza di ogni mio gesto è lo star male,stavolta per non aver saputo neanche il motivo del no, continuando a domandarmi se sia colpa della mia natura o di ragioni a me estranee.Grazie per l'onestà comunque.

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